Si alza il sipario sulla Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa – Musica & Danza organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna al Teatro Tonio Dei di Lanusei – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Lanusei, della Regione Sardegna e del MiBACT. Sei titoli in cartellone da gennaio ad aprile per un viaggio tra le storie e le emozioni con i grandi protagonisti della scena nazionale e isolana – da Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Ruben Rigillo e Silvia Siravo ne “La cena delle belve” di Vahè Katcha, una commedia nerissima su un perfido “gioco al massacro” per la regia di Julien Sibre e Virginia Acqua a Senio Giovanni Barbaro Dattena e Mariano Cirina – moderni clowns tra divagazioni filosofiche e sorprendenti rivelazioni in un “proverbiale” e divertente “Piove Governo Ladro”.
Il sipario si alzerà mercoledì 22 gennaio alle 21 su “La cena delle belve” (Le Repas des fauves) dello scrittore e drammaturgo armeno Vahè Katcha, con la regia di Julien Sibre (che firma anche l’adattamento) e Virginia Acqua: una commedia nera, nella versione italiana di Vincenzo Cerami, che mette a nudo impulsi primordiali, pronti ad affiorare sotto la patina della civiltà. Un cast “spettacolare” – Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Ruben Rigillo e Silvia Siravo – per la pièce (vincitrice di tre Premi Molière) che descrive l’irrompere della cruda realtà in una festa di compleanno durante l’occupazione nazista (produzione Ginevra Media Production / Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano). La richiesta della Gestapo di consegnare due ostaggi per una rappresaglia, in seguito all’assassinio di due ufficiali davanti alla palazzina, scatena il panico e risveglia l’istinto di sopravvivenza: nessuno dei convitati si offre volontario in nome dell’amicizia, al contrario tutti trovano buone ragioni per “sacrificare” qualcun altro e salvarsi la vita.
Ironia in scena – domenica 9 febbraio alle 21 – con “La casa di famiglia”, dolce amara commedia scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli sull’incontro tra quattro fratelli per discutere dell’ipotetica vendita della dimora in cui sono cresciuti, tra ricordi e nodi irrisolti (produzione Andrea Mai / Teatro Golden – Vincenzo Sinopoli). Una pièce divertente e ancora attuale (da cui è stata tratta una versione cinematografica) per l’affiatata compagnia formata da Luca Angeletti, Toni Fornari, Simone Montedoro e Laura Ruocco, insieme con Roberto Mantovani e Noemi Sferlazza, per la regia di Augusto Fornari. Diversissimi per carattere e inclinazioni, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny si ritrovano a decidere le sorti della casa della loro infanzia, vuota e inutilizzata da tempo: un’offerta particolarmente vantaggiosa, che Alex, in difficoltà economiche, coglierebbe al volo, non suscita negli altri uguale entusiasmo. La riunione anzi diventa l’occasione per confrontarsi con il passato, con «rancori, incomprensioni e cose mai dette», in un credibile “ritratto di famiglia” tra rivelazioni e colpi di scena fino alla decisione finale.
Viaggio nella cultura e nella musica del Novecento – venerdì 6 marzo alle 21 – in compagnia della giornalista e conduttrice Paola Maugeri, icona di MTV, protagonista di “Rock & Resilienza” da un’idea di Fabrizio De Giuseppe, per la regia di Emilio Russo (produzione TieffeTeatro-Milano). Tra parole e musica, lo spettacolo ripercorre «gli incontri, gli innesti di una vita fuori dal comune, ma afferrata sempre a mani piene» – spiega il regista – «una vita colma di passione e coraggio, qualità necessarie per alimentare quella capacità di trasformazione e di adattamento alle sfide di questa modernità liquida – la resilienza appunto». Nel tempo sospeso dei ricordi o dei sogni, riaffiorano i volti, le canzoni, le interviste di un’intensa carriera in giro per il mondo, a contatto con le grandi stars internazionali che spesso si rivelano persone normali, magari fragili, che cercano nella musica la forza per ottenere risultati straordinari, sfidando i propri limiti. «“La vita è l’arte dell’incontro” amava ricordare Vinicius De Moraes e se, a ben guardare, nulla succede per caso, tutti gli incontri nella nostra vita hanno un senso e uno scopo» dice Paola Maugeri, che si racconta in un emozionante diario “in musica”.
