Un affascinante itinerario sulle orme della storia con “Tracce nella città sommersa”, l’originale “percorso teatrale nel sito archeologico di Nora” scritto, diretto e interpretato da Rossella Dassu, protagonista sulla scena insieme con Lara Farci e Francesca Spano (con la partecipazione di Giada Angion, Stefania Boi, Lia Corona, Manuela Frau, Nora Stassi, William Lenti) per un duplice appuntamentoDOMANI (martedì 25 agosto) e mercoledì 26 agosto alle 19 sotto le insegne del XXXVIII Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dalCeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Focus sulle vicende del popolo dei sardi – gli antichi Shardana, dal nome SRDN inciso su una stele ritrovata proprio a Nora – con la pièce pensata per l’inimitabile scenario della città fenicio-punica e poi romana, riaffiorata dall’oblio grazie alle varie campagne di scavo condotte da studiosi come Giovanni Spano e Filippo Vivanet, e poi Filippo Nissardi alla fine dell’Ottocento e infine da Gennaro Pesce negli Anni Cinquanta del Novecento. Un avvincente e poetico racconto per quadri, in cui le visioni di una Sardegna arcaica lasciano il posto ad altre più recenti, per riportare alla luce le differenti facies e le stratificazioni culturali di una civiltà millenaria, tra i molteplici influssi e gli incontri e scontri con altre genti del Mediterraneo.
«Una distesa infinita di acqua chiamata mare. A destra la torre. A sinistra le terme. In mezzo il tempo, questo spartiacque tra ieri e domani che scivola via tra le dita di una mano dell’oggi come sabbia» scrive Rossella Dassu nel riproporre gli interrogativi cruciali – «Chi siamo? Da dove veniamo?» su cui si fondano memoria e identità, guardando al futuro: «siamo il risultato di coloro che ci hanno preceduti, siamo la premessa di coloro che saranno». Tra le rovine del passato si riconoscono i fondamenti del presente, nella conoscenza affondano le radici su cui costruire la moderna consapevolezza di sé nel mondo, indispensabile per non smarrirsi nella complessità e orientarsi alle soglie del terzo millennio.

L’Isola al centro del “mare nostrum”, crocevia di popoli e culture, ha assistito al succedersi delle varie civiltà, dall’epoca nuragica a cui risalgono le prime frequentazioni del territorio, fino all’arrivo dei fenici e dei cartaginesi, con la fondazione della città (secondo Pausania, ad opera dell’eponimo eroe Norace, a capo degli Iberi), divenuta ben presto ricca e fiorente, per raggiungere il massimo splendore tra V e IV secolo a. C. fino alla conquista romana (238 a. C.).Tra le città più importanti – e inizialmente designata come capitale della provincia di Sardegna e Corsica, Nora (con la condizione privilegiata di municipio romano) continua a prosperare anche negli ultimi secoli dell’impero, per essere poi abbandonata intorno al V secolo d. C. sotto la spinta delle incursioni dei Vandali.
La caduta dell’Impero bizantino e la nascita dei Giudicati, poi l’influenza pisana e genovese, il Regno di Sardegna sotto la dominazione degli aragonesi, degli spagnoli e infine dei Savoia e l’unificazione del Regno d’Italia rappresentano altrettante fasi della storia del Sardegna, per arrivare attraverso le due guerre mondiali alla creazione della repubblica – in cui la Sardegna conserva – o dovrebbe – la peculiarità di regione a statuto speciale.
“Tracce nella città sommersa” ripercorre in una sequenza cronologica i mutamenti politici e quindi culturali e sociali, mettendo l’accento sulla condizione dei sardi sottomessi alla potestà di altri popoli, tra brevi aneliti indipendentisti fino ai recenti movimenti autonomisti, come sul paradosso di un’Isola abitata da genti coraggiose e fiere – quasi indomite come attestano i reiterati “trionfi” di Roma che corrispondono ad altrettante campagne militari necessarie per ottenere e conservare il controllo sui preziosi “granai” – ma incapaci apparentemente di trovare quell’unità necessaria per il proprio riscatto.
«All’ora del tramonto tra le antiche rovine della città di Nora compaiono quattro custodi del tempo – svela Rossella Dassu nelle note di presentazione – hanno il compito di conservare il passato, rivivendo come in un eterno ritorno la storia di cui sono stati protagonisti nella notte dei tempi, quando ancora i Nuraghe erano fortezze abitate da valorosi guerrieri venuti dal mare, quando il fenicio Norace approdava sulle coste dell’isola per dare a questo lembo di terra il suo nome, quando il popolo dei sardi combatteva la sua guerra senza fine contro gli invasori con i quali inevitabilmente finiva col confondersi mutuandone usi, costumi e divinità».
Una trama avvincente in cui si intrecciano eventi e personaggi reali e leggendari, a partire dalle antiche fonti letterarie e documentarie, senza tralasciare le scoperte archeologiche e le tesi più o meno ardite e rivoluzionarie di storici e studiosi contemporanei, per uno spettacolo che unisce la modernità del linguaggio all’interazione con il paesaggio, in un vero e proprio progetto “site specific” pensato per “La Notte dei Poeti”. Un’occasione per confrontarsi con la storia dalla parte dei vinti – e non solo dei vincitori – e riscoprire un patrimonio materiale e immateriale, fatto non solo di “rovine” ma anche di memoria, vissuto ed emozioni, in cui è possibile ritrovarsi e riconoscersi perché passioni e pulsioni umane – amore e odio, invidia e gelosia, avidità e orgoglio – sono rimaste immutate nei secoli.
L’attrice, autrice e regista Rossella Dassu inizia il suo percorso artistico a Cagliari con la compagnia Cada Die Teatro poi, diplomata come Attrice al Corso di formazione Europea al C.R.S.T. di Pontedera, si trasferisce a Bologna dove vive e lavora attualmente. Collabora con la compagnia deicalciteatro, vincitrice del Premio Iceberg e finalista del Premio Scenario e fonda insieme con altri operatori dello spettacolo Ca’ Rossa, Associazione Culturale che realizza produzioni teatrali e progetti di formazione e distribuzione principalmente nel territorio dell’Emilia Romagna. Attrice per Teatri di Vita in diversi spettacoli con la regia di Andrea Adriatico, si occupa di formazione e didattica teatrale all’interno di Istituzioni Scolastiche e Progetti finalizzati all’inclusione sociale e alla prevenzione del disagio. Negli ultimi anni realizza principalmente spettacoli sugli stereotipi di genere con la regia di Alessandro Lay del Cada Die Teatro.
Per informazioni e prenotazioni: 345 4894565 – 345 9515704 – biglietteria@cedacsardegna.it