Progetto eolico off-shore da 990 MW davanti alla spiaggia di Piscinas: il Comune di Arbus prende posizione

Il Comune denuncia l’impatto ambientale e paesaggistico del parco eolico proposto da Renewable Energies Limited e convoca la Commissione Urbanistica per presentare le osservazioni ufficiali

Le dune di Piscinas nella Costa Verde. ? AdobeStock | Antonio Scarpi

Le dune di Piscinas nella Costa Verde. ? AdobeStock | Antonio Scarpi

Il 22 maggio scorso il Comune di Arbus ha ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dell’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente: è in fase di valutazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il progetto “Shardana”, un parco eolico off-shore proposto dalla società Renewable Energies Limited. Si tratta di un impianto da 990 megawatt, composto da 55 aerogeneratori alti fino a 320 metri — quanto la Torre Eiffel — con un diametro del rotore di 260 metri.

Il tratto di mare individuato si affaccia direttamente su uno dei paesaggi più delicati della Sardegna: la Costa Verde. “Arbus è il Comune custode di questo tratto di costa”, ricordano il Vicesindaco Simone Murtas e l’Assessore all’Urbanistica Alessandro Pani, firmatari di una lettera aperta che mette nero su bianco tutte le criticità del progetto.

La Costa Verde comprende località come Piscinas, Funtanazza, Porto Palma, Torre dei Corsari, Pistis e Capo Pecora. Si tratta di aree vincolate dal punto di vista paesaggistico, tutelate sin dal Decreto Ministeriale del 27 agosto 1980. “Eppure — sottolinea Murtas — per un progetto da quasi 1000 megawatt ci si limita a osservare, mentre per ogni piccolo intervento locale sono necessarie complesse autorizzazioni paesaggistiche”.

Il Comune ha esaminato nel dettaglio la documentazione pubblicata sul portale nazionale VIA. Le simulazioni fotografiche e gli studi di intervisibilità contenuti nelle Tavole 25 e 26, spiegano, mostrano chiaramente l’entità dell’impatto: le pale eoliche saranno visibili da tutta la costa e perfino oltre la catena montuosa dell’Arcuentu, a oltre 40 chilometri di distanza.

Nella relazione generale, la società proponente afferma di aver scelto l’area per ridurre al minimo l’impatto sul paesaggio. Ma secondo gli amministratori arburesi, le stesse simulazioni dimostrano “l’esatto contrario”. In particolare, una delle visualizzazioni mostra la visibilità del campo eolico dalla spiaggia di Piscinas, descritta nei documenti progettuali come una località “suggestiva, dove si mescolano sabbia dorata, rocce brune e mare azzurro”. Eppure, è proprio di fronte a questa costa che si propone l’installazione dell’impianto.

Il Vicesindaco non nasconde la preoccupazione: “Un impianto di tali dimensioni non dovrebbe nemmeno essere ipotizzato davanti a un paesaggio così fragile”. Per Arbus, Comune che ha già subito le conseguenze dell’industrializzazione mineraria e che vive quotidianamente le difficoltà legate alla mancata bonifica ambientale, questo nuovo intervento rischia di compromettere un equilibrio già precario.

Anche l’Assessore all’Urbanistica, Alessandro Pani, interviene con fermezza: “Ho diretto per anni l’Ufficio Tecnico del Comune e conosco nel dettaglio le norme di tutela del paesaggio. È profondamente scorretto che mentre ogni piccola opera venga sottoposta a rigorose verifiche, un impianto industriale galleggiante possa affacciarsi sulla Costa Verde con un intervento che ignora il nostro equilibrio economico, paesaggistico e ambientale”.

Per queste ragioni è stata convocata d’urgenza la Commissione Urbanistica per giovedì 29 maggio. L’obiettivo è analizzare tutti gli elaborati e predisporre le osservazioni formali del Comune, che saranno successivamente discusse in Consiglio Comunale.

Chi rappresenta il territorio non può rimanere in silenzio”, scrivono Murtas e Pani. “Il silenzio, in questi casi, equivale a complicità”.

Il Comune di Arbus si dice pronto a difendere la Costa Verde. “Lo faremo con serietà, con forza e con senso di responsabilità. E Arbus è il cuore del Medio Campidano. Questa terra non si tocca. E noi non ci tireremo indietro”.

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