Il fascino della danza classica e contemporanea domenica 15 marzo alle 21 con la “Serata Romantica” di Fredy Franzutti per il Balletto del Sud, in un’antologia di virtuosistici assoli e pas de deux creati da Michel Fokine e Marius Petipa, Arthur Saint-Léon, Jean Coralli, Jules Perrot, August Bournonville e dallo stesso Fredy Franzutti. Un omaggio allo spirito del Romanticismo tra danza, musica e poesia: le parole di Giacomo Leopardi, affidate alla voce di Andrea Sirianni, si alternano alle geometrie di corpi in movimento, sulle note di Fryderyk Chopin, Adolphe-Charles Adam, Jean Schneitzhöffer, Ludwig Minkus, Léo Delibes e Giuseppe Verdi. Sotti i riflettori i solisti – Nuria Salado Fustè, Alice Leoncini, Alessandro De Ceglia, Matias Iaconianni – e il corpo di ballo del Balletto del Sud, per riscoprire i capolavori della storia del balletto – come l’appassionata storia di “Giselle”, “La Sylphide” – celeberrimo e evocativo ballet blanc, accanto alle danze esotiche de “La Bayadère” e al “sogno romantico” de “Les Sylphides”, tra amori sfortunati e atmosfere oniriche e incantate.
S’intitola “Olimpicamente/ Pensieri, parole, opere e… campioni” lo spettacolo di Fonderia Mercury – in scena venerdì 20 marzo alle 21 – che indaga pensieri e emozioni degli atleti nel momento della vittoria o della sconfitta, a pochi metri dal traguardo o nell’attimo della sconfitta o del trionfo. Un’intrigante antologia di Audiostories scritte da Gianmarco Bachi, Sergio Ferrentino, Luca Gattuso, Antonio La Torre, Mario Mucciarelli e Flavio Stroppini e affidate alle voci di Alessandro Castellucci, Eleni Molos, Daniele Ornatelli e Michela Atzeni, con adattamento e regia di Sergio Ferrentino, per rivivere gli istanti cruciali di indimenticabili imprese sportive. Una rigorosa partitura fatta di parole e suoni, pause e respiri per una performance tutta da ascoltare, lasciandosi trasportare e coinvolgere dalla passione e dall’entusiasmo, dal piacere della sfida ma anche dai dubbi e dalle paure dei protagonisti, in quella manciata di secondi in cui si decide l’esito di una gara. Un viaggio nella mente degli atleti per scoprire le sensazioni fisiche, le inquietudini e le aspettative in un tempo sospeso… nel quale tutto può accadere.
Si ispira agli antichi proverbi e alla saggezza popolare “Piove Governo Ladro”, l’originale spettacolo scritto, diretto e interpretato dall’attore e regista Senio Giovanni Barbaro Dattena, in scena con Mariano Cirina che domenica 5 aprile alle 21 chiuderà in bellezza il cartellone nella città ogliastrina. Il testo inedito riprende i detti tramandati attraverso i secoli, sintesi folgoranti di conoscenze e esperienza, per reinterpretarli in chiave surreale tra giochi di parole e riflessioni sull’esistenza (produzione Teatro Barbaro). Una pièce ricca di ironia dal sapore quasi beckettiano – sulla falsariga del celeberrimo “Aspettando Godot” – in cui due barboni dal misterioso passato si perdono in raffinate dissertazioni e acute indagini filosofiche sul significato letterale e metaforico delle parole, scardinando i luoghi comuni e scoprendo verità nascoste, con effetti di irresistibile comicità. Uno spettacolo divertente e a tratti dissacrante dove i due clochards – come moderni clowns – confrontandosi con la cultura contadina e con i deliberati fraintendimenti, le deformazioni e le iperboli della satira, rivelano nella loro lucida follia il senso della vita. Piove Governo Si ispira agli antichi proverbi e alla saggezza popolare “Piove Governo Ladro”, l’originale spettacolo scritto, diretto e interpretato dall’attore e regista Senio Giovanni Barbaro Dattena, in scena con Mariano Cirina che domenica 5 aprile alle 21 chiuderà in bellezza il cartellone nella città ogliastrina. Il testo inedito riprende i detti tramandati attraverso i secoli, sintesi folgoranti di conoscenze e esperienza, per reinterpretarli in chiave surreale tra giochi di parole e riflessioni sull’esistenza (produzione Teatro Barbaro). Una pièce ricca di ironia dal sapore quasi beckettiano – sulla falsariga del celeberrimo “Aspettando Godot” – in cui due barboni dal misterioso passato si perdono in raffinate dissertazioni e acute indagini filosofiche sul significato letterale e metaforico delle parole, scardinando i luoghi comuni e scoprendo verità nascoste, con effetti di irresistibile comicità. Uno spettacolo divertente e a tratti dissacrante dove i due clochards – come moderni clowns – confrontandosi con la cultura contadina e con i deliberati fraintendimenti, le deformazioni e le iperboli della satira, rivelano nella loro lucida follia il senso della vita.
Abbonamenti:
Platea primi posti: intero 65 euro – ridotto 60 euro
Platea secondi posti: intero 60 euro – ridotto 50 euro
Galleria: posto unico 30 euro
Biglietti:
Platea primi posti: intero 14 euro – ridotto 12 euro
Platea secondi posti: intero 12 euro – ridotto 9 euro
Galleria: posto unico 8 euro
Per informazioni e prenotazioni: 3388727641 – [email protected]