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L’ossessione del tempo: viaggio nel cinema di Christopher Nolan

Da “Following”, primo lungometraggio del regista britannico, a “Oppenheimer”, entrambi nelle sale italiane dal 23 agosto, un percorso attraverso i più famosi film di Christopher Nolan

di Lorella Costa
20 Agosto 2023
in Cinema & Serie TV
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
51 1
“Oppenheimer” di Christopher Nolan. ©2023 Universal Pictures

“Oppenheimer” di Christopher Nolan. ©2023 Universal Pictures

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Dopo essere uscito negli Stati Uniti il 21 luglio in contemporanea con “Barbie” di Greta Gerwig e aver così contribuito al fenomeno mediatico, a tratti esilarante, del “Barbenheimer”, “Oppenheimer” di Christopher Nolan arriva nelle sale italiane a partire dal 23 agosto, avendo già incassato oltre 600 milioni di dollari in tutto il mondo e attestandosi come il film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale più visto nella storia del cinema.

Il dodicesimo lungometraggio di Nolan è tratto dalla biografia “American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer” di Kai Bird e Martin J. Sherwin, dedicata al geniale fisico considerato il padre della bomba atomica; con la stessa accuratezza documentaria di quest’opera monumentale, vincitrice nel 2006 del Premio Pulitzer, il film di Nolan traccia un ritratto dettagliato e a tratti impietoso di J. Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy.

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Tre ore per raccontare tre momenti fondamentali: la ricerca scientifica, con una fase creativa carica di speranza e frustrazione; la deflagrazione della bomba -il Trinity Test del 16 luglio 1945- quasi ubriacante per il successo ottenuto, ma gravata da un presentimento ineluttabile; infine, le conseguenze dell’epocale scoperta, sulla coscienza dell’uomo che ne è fautore e sull’umanità tutta.

Il tempo, com’è nella cifra stilistica del regista, gioca un ruolo fondamentale: non sempre lineare, scandito da precise scelte cromatiche che ne segnano il ritmo, è inteso sia come doloroso percorso intimo di un uomo, che deve confrontarsi con una cruciale questione morale, sia come “storia universale”, in cui una cesura insanabile trasforma Prometeo, colui che ha donato il fuoco all’umanità, in “Morte, distruttore di mondi”, come dirà lo stesso Oppenheimer.

Il film si avvale di un cast eccezionale, con Emily Blunt e Florence Pugh, rispettivamente Kathrine Oppenheimer e Jean Tatlock, donne amate dal protagonista, Matt Damon nel ruolo di Leslie Groves, responsabile militare del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. in quello di Lewis Strauss, membro della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti; la pellicola, inoltre, esce in Italia nella stessa data in cui viene distribuito per la prima volta nelle sale del nostro paese il lungometraggio d’esordio di Nolan, “Following” (1998), in una versione restaurata approvata dal regista.

Si racconta la vicenda di Bill (Jeremy Theobald), aspirante scrittore preda di una costante crisi creativa che comincia a seguire gli sconosciuti incrociati per strada al fine di appropriarsi delle loro storie; quando Cobb (Alex Haw), un elegante ladro specializzato nello svaligiare appartamenti, si accorge di essere pedinato, Bill viene coinvolto nella sua pericolosa, eccitante esistenza, trovandosi a camminare al confine tra due vite.

Girato in assoluta economia, questo sofisticato thriller in bianco e nero contiene molti elementi destinati a ricorrere nelle pellicole del regista; l’architettura del racconto, tesa a instillare il dubbio attraverso l’incrocio e la sovrapposizione delle linee narrative, e il montaggio, che come un meccanismo a orologeria contribuisce ad accrescere la tensione fino allo svelamento finale, peraltro non sempre risolutivo, rappresentano infatti alcune tra le più significative costanti della filmografia di Nolan, indipendentemente dal genere: il tempo, si potrebbe azzardare, è il vero protagonista delle pellicole, declinato nelle vite dei personaggi in maniera più o meno esplicita.

Da “Memento” (2000), in cui il protagonista soffre di amnesia anterograda (non riesce a immagazzinare nuove informazioni se non pochi minuti per volta, ritrovandosi senza memoria degli avvenimenti più recenti) a “Tenet” (2020), dove l’entropia invertita consente ai personaggi principali di muoversi all’indietro nel tempo, passando per “Interstellar” (2014), che tratteggia la Terra del 2067, gravata da una carestia mondiale che costringe l’umanità a trovare al più presto una nuovo pianeta abitabile, le dimensioni di passato, presente e futuro si mescolano, suggerendo implicazioni imprevedibili e affascinanti, insieme a nuove prospettive attraverso cui interpretare la realtà.

Non stupisce, dunque, che per Nolan il successo planetario sia arrivato grazie alla narrazione innovativa di un eroe ombroso, la cui vita è condizionata da un evento del passato -l’assassinio dei genitori-, trasformatosi in ossessione: con “Batman Begins” (2005) il regista inaugura una trilogia (a seguire “Il Cavaliere Oscuro” nel 2008 e “Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno” nel 2012) destinata a cambiare per sempre la percezione e la trasposizione dei fumetti al cinema; Nolan, affiancato nella sceneggiatura da David S. Goyer, si ispira alla trilogia di graphic novel di Frank Miller dedicate a Batman[1], un’opera epocale e rivoluzionaria, non solo per la narrazione del protagonista, delineato con spessore psicologico soprattutto nella momento della caduta, ma in generale per il linguaggio del fumetto.

Spesso, Christopher Nolan è stato accusato di “giocare” con gli spettatori, di costruire meccanismi cervellotici per il solo gusto di inseguire la complessità; sono celebri gli intricati schemi che tentano di sintetizzare le sceneggiature di “Memento” e “Tenet” e ancora oggi, non a caso, ci si domanda quale sia il significato della scena finale di “Inception” (2010), tra le pellicole più apprezzate del regista: forse, il fascino dei suoi film consiste proprio nel dubbio che instillano, nella scintilla che spinge all’approfondimento e alla costruzione di un significato che non sia univoco.


[1] Batman. The Dark Knight Returns (Il ritorno del Cavaliere Oscuro, 1986); Batman. Year One (Batman. Anno Uno, 1987) e Batman. The Dark Knight Strikes Again (Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora, 2001-2002).

Tags: bomba atomicaChristopher NolancinemaJ. Robert Oppenheimer
Lorella Costa

Lorella Costa

Esperta di narrazione, cura l’ideazione e la realizzazione dei laboratori di lettura, scrittura e fumetto per ragazze/i de Il Giromondo. Collabora come progettista culturale con il Centro Internazionale del Fumetto e con il Polo Bibliotecario Falzarego 35 di Cagliari. Ha curato l’editing per diversi progetti editoriali; è autrice di testi per reading e performance teatrali.

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  • 🌊 Immaginate di camminare tra una fitta vegetazione mediterranea, accarezzati dalla brezza marina e con il mare verde smeraldo di fronte a voi. Benvenuti a Cala Dragunara, una delle gemme nascoste dell
  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

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  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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  • 🛥️ Buona serata da Castelsardo

📷 Grazie a @simone_ro80 per lo scatto.

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