“So che andava fatto e l’ho fatto. So che se non l’avessi fatto, le cose sarebbero andate diversamente. Ma forse era solo l’invidia, e sto inventando il resto per sentirmi meno colpevole”
Grande Nudo, di Gianni Tetti, è candidato al Premio Strega 2017.
Grande Nudo, edizioni Neo, è un romanzo.
Grande Nudo è stato definito da Rolling Stone come “Un romanzo neo-espressionista che ricorda i distorti, allucinati dipinti di Otto Dix nati nella inquieta e livorosa Germania di Weimar: sappiamo tutti benissimo poi come è andata a finire”.
Il sogno dello scrittore che diventa indiscrezione, prende forma, diventa realtà e si trasforma in gioia: Grande Nudo, terza opera dello scrittore sassarese Gianni Tetti edita da Neo, è ufficialmente candidato al Premio Strega 2017. Il libro è stato inserito fra i possibili candidati: probabilmente in luglio la proclamazione del vincitore, al termine di una selezione che ridurrà sino ad una cinquina il numero degli aspiranti allo Strega. La prima volta per Gianni Tetti – candidatura arrivata da Raffaella Morselli e Massimo Onofri – la seconda volta per Neo che nel 2015 era riuscita a piazzare fra i semifinalisti il romanzo XXI secolo di Paolo Zardi. La Sardegna torna a concorrere per questo importante riconoscimento dopo averlo vinto con Paese d’ombre di Giuseppe Dessì nel ’72, e aver partecipato fra gli altri con il sassarese Alberto Capitta (Creaturine, Il Maestrale 2004), Milena Agus (Mal di pietre, Nottetempo 2006) e Marcello Fois, finalista con Nel tempo di mezzo (Einaudi, 2012).
La parola all’autore, Gianni Tetti: «Sono felice per la candidatura, che mi spinge a continuare su questa strada. Quando da qualche tempo iniziava a circolare la voce, non avendo conferme dirette, non prestavo troppa importanza. La strada è ancora lunga, ma questo è un primo importante passo. Oltre a Neo, voglio ringraziare Massimo Onofri per il fondamentale sostegno, e Aldo Addis della Libreria Koinè per il lavoro affinché il libro non passasse inosservato. Desidero anche ringraziare Emiliano Longobardi della Libreria Azuni, per non avermi mai fatto sentire solo in questi momenti, e Lalla Careddu per l’incoraggiamento. Questo risultato è anche un po’ loro. Passata la gioia, riprendono gli incontri con i lettori, venerdì 31 sarò a Usini, proprio con Emiliano Longobardi: spero di trovare tanta gente ad accoglierci».
Soddisfazione anche per la casa editrice Neo: «Siamo orgogliosi d’aver candidato il libro di Gianni Tetti. Il Premio Strega è l’evento principe della scena letteraria italiana, quello che detta le tendenze per l’anno a venire. Constatare che abbiano voluto un romanzo ambizioso e temerario come Grande Nudo fa avere più fiducia nel futuro dell’ambiente editoriale. La capacità visionaria e la potenza evocativa di Tetti sono proprie di un narratore puro. Fa piacere che, nel tempo in cui in libreria si vende solo narrativa blanda, consolatoria o fiaccamente moraleggiante, dagli addetti ai lavori venga data una chance a un tipo di letteratura corrosiva tutt’altro che accomodante».
Grande Nudo è l’ultimo romanzo della “trilogia del vento” che comprende I Cani là fuori (2009) e Mette Pioggia (2014), il libro più oscuro, spietato e conturbante di Gianni Tetti.
Grande Nudo è l’opportunità offerta a chi legge di guardarsi in uno specchio deformante; uno specchio capace però di restituire indietro l’immagine di una nudità primordiale, che stordisce.
Il libro. Grande Nudo è la narrazione di un’umanità senza scampo, preda di se stessa. C’è una riscossa degli ultimi che parte da una Sardegna infetta, isola/mondo in cui i cani governano e un pescatore affetto dal morbo guida un’orda stracciata verso la terra promessa. C’è un finale imprevedibile, ci sono colpi di scena, c’è un’avventura vissuta da personaggi che non si dimenticano. Ci sono carestie e vendetta e non c’è scampo agli attentati che si susseguono in città, non c’è rimedio ai fondamentalismi, non c’è salvezza dalle nubi tossiche, non c’è alcuna speranza nella misericordia umana. C’è però una possibilità, una sola. È scritta nel vento e porta un nome: Maria.
L’autore. Gianni Tetti è nato a Sassari. Vive a Sassari. Si occupa di cinema e letteratura. Ha scritto e diretto il documentario Un passo dietro l’altro, è sceneggiatore di SaGràscia e ha collaborato alla sceneggiatura di Perfidia, film diretti entrambi dal regista Bonifacio Angius. I suoi racconti sono stati pubblicati su numerose riviste (Frigidaire, Il Male, Atti impuri) e in diverse antologie. Per Neo Edizioni ha pubblicato I cani là fuori (2009) e Mette pioggia (2014). Due anni fa stato inserito da Mucchio Selvaggio fra i cinque scrittori più interessanti del panorama italiano ed è stato recensito dalle più importanti riviste di settore.
“Il Premio Strega venne annunciato il 17 febbraio 1947 e, grazie al mecenatismo di Guido Alberti, gli venne dato il nome del liquore prodotto dall’azienda di famiglia. Da allora gli Amici della domenica, che oggi costituiscono un corpo elettorale di quattrocento persone diversamente inserite nella cultura italiana, si riuniscono ogni anno per scegliere in due successive votazioni il vincitore: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, ai primi di luglio. Sin dalla nascita il Premio Strega è stato indice degli umori dell’ambiente culturale e dei gusti letterari degli italiani. I libri premiati hanno raccontato il nostro Paese, documentandone la lingua, i cambiamenti, le tradizioni. In questi settant’anni le scelte compiute dal Premio hanno incoraggiato i lettori italiani a leggere sé stessi, la loro storia e il loro presente attraverso lo specchio della narrativa contemporanea”. (www.premiostrega.it)
“È mattina. Si sta alzando il vento. A qualcuno, certe folate sembrano sussurri. Le macchine in strada vanno avanti e indietro. E gli autisti suonano i clacson”.