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Francesco Merella, la fotografia che racconta il cambiamento

di Francesco Ruiu
30 Luglio 2019
in People, Viaggi
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Si è conclusa di recente, nel cuore di Sassari, la mostra fotografica dal titolo “La Festa della Bellezza”, dedicata ai costumi e ai volti più spettacolari comparsi negli ultimi anni alla Cavalcata Sarda.

Il volto dietro l’obiettivo è però quello di Francesco Merella, un fotografo capace di unire il piacere della scoperta a un non comune senso cromatico e a un particolare gusto per il bello. Molti dei suoi lavori, infatti, nascono in terre lontane, esotiche e non contaminate dalla civiltà. O almeno non ancora, come ci ha raccontato. Se infatti una fotografia può immortalare la meraviglia di un volto o di uno scenario primevo, nulla può per fermare alcune forme di progresso nella loro avanzata non sempre etica o ecosostenibile. Ma andiamo con ordine.

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  • Tanzania. Leonessa con piccolo. Foto Francesco Merella
  • Zambia. Leopardo in caccia. Foto Francesco Merella
  • Etiopia. Depressione della Dancalia, Dallol. Foto Francesco Merella

«Ho iniziato a fotografare quando ero piccolo», ci racconta. «Mio padre mi aveva regalato una Ferrania. Il problema era che quando portavo i rullini a sviluppare mi consegnavano foto di una bruttezza terrificante e non potevo farci niente. Con l’ingresso nel mondo del lavoro, la passione per la fotografia è passata in secondo piano fino a quando, a 33 anni, dopo il matrimonio sono partito con mia moglie in viaggio di nozze. Andammo in Asia e visitammo, tra gli altri, il Giappone, la Cina, la Tailandia. Rientrati a casa, nello sviluppare i rullini riscontrai gli stessi problemi che ricordavo da ragazzino».

Così Francesco decide di fare qualcosa in proprio, ritenendo che i difetti delle immagini non dipendano da lui ma da chi sviluppa. «Infilavano il tutto in una macchina e restituivano i negativi stampati di fretta, senza alcuna post produzione né sistemazione. Perciò quando mi sono trasferito a Sassari ho allestito in casa una camera oscura e sviluppavo da me le fotografie. Per ottenere un buon prodotto ci vuole tanto lavoro e, in questo senso, un grosso aiuto è arrivato dal digitale, che permette di vedere cosa si fa già mentre lo si fa».

  • India. Varanasi, tramonto sul Gange. Foto Francesco Merella
  • Giappone. Snow Monkey Jigokudani. Foto Francesco Merella
  • Giappone. Isola di Hokkaidō, cigno selvatico. Foto Francesco Merella

Da lì in poi un susseguirsi di viaggi («Anche due all’anno, sempre una ventina di giorni ciascuno») in compagnia di sua moglie verso i quattro angoli della Terra. «Sono tornato in Asia, poi sono stato a Cuba, in Melanesia e, soprattutto, in Africa». L’Africa è una terra che si è impressa nel cuore di Francesco. «Ho visitato l’Africa del nord, quella che si affaccia sul Mediterraneo, ma è l’Africa del sud quella che amo: Botswana, Malawi, Kenya, Tanzania, ma anche l’Etiopia, parte della Somalia e la Namibia. In particolare l’Etiopia, dove sono stato otto volte. Lì ho un amico che fa la guida, Ashafi ma lo chiamiamo con il diminutivo Ashu: conosce benissimo il suo Paese e la storia delle varie zone. Con lui abbiamo visitato tutta l’Etiopia, in particolare la Valle dell’Omo, soprattutto la parte verso il Sudan che è la meno conosciuta e visitabile perché non ci sono strade. Devi avere qualcuno che si occupi della sicurezza, i pezzi di ricambio per le auto, tutta un’organizzazione che in otto anni ho seguito scrupolosamente. Da questo lavoro è venuto fuori un DVD, oltre a una serie di foto che a breve comincerò a mettere insieme».

