Ultime, intense giornate per Time in Jazz: tra oggi e domani, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu completa il cammino della sua trentaseiesima edizione, partita martedì scorso per snodarsi giorno dopo giorno tra l’epicentro, a Berchidda, e gli altri comuni e località del nord Sardegna coinvolti quest’anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania, Tula e Viddalba.
Come da tradizione, anche quest’anno Time in Jazz per Ferragosto pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di Santa Caterina. Il primo, alle 10, è ormai un classico del festival e di Time to Children, la sua sezione dedicata ai bambini: “Gufo Rosmarino nel mondo di Amarilla”, una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e della cantante Catia Gori.
A seguire, una tavola rotonda sul tema “L’organetto in Sardegna: generazioni a confronto”, che vedrà dialogare con il musicologo Fabio Calzia tre interpreti dello strumento a mantice così presente nella musica tradizionale isolana: Totore Chessa, Pierpaolo Vacca e il più giovane della compagnia, Giacomo Vardeu.
Subito dopo la conferenza, Pierpaolo Vacca resta in scena come protagonista del momento musicale in programma intorno alle 11:30, con il suo Elektric Metaverso, un progetto in solo che porta avanti dal 2018, in cui la musica tradizionale sarda viene approcciata con uno stile personale caratterizzato dall’uso di effettistica elettronica.
Al termine dell’esibizione di Pierpaolo Vacca, un breve trasferimento porterà il pubblico del festival nella vicina chiesetta di San Michele per il tradizionale pranzo a base dei piatti tipici di Berchidda, seguito nel pomeriggio da un’altra serie di appuntamenti. Il primo, alle 17, è la presentazione di “377 Project” di Sebastiano Dessanay, il libro scaturito dal progetto artistico realizzato tra 2018 e il 2019 dal musicista sardo, che l’ha visto visitare tutti i comuni dell’isola, uno al giorno, viaggiando con il suo fido ukulele esclusivamente in bicicletta. Altro momento immancabile del Ferragosto di Time in Jazz, la gara poetica in limba sul tema del festival: condotta da Pier Sandro Pillonca, avrà per protagonisti Bruno Agus e Dionigi Bitti con l’accompagnamento musicale dei Tenores di Ula Tirso.
Di ritorno in paese, l’ultima serata del festival a Berchidda avrà un prologo – alle 19 in Piazzetta Riu Zocculu – affidato a un’autentica istituzione storica del posto: la Banda Musicale Bernardo De Muro (con i Mestri Corrado Guarino e Domenico Del Rio), nata nel 1913 per volontà del parroco don Pietro Casu, e “palestra” di formazione musicale per tanti giovani talenti, compreso Paolo Fresu che ha mosso tra le sue file i primi passi del suo percorso artistico.
Poi, alle 21:30, si accenderanno per l’ultima volta in questa edizione i riflettori sul palco allestito in piazza del Popolo. Il concerto che terrà banco in quella che per tradizione è la serata più festosa del festival è una produzione originale per Time in Jazz, che nasce dall’unione dei Colle der Fomento, formazione storica della scena hip hop nazionale, con Dj Craim e il quartetto romano La Batteria.



A precedere il concerto, alle 21:15, la consegna del premio Biorepack in Jazz, promosso insieme all’omonimo consorzio per il riciclo degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, che viene assegnato all’artista più visionaria o visionario presente al festival. Per questa seconda edizione, la scelta è ricaduta sul giovanissimo organettista Giacomo Vardeu, che riceverà l’onorificenza dalle mani di Paolo Fresu e del presidente di Biorepack Marco Versari.
La mattina di mercoledì 16 agosto Time in Jazz vive i suoi ultimi impegni a Berchidda, tornando come di consueto al Museo del Vino: in programma alle 11:30 la presentazione e degustazione della nuova linea “Luce” delle Cantine Giogantinu. A seguire, la presentazione di “Time in Jazz Diary 2022”, il progetto editoriale che ripercorre la passata edizione del festival attraverso le fotografie di Fabio Lovino, consegnate alle pagine del volume edito da PostCart. A raccontarne l’evoluzione, sarà lo stesso autore delle immagini, in dialogo con Paolo Fresu.
Ha un legame particolare con il paese di Berchidda la presentazione in scaletta subito dopo, intorno alle 12:30: si tratta di “Aurora sarda”, romanzo a firma di Pietro Casu, eminente intellettuale, linguista e sacerdote nato a Berchidda nel 1878, che racconta la costruzione della diga del Tirso, una delle prime grandi infrastrutture moderne della Sardegna, con tutti i suoi aspetti controversi dal punto di vista sociale, culturale e paesaggistico.
Poi, nel tardo pomeriggio, trasferimento sulla costa, in quello che è ormai da diverse edizioni il “teatro” dell’ultimo atto del festival: la Peschiera di San Teodoro. Protagonisti Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura al bandoneon e Pierpaolo Vacca all’organetto con le musiche di “Tango Macondo”, lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano per la regia di Giorgio Gallione.
Infine, di rientro a Berchidda, intorno alle 22, al Bar della Piazza, è affidato alla rassegna Festivalbar il compito di calare il sipario sul trentaseiesimo Time in Jazz: chiude la serie di ospiti il duo Sprigu composto da Andrea Sanna e Marco Coa: due Fender Rhodes a confronto, speculari, in un viaggio che oscilla tra la psichedelia e l’elettronica d’avanguardia.
Tutti gli appuntamenti delle ultime due giornate, come di quelle precedenti, sono a ingresso gratuito, a eccezione del concerto di Ferragosto dei Colle der Fomento con Dj Craim e il quartetto romano La Batteria sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda.
Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320/3874963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it.