Decretati i vincitori della XVIII edizione del Premio Letterario Antonio Gramsci

La giuria presenta i vincitori dopo mesi di studio e selezione tra le oltre 70 opere pervenute, durante una serata di festa nella casa natale di Antonio Gramsci

La casa natale di Antonio Gramsci ad Ales

La casa natale di Antonio Gramsci ad Ales

La XVIII edizione del Premio Letterario Antonio Gramsci ha vissuto lo scorso 29 aprile 2023 il suo epilogo. Nello spazio espositivo della casa natale di Antonio Gramsci i/le componenti della giuria prof. Salvatore Zucca, la prof.ssa Ester Cois, il prof. Sandro Dessì, la prof.ssa Laura Stochino, lo scrittore Mauro Tetti e la scrittrice Ilenia Zedda presenti in sala e la prof.ssa Lea Durante in collegamento telematico da Bari, hanno presentato al numeroso pubblico intervenuto il risultato del loro lavoro di studio e selezione, iniziato a settembre del 2022, delle oltre 70 opere pervenute. La manifestazione ha avuto inizio alle 18:30 con l’intervento del vice sindaco di Ales, Lino Trudu, che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla associazione Casa natale come presidio culturale.

La prima opera premiata è stata “Sa mala messadora” di Gianni Loy, già vincitore della precedente edizione del premio della sezione dedicata alla poesia edita in lingua italiana, che ha vinto per la Poesia inedita in Lingua sarda – “Premio Peppino Marotto”.

Per l’altra sezione dedicata alla lingua sarda, riservata al racconto inedito in lingua sarda, è stata scelta l’opera “Bentu de libertadi” dal sardarese Giampaolo Pisu, vincitore nel 2022 del premio Faustino Onnis e attivista per la tutela della lingua sarda.

A “I popoli scomparsi” di Guido Mattia Gallerani, pubblicato nel 2020 dalla casa editrice Pequod e andato il premio per la Poesia edita in lingua italiana – “Premio Maria Fenu”, l’autore insegna Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università di Bologna oltre ad essere membro del comitato direttivo del Centro di poesia contemporanea dello stesso ateneo e segretario di redazione della rivista “Scritture migranti”.

Il giovane scrittore oristanese Edoardo Mantega con il romanzo “Annìle, ovvero la falsa fiaba della montagna di ferro” si è aggiudicato la sezione Romanzo o raccolta di racconti inediti in lingua italiana – “Premio Augusta Miscali” offerto dalla Associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza.

Il romanzo è nato nell’estate del 2021 dopo il disastroso incendio del Montiferru dalla passione e dalla frequentazione per quel territorio. Secondo la giuria “Annìle è il racconto in prima persona dell’uomo montagna, o spirito dei boschi, che da eremita volontario si trasforma in entità ecologica, un progetto letterario che si inserisce a pieno in un discorso più ampio circa il rapporto uomo-natura. Lo fa chiedendo uno sforzo ai lettori e al processo di scrittura, giacché paure e solitudini raccontate appartengono alla montagna stessa, il Montiferru nello specifico, nei luoghi dove oggi è più visibile la capacità degli esseri umani di alterare gli equilibri dell’ecosistema”.

Sempre per la stessa sezione in lingua italiana la giuria ha deciso di attribuire alla veneziana Caterina Peschiera, non presente ad Ales, una menzione per il romanzo “Io mi ribello”.

Per la sezione dedicata alla Saggistica – “Premio Giorgio Baratta” è stata premiata l’opera “Sulle tracce di Gramsci in Puglia (1928 – 1933)” riscoprendo l’antifascismo pugliese del giovane ricercatore e storico pugliese Vito Saracino. Nel lavoro nato dalla collaborazione dell’autore con l’Istituto Gramsci della Puglia secondo la giuria “l’autore con rigore storico e con uno stile
argomentativo sintetico ma efficace, ricostruisce uno spaccato del variegato mondo del primo antifascismo meridionale e delle sue comuni radici con le organizzazioni nazionali, comuniste e non. Al di sopra delle diverse biografie personali aleggia la presenza/assenza del carcerato più noto, ossia Antonio Gramsci, da cui la ricerca parte per poi dipanarsi oltre
”.

Sempre per la sezione saggistica la giuria ha deciso di attribuire una menzione speciale a “Ai Margini della Storia. I nuovi gruppi sociali subalterni nella globalizzazione capitalistica. Una riflessione a partire dai “Quaderni del Carcere di Antonio Gramsci di Andrea Fedeli non presente ieri ad Ales, e a “Gramsci e Darwin” di Gian Cosimo Grazzini.

Il fumetto “Inchiostro Vivo” del giovane fumettista cagliaritano Lorenzo Nessi si è aggiudicato la sezione Fumetto. A giudizio della giuria l’autoreevidenziando i momenti salienti della vita di Antonio Gramsci, esprime, con stile personale, una notevole padronanza del medium fumettistico tenendo insieme parole e immagini e coinvolgendo il lettore in una lettura immersiva e appassionante.

La manifestazione si è conclusa con la proiezione del cortometraggio a cartoni animati “L’albero del riccio” liberamente tratto dall’omonimo racconto di Antonio Gramsci. Hanno presentato l’opera, una produzione sardo catalana, i due registi Chiara Sulis e Juan Carlos Concha.

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