  • Cuba. Pinar del Rio, piantagione di tabacco. Foto Francesco Merella
  • Cuba. L’Avana, pink taxi. Foto Francesco Merella
  • Cuba. L’Avana, Piazza S. Francesco. Foto Francesco Merella

E qui arriviamo a uno dei principali motivi che spingono Francesco a fotografare. «Nelle mie otto volte in Etiopia ho soprattutto visto come sono cambiate le culture. Dopo quattro anni dal primo viaggio nella Valle dell’Omo i cambiamenti riscontrabili erano tutti in peggio e su questo ho incentrato il DVD. Sono gli stessi che avvengono in parallelo nella nostra cultura, se vogliamo. In Sardegna si celebravano certe feste in un dato modo e i turisti che venivano a vederle, poco per volta, ci hanno suggerito delle varianti, degli adattamenti. Abbiamo quindi cercato di avvicinare la nostra cultura alla loro. In Africa questo avviene molto più velocemente. La propria cultura la dismettono. Prima vestivano di pelli, frasche e foglie, poi hanno iniziato a usare le magliette del Paris Saint-Germain, dell’Inter, ecc. E quell’antico modo di vivere è andato sparendo: oggi nei villaggi ci sono i bar, bevono acquavite al posto del loro alcool ottenuto dalla pianta del sorgo, meno forte e che il loro fisico reggeva meglio».

Queste ricerche antropologiche sono valse a Francesco importanti riconoscimenti. «Oltre a diverse menzioni d’onore, fra gli altri ricordo un concorso internazionale ad Abu Dhabi, il titolo era The Moment. Ho partecipato con dodici foto del nord Etiopia dove c’era una tribù le cui donne scavavano buchi nel letto di un fiume, setacciavano il materiale e cercavano pagliuzze d’oro. Gli uomini non facevano niente e stavano a bere nel villaggio aspettando che le donne portassero l’oro a casa perché lo si potesse trattare con i commercianti. Ma anche lì, quando son tornato la seconda volta, ho visto che i proprietari stavano vendendo il territorio attraversato dal fiume. C’erano delle sonde. Ci avvicinarono alcuni signori di colore (ma con giacca e cravatta) e ci chiesero cosa stessimo facendo. Come se fossero loro i padroni. In realtà temevano che volessimo mettergli contro i proprietari dei terreni per non farglieli vendere».

Rimangono poche righe, un ultimo flash. Dove sarà il prossimo viaggio? «In Romania, sul delta del Danubio, per completare un reportage dedicato alle migrazioni di uccelli e altri animali».

  • Sardegna. Mamutones bambini. Foto Francesco Merella
  • Sardegna. Isola Asinara. Foto Francesco Merella
  • Sardegna. Monte d’Accoddi, maschere S’Ainu Orriadore. Foto Francesco Merella

