A Cala di Volpe il più grande progetto di riforestazione della Posidonia oceanica nel Mediterraneo

One Ocean Foundation amplia il più grande intervento nel Mediterraneo per il ripristino delle praterie di Posidonia danneggiata, in collaborazione con l’Università di Sassari e il supporto di Pirelli e Smeralda Holding

Ripristino della Posidonia oceanica - Progetto Blue Forest. ? M. Di Francesco

? M. Di Francesco

One Ocean Foundation ha annunciato l’ampliamento del progetto Blue Forest in Sardegna, nella baia di Cala di Volpe. Si tratta della più estesa iniziativa di riforestazione marina nel Mar Mediterraneo, orientata alla tutela e al ripristino della Posidonia oceanica, pianta endemica del mare nostrum e fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema costiero.

Il progetto si sviluppa in collaborazione con l’Università di Sassari e con il supporto tecnico della International School for Scientific Diving. A rendere possibile l’avvio dell’intervento è stato il contributo di Pirelli, affiancato da Smeralda Holding e da un numero crescente di realtà private e istituzionali impegnate nella salvaguardia del mare.

L’area interessata copre circa 80 ettari di fondale marino all’interno del campo boe di Cala di Volpe, dove la prateria di Posidonia risulta danneggiata da anni di pressione antropica precedente alla regolamentazione degli accessi. Proprio vent’anni fa Smeralda Holding aveva introdotto un sistema di ormeggio controllato per proteggere l’ambiente marino: un passo decisivo che ha permesso oggi di intervenire in condizioni favorevoli per il restauro ecologico.

Le attività, coordinate dalla professoressa Giulia Ceccherelli del Dipartimento di Scienze dell’Università di Sassari e dal dottor Stefano Acunto per la parte tecnica, si articolano in più fasi. La prima ha riguardato la mappatura dell’area tramite tecnologie come Side Scan Sonar, ROV e immersioni ARA. Lo spin-off accademico Geomars, guidato dal professor Vincenzo Pascucci, ha prodotto una carta biocenotica ad alta risoluzione per individuare le zone idonee alla riforestazione.

La seconda fase ha avviato il trapianto su una superficie di circa 500 metri quadrati. Il metodo utilizzato prevede l’uso di biostuoie in fibra di cocco e rete metallica, dove sono collocate circa 20 talee per metro quadrato. Le piante provengono esclusivamente da talee naturalmente erose e da frutti spiaggiati raccolti dopo le fioriture eccezionali avvenute durante l’inverno.

Il progetto prevede ora tre anni di monitoraggio scientifico per valutare l’evoluzione dello stato della prateria ripristinata. Il team dell’Università di Sassari analizzerà gli aspetti morfologici, fisiologici e di biodiversità, utilizzando strumenti innovativi come ecoacustica e intelligenza artificiale per elaborare i dati ambientali.

Blue Forest, avviato da One Ocean Foundation nel 2023, conta oggi sei siti attivi tra Liguria, Puglia e Sardegna. Oltre al ripristino ambientale, il progetto ha sostenuto programmi di dottorato, collaborazioni scientifiche e iniziative di sensibilizzazione sull’importanza della Posidonia oceanica, una pianta marina protetta a livello internazionale. Crescendo fino a 40 metri di profondità, forma praterie che contrastano l’erosione, fungono da habitat per oltre 350 specie marine, producono gran parte dell’ossigeno costiero e contribuiscono allo stoccaggio del carbonio nei sedimenti.

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