Cielo terso, sole splendente, mare cristallino e paesaggi tropicali, questo solitamente offre la Sardegna sin dall’inizio della bella stagione. Solitamente, perché le prime settimane di questa estate del 2021 si stanno rivelando abbastanza anomale dal punto di vista climatico per la nostra Isola e non solo.
Tutta l’Italia e l’Europa del sud sono infatti nella morsa di un potente anticiclone africano che sta portando, oltre a delle temperature superiori ai 40°, cieli coperti, opachi e, a tratti, giallognoli, con brevi ma frequenti rovesci carichi di sabbia che si deposita poi al suolo, sporcando le superfici esterne, dai balconi alle automobili. Si tratta di un fenomeno particolare chiamato dagli esperti “torbidità atmosferica”, particelle di sabbia sospese nel cielo e provenienti dal Sahara. Le calde correnti nord africane sospinte dai venti di Scirocco e di Libeccio hanno infatti fatto sopraggiungere sui nostri cieli, e ben oltre, nubi cariche di polveri del deserto del Sahara. Le immagini dei satelliti Sentinel del programma europeo Copernicus, appartenenti all’Agenzia Spaziale Europea, confermano che si tratta della più grande nuvola di sabbia sahariana degli ultimi vent’anni.
Ogni anno i venti e i temporali tendono a sollevare dalle dune del Sahara la polvere del deserto, trasportandola nell’atmosfera per mesi, dalla primavera all’autunno, ma stavolta si tratta di una nube di polvere enorme, circa il 60-70% più grande del solito, motivo per cui è stata soprannominata “Godzilla”, capace di viaggiare ad un’altezza che va dai 3000 ai 6000 metri dal suolo e di percorrere circa 9000 km giungendo fino alle coste dei Caraibi e degli Stati Uniti meridionali.
Ma non è solo la qualità delle nostre giornate estive a risentire di questo fenomeno, con programmi e gite al mare o fuori porta che, in alcuni casi, si stanno rinviando in attesa di un tempo più stabile. A migliaia di chilometri di distanza, queste polveri sottilissime producono delle conseguenze sulla salute dell’uomo, sull’ecologia dei territori e, in generale, sul clima.
La qualità dell’aria sta registrando livelli preoccupanti. La polvere presente nella nube proveniente dal Sahara è composta essenzialmente da minuscoli frammenti minerali che, in passato, erano rocce. Respirare queste polveri sottili danneggia la salute umana, in particolare i polmoni. Una situazione allarmante se si considera che le malattie respiratorie sono tra le principali cause di morte in tutto il mondo.
La densità di queste nubi di polvere influisce, in questo caso positivamente, anche sull’ecologia e la biologia marina, i frammenti minerali che le compongono sono infatti ricchi di ferro e di fosforo, nutrienti di cui le piante terrestri e il fitoplancton, ossia i microrganismi marini, hanno bisogno per crescere.
È forte il sospetto che le azioni dell’uomo che contribuiscono al cambiamento climatico siano determinanti anche per la frequenza e la densità di queste nubi di polvere. Natalie Mahowald, una scienziata del clima presso la Cornell University, nello Stato di New York, ha affermato recentemente: “Sembra che ci sia stato un aumento nel carico di polvere nel XX secolo. Probabilmente, circa la metà di questo aumento è stato causato dal cambiamento climatico, l’altra metà deriva da come è cambiato l’uso del territorio nella regione del Sahara, con l’aumentare delle pressioni agricole e antropiche. Questo tipo di eventi sono davvero potenti, trovo sorprendente che l’atmosfera riesca a smuovere e trasportare così lontano e con tali imponenti effetti.”
In ogni caso non è ancora chiaro l’effetto che un futuro con più polvere avrebbe sul clima in generale, dato che queste polveri possono sia riscaldare che raffreddare il Pianeta, inoltre il loro grande potere fertilizzante potrebbe aver determinato, in parte, l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, incremento che ha poi condotto la Terra all’ultima era glaciale.
Riflettendo invece più sull’immediato che sulla prospettiva, visti gli esordi non troppo incoraggianti, è lecito chiedersi che tipo di estate ci attende in Sardegna. Carlo Spanu, tenente colonnello del Servizio Meteo Aeronautica – Decimomannu, ai microfoni di Videolina ha spiegato: “D’estate è un fenomeno meno frequente, si verifica più che altro di inverno, ma è soprattutto raro verificarlo con questa costanza, con questa ampiezza e anche con questa durata temporale, noi la stiamo già registrando da qualche giorno e continuerà ancora per un po’ di tempo. Quest’anno abbiamo iniziato al contrario, con una primavera che è stata al di sotto della media, ma l’estate è cominciata subito con questa ondata di caldo africano già intorno al 20 giugno e che ci accompagnerà ancora. Si stanno registrando temperature molto al di sopra della media stagionale, ci saranno ancora venti meridionali, quindi questa circolazione dal Sahara, umida, con temperature alte, ma con una percezione di temperatura addirittura peggiore di quella registrata”.
Per avere un cielo sgombro da nuvole, un’aria più sana e pulita e un caldo estivo ma più sopportabile si dovrà avere ancora un po’ di pazienza, dunque, certi comunque che i cieli della splendida Sardegna non deluderanno le aspettative dei sardi e dei turisti nemmeno questa estate.