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La chiesa di San Pantaleo a Martis, un gioiello gotico tra mistero e leggenda

Alla scoperta di questo gioiello artistico incastonato nell’Anglona, tra storia, leggende e suggestioni architettoniche. Un luogo da visitare, anche solo virtualmente, in attesa del restauro

di Chiara Medinas
9 Giugno 2024
in Itinerari
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
83 5
Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA

Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA

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Piccolo comune della regione storica dell’Anglona, Martis (SS) è un centro dalla storia peculiare fin dal nome, ispirato alla presunta e passata presenza di un tempio dedicato al Dio Marte. Richiamo romano importante, convivente con altri esempi suggestivi e identificabili in costruzioni come la chiesa di San Pantaleo, gioiello artistico del territorio.

Incastonato in un’area poco fuori l’abitato di Martis, la chiesa di San Pantaleo è uno dei simboli più misteriosi e pregnanti della parabola artistico-gotica isolana. Nonostante l’incertezza sul periodo di fondazione, si ipotizza infatti che essa sia stata edificata nel corso del XIV secolo d.C. da maestranze locali o da un autore a oggi sconosciuto, così come risultano ignote anche le vicende costruttive.

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Unico dato generico di riferimento, il secolo di costruzione della chiesa è stato definito grazie a un documento del 1341 attestante proprio la comparsa del toponimo “Pantaleo”. Un’informazione poi rafforzata dall’osservazione dello stile della struttura, eretta su dettami del cosiddetto gotico italiano, variante della corrente artistica giunta in Sardegna prima degli Aragonesi.

Verificatasi nei primi decenni del ‘300, l’invasione e la successiva conquista aragonese comportò infatti non solo un nuovo controllo territoriale, ma anche la diffusione del fenomeno artistico gotico catalano. Sviluppatosi nel Principato di Catalogna tra XIII e XV secolo d.C., esso si caratterizzava per diverse peculiarità, tra cui elementi portanti per avere pareti più snelle e lo slancio dell’edificio verso l’alto. Tali aspetti non erano però riscontrabili nella variante italiana, che mantenne una concezione massiccia della muratura legata più all’arte romanica.

Solida e raffinata, la chiesa di San Pantaleo divenne quindi luogo di compromesso tra novità gotica e consolidata pratica romanica, una dinamica ancora oggi visibile. Malgrado vari restauri, stabilizzazioni e ricostruzioni attuati a partire dal XVI secolo d.C., l’edificio conserva infatti una facciata con decorazioni romaniche e un oculo dotato in origine di rosone, finestrone lavorato di forma circolare. Sita sopra l’ingresso, la fessura tondeggiante accompagna l’entrata del visitatore in una struttura basilicale, all’inizio concepita con unico corpo centrale – detto “navata” – e corredata solo successivamente di due sezioni laterali. Separate da pilastri cruciformi, le tre navate guidano lo sguardo in fondo alla chiesa, dove spicca la zona presbiteriale circondata da uno spazio quadrangolare detto “abside”. A ridosso dell’edificio vi è infine un campanile, mantenutosi in buone condizioni e ricostruito nel corso del XVI secolo d.C.

Se la conformazione architettonica risulta suggestiva, ancor più interessanti sono i miti sull’edificio sacro, ritenuto ricco di ambienti segreti e adibito in antichità al culto delle acque. Forse nate dalla presenza di una falda acquifera sotterranea, tali ipotesi sosterrebbero inoltre che dentro la chiesa siano persino avvenuti veri e propri miracoli.

Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA
L'interno della Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA
L'interno della Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA
L'interno della Chiesa di San Pantaleo a Martis. ? Gianni Careddu - Opera propria, License CC BY-SA

Sebbene ciò non sia verificabile, è certo invece che San Pantaleo accolga tutt’ora incisioni e affreschi di rara bellezza, tra cui spiccano per esempio un cerchio con elementi floreali sul lato nord e una stella sul versante opposto. Completa l’affascinante quadro il fatto che in passato l’edificio ospitasse anche alcuni arredi, come il dipinto a olio raffigurante il “Miracolo di San Pantaleo” ovvero “San Pantaleo nell’atto di guarire un paralitico al cospetto dell’Imperatore Diocleziano”. Opera del pittore Andrea Lusso realizzata nel 1595, in principio la pala d’altare era ubicata nella cappella centrale e attualmente si trova nel Museo Diocesano San Pantaleo di Martis.

La chiesa di San Pantaleo si trova nell’omonima via a Martis (SS). Una volta giunti in paese attraverso la Strada Statale 127, per arrivare a destinazione sarà necessario proseguire verso via Rinascita, svoltare a destra in via Giuseppe Garibaldi e poi ancora a destra per via Cavallotti. Dopo circa 25 metri, bisognerà girare a sinistra in via Dante Alighieri per poi prendere a destra via San Pantaleo e percorrerla per 130 metri.

Di solito la chiesa risulta sempre aperta e quindi liberamente visitabile, ma attualmente non si può entrare a causa della messa in sicurezza in attesa di restauro. È comunque permesso accedere al piazzale per osservare l’esterno e l’interno dal portone. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la Pro Loco di Martis al numero 380.9040088.

Tags: AnglonaarchitetturachieseinstanewsMartis
Chiara Medinas

Chiara Medinas

Assidua frequentatrice di musei e grande amante delle pardule, la curiosità è la mia musa ispiratrice. Se è vero che la bellezza sta negli occhi di chi guarda, credo non ci sia sensazione migliore che provare stupore per le piccole cose.

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