Una scuola di lingua sassarese a Sassari? «Sembra un paradosso – racconta Cristina Sanna, presidente di Sa Domo de Totus – perché fino a pochi decenni fa la lingua dei sassaresi era viva e vitale e serviva per tutte le comunicazioni, trasversalmente agli ambienti sociali. Il carpentiere, l’artigiano, il mercante, il medico, l’avvocato lavoravano, si svagavano, compravano, litigavano, scherzavano, cantavano in sassarese, ma oggi ci sembra proprio che la nostra lingua stia svanendo nel nulla».
Ma lingua e cultura non sono mai separate dal contesto economico e sociale e anzi ne costituiscono una rappresentazione diretta. Da più parti si descrive Sassari come una città in declino economico, senza prospettive di sviluppo. Dopo il repentino fallimento dell’industria chimica, la mappa crescente delle incompiute e le continue polemiche sul “cagliaricentrismo” che prosciugherebbero di risorse tutto il Nord Sardegna, stanno segnando il passo di un declino che appare a molti come inesorabile.
Ma la crisi non è mai solamente economica: «Se una comunità perde le sue radici culturali e linguistiche perde se stessa ed è inevitabile anche il declino economico – spiega Fabritziu Dettori, storico difensore del sassarese – in un tempo assai breve abbiamo assistito impotenti al declino di questa lingua che ha segnato la vita di generazioni di sassaresi, completamente sostituita da un italiano regionale pieno zeppo di errori. È arrivato il momento di cambiare la rotta e ridare valore alle nostre radici».
Ecco perché l’associazione culturale Sa Domo de Totus, in collaborazione con il progetto Spaciada sa Bregùngia, ha deciso di organizzare “Andemmu a Ischora di Sassaresu!”, una vera e propria scuola di lingua sassarese rivolta a chi vuole imparare le basi di questa lingua o semplicemente a chi voglia migliorare le sue competenze di letto-scrittura. L’obiettivo è anche quello di comunicare alle sassaresi e ai sassaresi che la loro lingua ha valore, come il loro territorio, i loro beni culturali e la loro storia, perché il rilancio di un territorio non può non partire anche dalla valorizzazione del patrimonio immateriale.
Il corso inizierà mercoledì 22 marzo e si terrà in Via Cetti (Isthrinta Buggiosa) 2B, nello spazio artistico dell’associazione, dalle ore 18 alle ore 19.
Il corso, dedicato alla maestra Gabriella Oggiano, sarà tenuto dal maestro Fabrizio Dettori. Per informazioni e adesioni (anche tramite WhatsApp, i promotori hanno messo a disposizione il seguente numero di telefono 348.4749008.
