La notte degli Oscar 2024 ha visto trionfare il colossal biografico di Christopher Nolan, “Oppenheimer”, che si è aggiudicato ben sette statuette dorate, tra cui il più ambito premio per il Miglior Film. Presentata da Jimmy Kimmel al Dolby Theatre di Hollywood, la cerimonia ha visto sfilare star del cinema come presentatori, incluso il ritorno del format “Fab Five” con cinque ex vincitori che hanno consegnato i premi per le categorie di recitazione.
“Oppenheimer” era il film più nominato dell’anno, con ben 13 candidature, seguito dalla commedia dark di Yorgos Lanthimos “Povere creature!” con 11 e il dramma storico di Martin Scorsese “Killers of the Flower Moon” con 10.
Tra i premi assegnati, spiccano le vittorie di tre attori alla loro prima statuetta: Cillian Murphy, Robert Downey Jr. e Da’Vine Joy Randolph. L’unica ad aggiungersi al club dei doppi vincitori è stata Emma Stone.
La tradizione degli Oscar ha riservato il premio più importante alla fine: Miglior Film, andato come previsto a “Oppenheimer”. “Oh mio Dio, wow. Penso che chiunque faccia film sogni questo momento,” ha dichiarato la produttrice Emma Thomas sul palco. “Potrei negarlo, ma ho sognato questo momento per così tanto tempo, sembrava così improbabile che potesse accadere davvero.”
Oltre al premio principale, “Oppenheimer” ha conquistato altri sei Oscar, tra cui due per le categorie di recitazione e la statuetta come Miglior Regia per Christopher Nolan. “Il motivo per cui questo film è diventato ciò che è, è Christopher Nolan,” ha affermato la Thomas. “È unico, è brillante e gli sono così grata”. Con questa vittoria, Nolan e Thomas diventano la seconda coppia sposata a vincere il premio Miglior Film, dopo i produttori di “A spasso con Daisy” Richard D. Zanuck e Lili Fini Zanuck nel 1990.
Matteo Garrone e il suo “Io capitano” non sono riusciti a conquistare l’ambita statuetta per il miglior film straniero, che è andata, come da pronostico, a “La zona d’interesse” del britannico Jonathan Glazer. Il film racconta la vita del comandante di Auschwitz Rudolf Höss e della sua famiglia, che vivevano una tranquilla quotidianità in una tenuta fuori città, ignara o forse volutamente cieca degli orrori che si consumavano a pochi passi da loro.
Un contrasto agghiacciante quello messo in scena da Glazer: da un lato la vita serena di una famiglia borghese, con i suoi rituali quotidiani, le gioie e i problemi comuni; dall’altro, l’orrore indicibile del campo di concentramento di Auschwitz, di cui Höss era il responsabile.
Oscar 2024: l’elenco dei vincitori
- Miglior Film: Oppenheimer (Christopher Nolan)
- Miglior Regia: Christopher Nolan (Oppenheimer)
- Miglior Attore Protagonista: Cillian Murphy (Oppenheimer)
- Miglior Attrice Protagonista: Emma Stone (Povere creature!)
- Miglior Attore Non Protagonista: Robert Downey Jr. (Oppenheimer)
- Miglior Attrice Non Protagonista: Da’Vine Joy Randolph (The Holdovers – Lezioni di vita)
- Miglior Sceneggiatura Originale: Anatomia di una caduta (Justine Triet, Arthur Harari)
- Miglior Sceneggiatura Non Originale: American Fiction (Cord Jefferson)
- Miglior Film Straniero: La zona d’interesse (Jonathan Glazer)
- Miglior Film d’Animazione: Il ragazzo e l’airone (Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki)
- Miglior Documentario: 20 Days in Mariupol (Mstyslav Chernov, Michelle Mizner, Raney Aronson-Rath)
- Miglior Fotografia: Oppenheimer (Hoyte van Hoytema)
- Miglior Montaggio: Oppenheimer (Jennifer Lame)
- Miglior Scenografia: Povere creature! (James Price, Shona Heath, Zsuzsa Mihalek)
- Miglior Costumi: Povere creature! (Holly Waddington)
- Miglior Trucco e Acconciatura: Povere creature! (Nadia Stacey, Mark Coulier, Josh Weston)
- Migliori Effetti Visivi: Godzilla Minus One (Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi, Tatsuji Nojima)
- Miglior Colonna Sonora Originale: Oppenheimer (Ludwig Göransson)
- Miglior Canzone Originale: “What Was I Made For?” da Barbie – Billie Eilish, Finneas O’Connell
- Miglior Cortometraggio: La meravigliosa storia di Henry Sugar (Wes Anderson, Steven Rales)
- Miglior Cortometraggio d’Animazione: War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko (Dave Mullins, Brad Booker)
- Miglior Documentario Cortometraggio: The Last Repair Shop (Ben Proudfoot, Kris Bowers)