“I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese”. Così il premier Mario Draghi, aprendo il Consiglio dei ministri. “Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo Governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Draghi ha spiegato che il Governo vuole “limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe”.
A quanto si apprende, i ministri della Lega non hanno votato le nuove norme anti Covid, approvate con un decreto in Consiglio dei ministri. La Lega sostiene che le norme sono discriminatorie nei confronti dei non vaccinati nelle scuole. Il ministro Massimo Garavaglia, pur restando in Cdm, non ha dato l’ok al decreto.
Prima del Consiglio dei ministri, si è riunita la cabina di regia, che ha trovato l’accordo su nuove misure per la gestione della pandemia da Covid-19 che entreranno in vigore da lunedì. È stato deciso che il green pass dopo la terza dose ha efficacia senza limiti. Chi si è contagiato dopo la seconda dose è equiparato a chi ha fatto il booster.
La cabina di regia ha anche deciso che resta la zona rossa ma solo per i non vaccinati. Chi è vaccinato con booster, anche se si trova in zona rossa, potrà seguire le regole previste nelle aree di rischio inferiore, e cioè la zona bianca, gialla e arancione. Per loro non potrà scattare il lockdown. Per chi non è vaccinato invece valgono le regole della zona rossa.
Nessuna quarantena per i contatti stretti vaccinati o per quanti sono guariti entro 120 giorni, mentre per coloro che non sono vaccinati la quarantena si riduce da 10 a 5 giorni, più il tampone. Per chi è vaccinato, invece, è prevista l’autosorveglianza. Sarebbe questo il parere espresso dal Comitato tecnico scientifico nel corso della riunione odierna sulla gestione dei casi Covid-19 a scuola. Le nuove misure, ora al vaglio del Consiglio dei ministri, riguarderebbero tutte le scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari in su, ad esclusione, quindi, delle materne.
Cosa cambia nella scuola dell’infanzia
Nuove regole anticovid per la scuola in vigore dal lunedì. Le ha decise a quanto si apprende la cabina di regia riunita a Palazzo Chigi, prima del Cdm. Per la scuola dell’infanzia, da 0 a 6 anni, è prevista la sospensione della scuola in presenza per tutti al quinto caso di positività. La didattica a distanza può essere disposta per cinque giorni.
Cosa cambia nella scuola primaria
Nella scuola primaria, da 6 a 12 anni, da lunedì sarà prevista la didattica a distanza solo per i non vaccinati e a partire dal quinto caso di positività in poi. Lo prevedono a quanto si apprende le nuove regole sul contrasto del Covid a scuola, varate dalla cabina di regia che precede il Consiglio dei ministri. Al primo caso di positività scatta solo l’obbligo di autosorveglianza.
Cosa cambia nella scuola secondaria
Anche nella scuola secondaria da lunedì si passa alla didattica a distanza solo per i non vaccinati. Le nuove regole varate dalla cabina di regia che precede il Cdm prevedono che dal secondo caso in poi, i vaccinati con terza dose e guariti restano in classe mentre per i non vaccinati si sospende la didattica in presenza per cinque giorni.
Fonte «Agenzia DiRE.it»