Nel segno del giallo con Donatella Finocchiaro – protagonista stasera (sabato 29 agosto) alle 20 nell’area archeologica di Nora de “Il Commissario Collura va in crociera”, ovvero “Storie note (e meno note) di Andrea Camilleri” nel penultimo appuntamento con il XXXVIII Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC. Sul palco tra cielo e mare l’attrice siciliana leggerà i racconti intriganti e ironici – e pure vagamente surreali – sui “misteri” nascosti dietro l’atmosfera spensierata di un viaggio per mare: le “indagini” sempre molto discrete condotte dal commissario Vincenzo (Cecè) Collura, che ha scelto di trascorrere il periodo della convalescenza in seguito a una ferita d’arma da fuoco proprio su una nave, conducono a curiose “rivelazioni” sui passeggeri come sul personale di bordo, mettendo a nudo passioni e desideri, vizi e virtù in un affresco di varia umanità.
Interprete raffinata e versatile, capace di spaziare tra commedia e dramma, Donatella Finocchiaro ritorna nell’Isola – dopo il successo di “Lampedusa” di Anders Lustgarten accanto a Fabio Troiano sulle storie dei migranti (2018 – produzione BAM Teatro) e prima ancora la fortunata tournée de “L’Istruttoria” di Claudio Fava e Ninni Bruschetta con Claudio Gioè (2009) e l’onirica mise en scène de “La Ciociara” di Annibale Ruccello dal romanzo di Alberto Moravia, per la regia di Roberta Torre (2011) – con un recital impreziosito dalle “incursioni musicali” di Andrea Gattico tra delitti veri e immaginari (produzione Nidodiragno/Coop CMC).
L’artista catanese – all’attivo un’intensa carriera fra teatro e cinema – dopo il folgorante esordio sul grande schermo con “Angela” di Roberta Torre, è stata diretta da registi come Roberto Andò, Giuseppe Tornatore, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Edoardo Winspeare, Emanuele Crialese e Pupi Avati, mentre in teatro ha lavorato con Luca Ronconi, Gigi Dall’Aglio, Ninni Bruschetta, Giampiero Cicciò, Andrea De Rosa, Mario Missiroli e ancora Roberta Torre; icona della bellezza mediterranea, è stata “L’Accabadora” nel film di Enrico Pau, nel cast di “Assolo” di Laura Morante e “Gli sdraiati” di Francesca Archibugi, “Youtopia” e “Beate”, ha interpretato “Capri-Revolution” di Mario Martone, “Il delitto Mattarella” di Aurelio Grimaldi e “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante (in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – a settembre nelle sale).

Viaggio tra le storie divertenti e strampalate, a tratti struggenti scritte nella lingua siciliana (re)inventata da Andrea Camilleri: le avventure di Cecé Collura divenuto per l’occasione, temporaneamente, di “commissario di bordo” di una nave da crociera, lui che non è “omo d’acqua” ma semmai “di terraferma”, vanno dall’incontro con un cantante dalla dubbia identità che si scoprirà essere un miliardario con nostalgie di giovinezza, al ritrovamento di bambine scomparse, alla caccia ai fantasmi, alla risoluzione di intricati “casi” sentimentali. “Le inchieste del Commissario Collura” – uscite per la prima volta su La Stampa nell’estate del 1998 e poi riunite in un volumetto (pubblicato dalla Libreria dell’Orso) sono in realtà dei piccoli gialli “metafisici”, in cui si rivela l’istinto mai del tutto sopito dello “sbirro” che si risveglia a ogni nota stonata e ogni incongruenza nel comportamento e nelle affermazioni di donne e uomini che compongono il variopinto microcosmo “isolato” in mezzo al mare.
Nella civiltà dell’apparire il Commissario Collura scopre quel che si cela dietro l’ostentazione di una (più o meno solida) ricchezza e di una (presunta) felicità, riconosce i “sintomi” di un inganno o una menzogna, smaschera bari e truffatori, perfino aspiranti assassini travestiti da vittime: Donatella Finocchiaro dà voce ai personaggi di questo “teatrino” dell’immaginazione, mettendo in scena crimini e misfatti – ma anche più innocenti “colpi di fulmine” – con la cifra umoristica e graffiante ma in fondo bonaria dello scrittore siciliano. Un omaggio al telento poliedrico di Andrea Camilleri – intellettuale e artista, uomo di teatro e di cinema, narratore di storie – con la riscoperta di uno dei suoi personaggi meno noti, la cui genesi, come ricorda l’autore, si lega a quella del Commissario Montalbano – interpretato da Luca Zingaretti: «… Ero stato a lungo indeciso sul nome da dare al commissario Montalbano quando era venuto fuori ne “La forma dell’acqua”. Avevo allora due nomi che mi giravano nella testa: uno era Montalbano e l’altro era Collura, cognomi tipicamente siciliani se altri mai ve ne furono. Poi mi venne l’idea di rendere grazie a Vázquez Montalbán e così optai per il commissario Montalbano».
La straordinaria fortuna di questa creatura letteraria e delle varie trasposizioni televisive e cinematografiche è storia nota. «Ma ora dovendo scrivere dei racconti – spiega Camilleri nell’introduzione – mi venne in mente di trovare un personaggio fisso. E subito è stato come una sorta di risarcimento nei confronti del commissario Collura: qualunque fosse diventata la funzione di questo personaggio che ancora non era nato, comunque si sarebbe chiamato Collura, visto che, poveraccio, era rimasto nell’anonimato rispetto a Montalbano che io avevo scelto come protagonista dei miei gialli. La seconda cosa che mi venne in mente, perché mi piace scommettere con me stesso, era quella di avere la possibilità di fare delle indagini all’interno di un luogo esattamente delimitato. È un po’ il giochetto che spesso fa Agatha Christie quando sceglie l’Orient Express o un aereo per le sue storie. E quindi scelsi una nave da crociera perché offre una possibilità enorme di incontri con persone diversissime tra di loro. Nacque così il commissario di bordo. Il commissario di bordo non è un vero e proprio poliziotto: il commissario di bordo è soprattutto quello che si occupa del buon andamento dei croceristi, della crociera stessa e del personale di bordo, ma non è un investigatore. Allora mi vene in mente di farne un poliziotto momentaneamente a riposo che ha una certa deformazione professionale anche quando si trova a svolgere un compito che poliziesco vero e proprio non è».
Se la (ri)nascita del Commissario Collura è una sorta di “atto di giustizia” nel confronti del personaggio messo in ombra dal suo “collega”, egli a sua volta pur nei limiti del suo ruolo (o quasi) in cui è coadiuvato dal fido (ed esperto) triestino Scipio Premuda cerca di porre rimedio ad abusi e ingiustizie e – pur restando in dubbio se si tratti di vita o sogno – di far luce sulla verità.
Biglietti: intero 25 euro – ridotto 22 euro – ridotto residenti a Pula 10 euro. Per informazioni e prenotazioni: 345 4894565 – 345 9515704 – biglietteria@cedacsardegna.it