Focus sui moderni conflitti con “Scomode Verità / Dalla guerra in Ucraina al massacro di Gaza” di e con Alessandro Di Battista, produzione Loft Produzioni S.r.l. e distribuzione a cura di Epoché ArtEventi, in cartellone venerdì 14 novembre alle 20:30 al Teatro Centrale di Carbonia, sabato 15 novembre alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e domenica 16 novembre alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale sotto le insegne della Stagione di Prosa 2025-2026 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
“Scomode Verità” è uno spettacolo di teatro civile «sui massacri commessi in nome della civiltà, sulle incredibili fake-news che li hanno permessi e sulla pavidità dei politici europei ーed italiani in particolare ーche hanno preferito tradire l’interesse generale ed i principi costituzionali in favore dell’interesse particolare della grande finanza e dell’industria delle armi».
Un monologo avvincente per una riflessione sull’assurdità e sulla ferocia della guerra, che sparge morte e distruzione e semina l’odio tra i popoli: in seguito all’evoluzione tecnologica, tra “armi intelligenti” e sistemi di comando a distanza, gli scontri non avvengono più sui campi di battaglia ma direttamente nelle città, cresce il numero delle vittime civili e scuole ed ospedali sono diventati obiettivi “strategici”.
Dopo il successo di “Assange / colpirne uno per educarne cento”, Alessandro Di Battista porta in scena le “Scomode Verità” sulle cause dei conflitti in Medio Oriente, dall’Afghanistan all’Iraq e alla Libia, per affrontare poi la genesi della guerra in Ucraina, mettendo l’accento su «la narrazione bellicista ed il sistema mediatico occidentale» e ricostruire la storia della Palestina, dalla nascita dello Stato d’Israele alla Nakba, con la prima e la seconda Intifada e gli accordi di Oslo, fino all’odierna “guerra di Gaza”, evidenziando «l’uso strumentale dell’antisemitismo» e l’affermarsi del «fondamentalismo» e del «terrorismo di Stato» in Israele.
Il monologo, si conclude con un messaggio di speranza, e un invito a «stare dalla parte dei “dannati della Terra”, dunque, dalla parte giusta della Storia».
































