Cagliari. 230 fotografie che offrono punti di vista nuovi e inediti su un territorio nel quale si concentrano alcuni dei Comuni più piccoli della Sardegna: è la mostra “12 reportages dalla Marmilla”, presentata ieri al Castello di San Michele. Organizzata da Orientare Srl e dall’Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, con la collaborazione del Consorzio di Comuni Due Giare e dell’Associazione Su Palatu fotografia.
“Questa mostra dedicata alla Marmilla raggiunge diversi scopi – dice Maria Dolores Picciau, assessora comunale della Cultura e Spettacolo -. Prima di tutto è l’occasione per valorizzare un medium importante e significativo come la fotografia, che spesso viene ingiustamente bistrattato come espressione artistica minore ma che, nell’era dei social più che mai, è un insostituibile strumento di indagine del mondo e della realtà che ci circonda.
Poi, questa esposizione di reportages fotografici mette al centro il patrimonio materiale e immateriale di una parte della Sardegna e ribadisce il ruolo di collegamento col territorio e vetrina che la città di Cagliari può e vuole avere, anche ai fini della promozione culturale e turistica di queste comunità. Infine, è sempre una grande opportunità ospitare iniziative di tale valore in un contesto importante e suggestivo come il Castello di San Michele, uno dei simboli della nostra città”.
Il progetto di fotografia contemporanea scaturisce dalla collaborazione tra il Consorzio di Comuni Due Giare (nato nel 1994 con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il suo patrimonio al fine di rendere il territorio attrattivo dal punto di vista turistico, oggi vi aderiscono 13 comuni) e l’Associazione Su Palatu Fotografia, dal 2011 polo di riferimento della fotografia in Sardegna con più di 100 mostre organizzate.
A partire dal 2020 e per tre anni, ha coinvolto 12 fotografi di diverse età, esperienze, provenienze e sensibilità e li ha invitati ad esplorare il territorio interessato con lo scopo di creare, attraverso i loro sguardi, una narrazione originale e inedita e innescare l’attenzione delle comunità coinvolte.
“La mostra – dice Salvatore Ligios, uno dei curatori dell’esposizione insieme a Sonia Borsato, Giulia Aromando, Mario Saragato e Luca Spano – nasce col preciso obiettivo di dare una lettura della società sarda contemporanea attraverso il linguaggio fotografico, andando al di là della fotografia consumistica-celebrativa di moda oggi e riportandolo alla sua funzione di esplorazione del reale. È stata una grande scommessa perché il progetto ha coinvolto un’area che abbraccia Comuni piccolissimi e la sfida è stata quella di raccontare la Sardegna di oggi concentrando l’attenzione su territori ritenuti marginali. La diversa formazione dei 12 fotografi ha portato a risultati differenti: dal reportage classico a narrazioni più oniriche o autoriali.”
I fotografi partecipanti, nell’arco dei tre anni, sono stati ripartiti in gruppi di quattro e “assegnati” ai Comuni della Marmilla aderenti al Consorzio Due Giare: nel 2020 GianMarco Porru, Mario Saragato, Emanuela Meloni e Valentina De Santis hanno lavorato a Albagiara, Curcuris, Pompu e Villaverde; l’anno successivo, Pierluigi Dessì, Ambra Iride Sechi, Isabella Muzzu e Simone Deidda si sono dedicati a Assolo, Gonnosnò, Sini e Usellus; infine, nel 2022, Tiziano Canu, Marianna Ogana, Francesca Macis e Guglielmo Cherchi hanno puntato i loro obiettivi su Baradili, Baressa, Senis e Villa Sant’Antonio.
Al termine di ciascuna “campagna” fotografica, le esperienze sono confluite in esposizioni locali, spesso allestite all’aperto a causa delle restrizioni degli anni scorsi legate alla pandemia, che sono diventate occasione di scambio e riflessione per le comunità nelle quali i fotografi hanno lavorato.
E l’interazione con le comunità era uno degli obiettivi del Consorzio Due Giare. Lo spiega il presidente Lino Zedda: “12 reportages dalla Marmilla – dice – rientra nel nostro progetto di costruzione di un distretto culturale evoluto. Il primo obiettivo è quello di coinvolgere le comunità nelle attività culturali in modo da renderle protagoniste e poi produttrici di cultura: i fotografi hanno vissuto nei paesi che dovevano fotografare, sono stati coinvolti nella comunità e hanno interpretato nelle loro immagini le realtà e le persone di quelle comunità. Il secondo obiettivo è quello di creare attrazione e interesse verso il territorio con sistemi e modalità diversi. Per esempio, in questo caso, aprendo un dialogo tra Cagliari e il nostro territorio: chi visita la mostra avrà l’opportunità di conoscere molti aspetti della Marmilla e delle comunità che la abitano.”
I lavori presentati in “12 reportages dalla Marmilla” confluiscono ora in una mostra collettiva al Castello San Michele e anche in una pubblicazione in tre volumi, sempre curata da Ligios, Borsato, Aromando, Saragato e Spano, che documenta nascita ed evoluzione del progetto attraverso un ricco apparato iconografico e con un testo critico di riferimento.
“12 reportages dalla Marmilla” sarà visitabile fino a domenica 4 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle ore 09:00 alle 18:00. Il costo del biglietto è di €3 (ridotto, €2).
Per informazioni e prenotazioni: tel. 070 1524 0479 – e-mail: [email protected], Facebook e Instagram: castellosanmichelecagliari.