Il 3 settembre prende il via a Seneghe la sedicesima edizione del Cabudanne de sos poetas. Poesia, proiezioni, musica, una importante mostra dedicata agli storici maestri incisori sardi e appuntamenti per i più piccoli per quattro giorni intensi e di rinascita, curata dall’Associazione Perda Sonadora. Fino a domenica 6 settembre tanti gli incontri con un programma molto nutrito con più di quaranta ospiti, attesi nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio, unica location di questa edizione per permettere di tenere in sicurezza l’intera area del festival.
Ad aprire i battenti del festival di poesia tra i più importanti della Sardegna sarà giovedì alle 17:00 la mostra di arti incisorie “La Sardegna in Segni”, perla straordinaria di questa edizione realizzata grazie alla collaborazione tra Perda Sonadora, il Museo Nivola Orani, il Comune di Isili e la sua splendida Biblioteca Comunale. Curatore della mostra Sergio Flore e realizzazione dell’allestimento a cura di Luca Pinna.
Una esposizione unica di ventisei opere che attinge alla ricca collezione di stampe di artisti sardi, custodite nella Biblioteca di Isili, e racconta momenti salienti della storia dell’incisione in Sardegna. La prima parte della rassegna raccoglie opere di maestri storici come Carmelo Floris e Stanis Dessy, protagonisti della fortunata stagione artistica sarda della prima metà del Novecento, che vide questi autori presenti sia a titolo individuale sia come gruppo nelle esposizioni nazionali e internazionali del Bianco e Nero, nei repertori più celebri, nelle riviste specialistiche più diffuse, tanto da delineare una vera e propria scuola sarda di incisione.
La seconda parte della mostra è dedicata ad artisti di generazioni successive come Antonio Corriga e Giovanni Dotzo – che contribuì alla creazione del nucleo storico di questa collezione -, Enrico Piras e Salvatore Sechi in arte De Gonare, il cui lavoro insiste su tematiche dal forte carattere identitario, con rappresentazioni variamente legate alla cultura popolare, agli usi e costumi sardi, a valori come la fede, il lavoro e la famiglia.
Il percorso si conclude con gli esiti contemporanei di artisti quali Primo Pantoli, Gino Frogheri, Igino Panzino, Paola Dessy e Giuseppe Bosich, che con il loro operare hanno arricchito e arricchiscono i territori dell’incisione con una incessante sperimentazione, fino a Gabriella Locci che a partire dagli anni settanta ha sviluppato un suo linguaggio personale rinnovando sia le tecniche incisorie che quelle di stampa, utilizzando matrici di qualsiasi materiale, dal ferro allo zinco, mescolando e contaminando le tecniche con soluzioni complesse e alternative.
“Siamo molto contenti di poter ospitare questa preziosa mostra le cui opere furono donate nel 2001 al Comune di Isili da numerosi autori sardi. Sarà organizzata in due parti: la prima comprende ventisei opere di varie dimensioni che ripercorrono il primo periodo della storia incisoria sarda che si articola tra gli anni ’60 e la metà degli anni ’80; mentre la seconda parte, che comprende il periodo dagli anni ‘80 ai ’90, la presenteremo nelle settimane successive al festival. È una mostra inedita, molto variegata e complessa. Una bella scoperta per il Cabudanne e per la Sardegna, di grande valore storico e artistico”, spiega Luca Manunza, presidente di Perda Sonadora.
Il titolo della mostra, col suo richiamo alla tecnica incisoria, suona come un auspicio: quello che le future generazioni di artisti possano rinnovare il successo ottenuto a livello europeo dai maestri incisori sardi nella prima metà del Novecento, contribuendo così a portare la Sardegna contemporanea nel vivo del dibattito artistico italiano e internazionale.
L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e sarà visitabile dalle 10:00 alle 17:00 nei giorni del festival. Sarà consentito l’accesso per un numero massimo di cinque persone per volta. Così come da normativa di prevenzione Covid-19 è obbligatorio l’uso delle protezioni individuali.
Luogo: Domo de sa Poesia
Indirizzo: Via Roma 22 (OR), Sardegna
Quando: dal 03/09/2020 al 06/09/2020
Vernissage: 03/09/2020 ore 17:00
Autore: Maestri incisori sardi
Genere: Incisione
Dopo l’inaugurazione della mostra dei maestri incisori “Sardegna inSegni” a Domo de sa Poesia il Cabudanne prende ufficialmente il via giovedì alle 18:00 a Seneghe nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio (unica sede del festival quest’anno) con il primo appuntamento di questa sedicesima edizione che vede l’incontro con Franc Ducros, poeta, traduttore, saggista e amico storico del Settembre dei poeti, (tra le sue traduzioni quelle di alcune opere di Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Campanella, Umberto Saba, Franco Loi, e tanti altri). Un grande ritorno a Seneghe per presentare in compagnia di Mario Cubeddu “L’oubli L’eclat”, la nuova antologia che raccoglie trent’anni di produzione poetica, dal 1986 al 2016 (Lucie èditions, 2019).
Alle 19:00 la voce poetica di Carmen Gallo, una vera promessa della poesia italiana contemporanea. In uscita il suo libro di versi “La corsa”, Nino Aragno Editore, 2020: il senso dello sguardo, il guardare oltre come percorso di conoscenza di sé e dell’altro, guardare ed essere guardati per esistere. Si racconterà al Cabudanne insieme al poeta milanese Tommaso di Dio, autore del libro di poesie “Verso le stelle glaciali”, Interlinea, 2020 per la collana Lyra. Poesie, immagini e prose che muovono alla ricerca di un sentiero possibile nella vita.
Alle 21:30 chiude la prima giornata del Cabudanne la proiezione del documentario “Un’Odissea ‘e Rimas Nobas” (PEN CLUB, 2019). Un bel viaggio sulla evoluzione della poesia in Sardegna, dalla tradizione fino al suo riconoscimento letterario, fino al percorso di affermazione della sua forma scritta, del regista sassarese Roberto Priamo Sechi, nato da un’idea di Ugo Tanda. Saranno presenti i due autori.