Quando apprendimento e felicità di stare insieme provocano piacevoli girandole di emozioni. L’intesa tra CIP Sardegna e il Comitato sardo della Federciclismo genera una tre giorni ricca di spunti che aumenta le aspettative verso situazioni ancor più coinvolgenti. Divertandem, così il nome della tre giorni tenutasi al velodromo comunale di Sarroch, ha centrato in pieno l’obiettivo promozionale perché si sono riversate tante splendide persone.
Assieme ai disabili fisici che erano rappresentati dalla pluricampionessa italiana di tandem Ilaria Meloni e dagli esperti di handbike Massimo Matta e Guglielmo Capolino, in pista brulicano entusiasticamente i portacolori diverse associazioni sportive: ragazzi intellettivo relazionali voluti a tutti i costi dalla coordinatrice Patrizia Spadaccini, partner agonistica di Ilaria e membro della commissione regionale paralimpica della FCI (vedere intervista in basso). Tutti insieme hanno dato dei piccoli ma sostanziosi contributi che devono essere valorizzati al più presto.
Ha colpito molto vedere certi gruppi sportivi appassionarsi a tal punto di ritornare anche nel giorno conclusivo. In tutto si sono contate una sessantina di persone dove la parola inclusione è stata preponderante grazie ai tecnici presenti che hanno impartito esercizi e nozioni sull’uso dei vari mezzi ciclabili utilizzati.
Non ha voluto far mancare il suo supporto la presidente del Comitato Italiano Paralimpico Sardegna Cristina Sanna che ha creduto fortemente all’iniziativa. Si è letteralmente buttata nella mischia festosa facendosi qualche giro in handbike. Un mezzo diventato ormai sofisticato, anche se non va confuso col triciclo che si utilizza per l’atletica leggera, disciplina dove lei ha gareggiato vestendo anche la maglia della nazionale italiana.
“Avrei desiderato vedere più disabili fisici e sensoriali – confessa Sanna – però la manifestazione è stata un’ottima forma di propaganda. Il clima di divertimento mi ha investito totalmente al punto che durante la scorribanda in handbike ho rischiato anche di capotarmi. Altro aspetto che mi ha colpito è stata la complicità che si è creata tra Ilaria, Massimo e Guglielmo. La loro forte intesa potrà dare il via ad un lavoro che li porterà a coinvolgere qualche altro ragazzo per fare squadra. Ma sono sicura che grazie anche al protocollo stilato con la FISDIR il paraciclismo potrà basarsi su un numero maggiore di praticanti. Infine ricordo che per i disabili fisici è imminente un’altra occasione propizia con lo stage di fine mese che vede nuovamente il CIP Sardegna in prima linea”.
Anche il presidente della Federazione Italiana Ciclismo Sardegna Stefano Dessì stila un bilancio più che lusinghiero: “L’obiettivo era quello di suscitare l’interesse tra le varie associazioni intervenute che si occupano di disabilità intellettive, sensoriali e fisiche. Una sessantina di ragazze e ragazzi hanno trascorso delle piacevoli giornate in cui hanno sperimentato, provato e giocato con handbike, tandem, le classiche biciclette da corsa e anche le mountainbike. Abbiamo preso contatti in modo che con questi gruppi si possa dare continuità al progetto di sviluppo del paraciclismo. Ringrazio coloro che hanno collaborato e tutti gli sportivi intervenuti, abbiamo scritto una bella pagina che non deve rimanere isolata”.