Ultima intensa giornata della 28ª Sagra del Mirto di Telti, organizzata dalla Pro loco e dal Comune di Telti. Come vuole la tradizione, la serata conclusiva della Sagra è dedicata alla memoria folkloristica sarda. Si parte alle 18:30: in Piazza Rinascita si esibiranno gruppi provenienti da luoghi diversi per geografia e tradizione, intratterranno il pubblico da sempre affascinato dalla bellezza degli abiti e dal ritmo delle danze tipiche.
Boes e Merdules di Ottana: col nome “Merdules” s’indicano, in generale, tutte le maschere ottanesi. Il “merdule” vero e proprio porta la maschera umana, il nome si suppone che abbia origine nuragica: mere = padrone e ule = bue; quindi padrone del bue. “Sos boes” portano la maschera taurina che presenta decori e ornamenti realizzati con lo scalpello e il coltello; la figura del toro, antica divinità punico-nuragica, simbolo di forza vitale è sempre presente nella civiltà dell’intero bacino del Mediterraneo, “su boe” rappresenta l’animale che si ribella al padrone.
Inizialmente il suo passo cadenzato dà un particolare ritmo ai campanacci ma poi crea scompiglio tra la gente e si scaglia contro il merdule, suo padrone e domatore, che con il bastone “su Mazuccu” o una frusta di cuoio “sa Soca”, cerca di riportare l’ordine. Sia i Boes sia i Merdules vestono pelli di pecora integre di vello e portano in viso maschere di legno fatte di pero selvatico dette Carazzas (cara, in sardo, significa viso). I boes portano sulla spalla un fitto grappolo di campanacci dette Sas Sonazzas o Su Erru, i Merdules a differenza dei boes, non portano campanacci.
Ospite della serata anche il Gruppo Folk tutto al femminile Sas Campidanesas di Oristano, composto da giovani donne provenienti da vari paesi del Campidano di Oristano. Il gruppo è nato nel 2018 dall’esigenza di far passare il messaggio che tutti i paesi del circondario di Oristano sono accomunati dalla stessa tradizione sia per quanto concerne i balli sia per l’abito tradizionale. Le componenti del gruppo indossano infatti l’abito campidanese, ancora indossato da alcune donne anziane nella quotidianità, con pezzi autentici ricercati o ereditati. Vestite “a s’antiga” il gruppo ripropone quindi la moda Campidanese e al tempo stesso l’effettiva varietà di tessuti e colori che caratterizzava e caratterizza ancora l’abito dell’intero territorio del Campidano di Oristano.
Gli ultimi due protagonisti della serata folk saranno il gruppo folk Santa Lucia di Buddusò, famoso per le partecipazioni alla Cavalcata Sarda fin dagli anni ’50 e il Gruppo Folk Olbiese. Nato nel 1978, con lo scopo di riportare alla luce i costumi della città, oggi è un punto di riferimento fisso nell’ambito delle attività di valorizzazione e promozione delle antiche tradizioni del territorio gallurese, soprattutto per quanto concerne i balli praticati dalle popolazioni locali, le musiche, i costumi. Vanta un’esperienza ormai collaudata legata inizialmente alla realtà locale per poi conquistare un posto di rilievo nel panorama culturale non solo regionale ma anche nazionale e internazionale.
Alle 22:00 in Piazza Dante si esibirà l’Orchestra Popolare Sarda, fondata nel 2007 dal Maestro Orlando Mascia selezionando gli allievi più meritevoli. Composta da oltre quaranta giovani talenti che suonano le launeddas, su sulittu, l’organetto, la fisarmonica, sa trunfa, il tamburello, il tamburo di Gavoi, sa canna isperrada, il triangolo. Nonostante sia nata solo nel 2007, si è esibita in diverse manifestazioni di prestigio: a Cagliari in occasione della venuta del Santo Padre in Sardegna, a Neoneli con i Tenores di Neoneli, a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica in seno all’Orchestra Popolare Italiana diretta dal celebre M° Ambrogio Sparagna. Alla Sagra del Mirto sarà presente una parte dell’Orchestra Popolare Sarda. Sempre alle 22:00 in Piazza Rinascita ci sarà il ballo liscio con Mirko Putzu
L’esposizione dei produttori con degustazioni gratuite e la presenza degli artigiani, impegnerà tutto il centro di Telti. Sono state predisposte ampie aree parcheggio.