Una terra affascinante, dal sapore mediterraneo e ricca di testimonianze incredibili sul suo passato. Sito nella subregione storica della Marmilla, il comune di Barumini (SU) è noto per essere sede di luoghi mitici, che dall’epoca nuragica si snodano fino al periodo medievale. Simboli senza tempo, tali attestazioni evocano un significato tanto importante da aver travalicato i confini nostrani, ma allo stesso tempo continuano a raccontarsi alla gente locale grazie all’operato della Fondazione Barumini Sistema Cultura.
Nata nel 2006, la Fondazione Barumini rappresenta il cuore culturale del paese e gestisce alcuni siti pregnanti della sua storia, tra cui il polo museale Casa Zapata. Nata casa nobiliare alla fine del XVI secolo d.C., il suo nome si lega alla famiglia aragonese Zapata giunta in Sardegna nel 1323, poi divenuta proprietaria della Baronia di Barumini, Las Plassas e Villanovafranca. Manutenuto fino all’abbattimento del regime feudale, il titolo baronale si rifletteva nella conformazione della residenza stessa, costituita da vari edifici, tra cui spiccava la dimora del feudatario.
Realizzata tra XVI e XVII secolo d.C., la sede padronale si rivela tutt’ora un esempio dello stile classico del complesso, caratterizzato da un’elegante scala e un’armonica facciata suddivisa in due piani. Malgrado la cessione al Comune di Barumini nel 1987 – a seguito della morte dell’ultima erede Zapata – la casa storica divenne fulcro di un progetto museale e rivelò addirittura elementi inaspettati. Durante il lavoro di allestimento, si scoprì infatti che la dimora era sorta sui resti del Nuraxi e’ Cresia (“nuraghe della chiesa”),chiamato così per la vicinanza alla chiesa parrocchiale del paese. Dotato di torre centrale più 3 secondarie, il nuraghe ha la particolarità di possedere un cortile interno ed esterno.
Un’importante attestazione ad oggi affiancata dalla sezione archeologica del polo museale Casa Zapata, comprendente oltre 180 reperti rinvenuti presso “Su Nuraxi” negli anni ‘50. A ciò si aggiungono anche un frangente etnografico – dove oggetti di abitanti di Barumini e dintorni si affiancano al Museo Regionale delle Launeddas – e una parte storico-archivistica, con documenti relativi all’archivio Zapata e alla comunità baruminese. Nell’ampio insieme testuale, un posto di rilievo è infine occupato dalla collezione messa a disposizione da Andrea Lorenzo Ingarao Zapata, consultabile in formato digitale.



Nonostante la già ricca panoramica offerta da Casa Zapata, tra i siti legati alla Fondazione Barumini spicca anche l’area archeologica Su Nuraxi, riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ritenuta tra le più emblematiche con tipologia di nuraghe complesso, – cioè costituito da più torri – l’area archeologica Su Nuraxi si caratterizza per varie stratificazioni costruttive, che dall’Età del Bronzo Medio (1500-1300 a.C.) arrivano a toccare il VII secolo d.C.
Una parabola esistenziale millenaria, durante la quale sorsero diverse componenti a partire dalla torre centrale, eretta inizialmente come costruzione a sé con 3 camere circolari interne. Si dovettero attendere alcuni secoli per la conformazione definitiva del nuraghe, che fu munito di muratura collegante 4 torri secondarie – ciascuna con camere sovrapposte – e un antemurale per difesa esterna della struttura. Il quadro era inoltre completato dal villaggio nuragico con abitazioni circolari, dove risultava particolarmente interessante la cosiddetta “capanna 80”, ampio edificio con sedile anulare forse adibito ad assemblee comunitarie.
Affascinante complesso della storia nuragica, Su Nuraxi fu scoperto nel corso degli anni ‘50 del ‘900 per opera dell’archeologo Giovanni Lilliu. Tutt’oggi la sua figura ispira il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”, che formula strategie per una migliore divulgazione scientifica e mira a una coinvolgente promozione del territorio. Tale connubio prende corpo in diversi servizi – tra cui una sala lettura e una libreria – e in interessanti mostre permanenti, dove Su Nuraxi e la Sardegna sono celebrati con fotografie, ricostruzioni, laboratori e un suggestivo mercato dell’artigianato artistico.
Il polo museale Casa Zapata si trova in piazza Papa Giovanni XXIII a Barumini (SU) ed è attualmente visitabile tutta la settimana dalle 10:00 alle 20:00. Stessi giorni e orari per il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”, ubicato in Viale Su Nuraxi vicino all’omonima area archeologica, accessibile invece dal lunedì alla domenica dalle 9:00 alle 20:00.
Tutti e 3 i siti sono fruibili esclusivamente accompagnati da un guida, pagando un biglietto unico intero di 15 euro e un ridotto di 13 o 10 euro. Per ulteriori informazioni, è possibile chiamare al numero +39 070 9368128 o scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].





































