Libertà d’espressione e “contaminazioni” tra le arti con “Pezzi Unici”, la Rassegna Trasversa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Massimo di Cagliari: quattro titoli in cartellone fra dicembre e maggio.
Ouverture in musica – venerdì 16 e sabato 17 dicembre alle 20:30 – con “Ci vuole orecchio / Elio canta e recita Enzo Jannacci” con drammaturgia e regia di Giorgio Gallione (produzione AGIDI – IMARTS / International Music and Arts): sotto i riflettori insieme all’istrionico Elio (al secolo Stefano Belisari, cofondatore e frontman di Elio e Le Storie Tese) Alberto Tafuri (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Sophia Tomellieri (sassofono) e Giulio Tullio (trombone) per un viaggio tra parole e note, paesaggi metropolitani e personaggi stravaganti con la cifra surreale, ironica e poetica dell’eclettico cantautore e cabarettista milanese. «“Ci vuole orecchio” non è un omaggio, ma una ricostruzione di quel suo mondo di nonsense, comico e struggente» – sottolinea Elio nell’intervista di Anna Bandettini su Repubblica –. «È un viaggio dentro le epoche di Jannacci, perché non è stato sempre uguale: tra i brani c’è “La luna è una lampadina”, “L’Armando”, “El purtava i scarp del tennis”, canzoni che rido mentre le canto. Ne farò alcune snobbate, “Parlare con i limoni”, “Quando il sipario calerà”. Perché c’è Jannacci comico e quello che ti spezza il cuore di “Vincenzina” o Giovanni telegrafista, risate e drammi. Come è la vita: imperfetta. E nessuno meglio di chi abita nel nostro paese lo sa».
Riflettori puntati su Marco Travaglio – sabato 28 gennaio alle 20:30 – che sbarca in Sardegna con “I Migliori danni della nostra vita” (produzione SEIF – Società Editoriale Il Fatto), il suo nuovo spettacolo in cui ripercorre con la sua ironia pungente e i toni sferzanti della satira le vicende italiane degli ultimi cinque anni, tra fatti e misfatti della politica, indebite influenze della finanza e ruolo dell’informazione. Una ricostruzione accurata e documentata di un periodo drammatico e cruciale per gli equilibri interni del Belpaese e per lo scenario internazionale, dove il giornalista e scrittore, cofondatore e direttore de “Il Fatto Quotidiano” mette l’accento sull’evoluzione (o involuzione) della democrazia, «dal cambiamento alla restaurazione, dalla questione morale e sociale all’Ancien Régime e alla guerra infinita». Sulla falsariga de “Il segreti del I segreti del Conticidio. Il «golpe buono» e il «governo dei migliori», il saggio sul “giallo” della caduta del secondo governo Conte e della nomina di Mario Draghi, dove rivela meccanismi e retroscena di una crisi annunciata: in due ore di monologo Marco Travaglio disegna un ritratto dei protagonisti, leaders e segretari di partito, indagando su responsabili e mandanti di un “delitto” (im)perfetto, tra derive pericolose e scelte impopolari, e sul diritto dei cittadini di scegliere i loro governanti.
L’ironia feroce e irresistibile di David Foster Wallace – mercoledì 5 e giovedì 6 aprile alle 20:30 – in “Brevi interviste con uomini schifosi” nella traduzione di Aldo Miguel Grompone e Gaia Silvestrini, con Lino Musella e Paolo Mazzarelli, per la regia di Daniel Veronese (produzione Teatro di Napoli / Teatro Nazionale, Marche Teatro, Carnezzeria, FOG Triennale Milano Performing Arts, TPE / Teatro Piemonte Europa, con il sostegno del Teatro di Roma / Teatro Nazionale e di Timbre 4 Madrid). «Uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso». Una serie di personaggi “estremi” ma anche emblematici, descritti con umorismo sottile e spietato dall’autore di “Infinite Jest” (uno degli scrittori più importanti e influenti della letteratura americana degli ultimi decenni) che Daniel Veronese mette in scena in forma di dialoghi, facendo emergere efferatezza e squallore, miseria morale e analfabetismo sentimentale. «C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato: una galleria impietosa di mostri». Un affresco comico, e perturbante nella sua verità.
Il ricordo dei bombardamenti sulla città durante il secondo conflitto mondiale rivive – domenica 14 maggio alle 20:30 – in “Cagliari 1943: la guerra dentro casa” del Cada Die Teatro, con gli Attori della Scuola di Arti Sceniche – Rita Anedda, Clara Belfiori, Salvatore Cao, Riccarda Curreli, Doriano Ferrari, Giannella Manca, Paola Ferro, Carlo Onnis, Angela Palmas, Maria Antonietta Pinna, Susanna Pinna, Massimo Pisano, Daniela Scotto, Carlo Sorresu, Mariella Vella, Ida Ximenes – per la regia di Pierpaolo Piludu. La pièce racconta l’orrore e la distruzione attraverso gli occhi dei bambini: una classe di scolari di terza elementare, interpretati da attori e attrici adulti e sulle soglie della mezza età, idealmente o direttamente protagonisti di quelle vicende, in una sorta di ritorno alla spensieratezza dell’infanzia, improvvisamente e brutalmente interrotta dalla pioggia di ordigni e dalle esplosioni che ridussero in macerie edifici e strade, con centinaia di morti e feriti. “Cagliari 1943: la guerra dentro casa” «vuole essere un contributo a mantenere viva la memoria sulle follie della guerra e del fascismo che portarono alla distruzione della nostra città» – si legge nella presentazione: tra lezioni e svaghi infantili… «la guerra… gli allarmi… la corsa verso i rifugi sembrano quasi un gioco… sino al febbraio del 1943…».
Prevendite: Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20. Info: cell. 345/4894565 – e-mail [email protected]