Tags: fotografiaFrancesco Merellaviaggi
Francesco Ruiu

Francesco Ruiu

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🎶 Il singolo, prodotto da Giovanni Bigazzi con la direzione artistica di Franco Fasano, fa parte del progetto “Giancarlo Bigazzi in Lounge”, un viaggio sonoro che unisce le generazioni e restituisce nuova luce a un repertorio indimenticabile. 🎷  Tutti i dettagli nell’articolo su SHmag.it.
  • Capodanno 2026 in Sardegna si preannuncia indimenticabile! ✨  🎤 Sarà Achille Lauro il protagonista del grande concerto gratuito ad Arzachena per dare il benvenuto al nuovo anno. L’appuntamento è per il 31 dicembre allo stadio Biagio Pirina, in una serata che promette musica ed energia pura. 🎉  🏟️ Ma non è tutto: il live di Arzachena sarà la data inaugurale del nuovo tour dell’artista, che lo vedrà esibirsi per la prima volta negli stadi italiani. Un evento unico che unisce festa, comunità e grande spettacolo, confermando Arzachena come cuore pulsante della musica sull’isola.  🗓️ Vuoi conoscere tutti i dettagli e gli orari? Leggi l’articolo completo sul nostro sito SHmag.it!  📷 Andrea Bianchera
  • 🌊🦅 Mayra, giovane grifone dal cuore libero, ha affrontato il mare della Sardegna con coraggio e speranza. Liberata il 3 ottobre a Villasalto, proveniva dalla Francia ed era parte del progetto LIFE Safe for Vultures, impegnato a restituire il cielo ai maestosi avvoltoi.  💔 Il suo volo verso l’orizzonte è stato un viaggio di scoperta e sfida, un atto di libertà che si è purtroppo interrotto nelle acque di Serpentara. Il suo sacrificio non è vano: la scienza e la natura si intrecciano nella sua storia, svelando segreti sul comportamento di queste grandi creature e sull’importanza di proteggerle.  🌍💚 In ogni battito d’ali di Mayra c’è il desiderio di sopravvivenza e di ritorno a casa, e con lei continua la lotta per la conservazione delle popolazioni selvatiche del Mediterraneo.  La sua storia emoziona e insegna: il volo della vita non sempre è lineare, ma è sempre prezioso.  🌟 Scopri di più sul viaggio di Mayra e sul progetto LIFE Safe for Vultures su SHmag.it!
  • ✨ Un palco che si trasforma in un paesaggio fantastico. Dal 16 al 18 ottobre, la celebre Akram Khan Company porta “Chotto Desh” al Teatro Massimo di Cagliari, evento di punta della Stagione di Danza 2025-26 del CeDAC Sardegna.  🐘🦋🐊 In scena, i danzatori dialogano con un mondo di animazioni oniriche: elefanti, coccodrilli e farfalle prendono vita in una fiaba visiva. Un viaggio tra sogno e realtà che unisce la danza Kathak indiana allo stile contemporaneo, raccontando la delicata ricerca della propria identità.  Curiosi di scoprire di più? Trovate tutti i dettagli, il video e le informazioni sui biglietti nell’articolo completo sul nostro sito SHmag.it! 📲
  • 🎆🎤 Marco Mengoni sarà il protagonista del Capodanno di Olbia. La città gallurese accoglierà il 2026 con un grande concerto in piazza che vedrà sul palco il due volte vincitore di Sanremo, reduce da un anno di tournée negli stadi e nelle arene europee.  📅 Il 31 dicembre Olbia diventerà palcoscenico nazionale, con attese importanti per turismo ed economia locale.  🔗 Tutti i dettagli su SHmag.it
  • 🍂 L’autunno in Barbagia ha un cuore che batte forte a Gavoi. Dal 10 al 12 ottobre, il borgo si anima con la tappa di Autunno in Barbagia e il circuito enogastronomico "In Sas Cortes Gavoesas", un evento che intreccia tradizione e sapori in un’atmosfera unica. 
🍷✨ Cosa attende i visitatori? Un viaggio sensoriale tra le antiche corti aperte. Qui, degustazioni di vini e prodotti d’eccellenza come il Fiore Sardo si uniranno alle dimostrazioni degli artigiani, che sveleranno i segreti della panificazione tradizionale e della lavorazione del formaggio. Le strade risuoneranno dei canti dei tenores e delle esibizioni folk, in un’atmosfera che unisce comunità e ospitalità. 
Curioso di scoprire tutti i dettagli e il programma completo? Leggi l’articolo sul nostro sito web SHmag.it. 
📷 Scorci di Gavoi, su cocone cun foza e lo stampo microforato per la produzione del Fiore Sardo.
  • 🏛️✨ Alghero cambia volto e si trasforma in un museo a cielo aperto! È arrivato il BLOOP International Proactive Art Festival, il celebre evento nato a Ibiza che per la prima volta sbarca in Sardegna. Per tutto il mese di ottobre, le strade della città diventano il palcoscenico di un’esperienza unica e gratuita, che unisce arte, tecnologia e turismo sostenibile. 
📱🎨 Grazie a un’app innovativa con realtà aumentata, le opere dell’artista Amadama prenderanno vita direttamente sul vostro smartphone. Un percorso interattivo che invita a esplorare la città in modo nuovo, tra installazioni che si animano e una vera e propria caccia al tesoro digitale. 
Curioso di sapere come l’arte sta ridisegnando Alghero? 
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  • 🗝️ Non solo un mobile, ma un simbolo di memoria collettiva. In Sardegna, sa cascia� rappresenta il cuore della casa: cassapanca antica, scrigno di corredi e di storie tramandate per generazioni. 
Le sue origini risalgono all’età nuragica, come testimonia un piccolo bronzetto custodito al Museo Archeologico di Cagliari, che riproduce un cofanetto su ruote, antesignano della cassapanca sarda. 
✨ Realizzata in legno di castagno, noce o rovere, finemente intagliata e decorata con motivi simbolici come la pavoncella o il sole, sa cascia� è oggi un ponte tra passato e presente. Un capolavoro che racconta la storia, l’identità e l’arte di un’isola in cui la tradizione continua a vivere nel segno dell’eleganza. 
📰 Leggi l’articolo completo di Raffaella Piras su SHmag.it  📷 Sardegna Artigianato |  Pierluigi Dessì Confinivisivi
  • 🎶 Pochi generi musicali hanno rappresentato così bene un’epoca come il Concerto Grosso, nato tra XVII e XVIII secolo e fondato sul dialogo tra solisti e orchestra. Ma la sua storia non si è esaurita con il Barocco: nei secoli successivi ha conosciuto sorprendenti rinascite, contaminazioni e reinvenzioni, arrivando persino a intrecciarsi con il rock. 
🎭 È proprio a questa straordinaria vitalità che la Cooperativa @teatroeomusica dedica la nuova edizione dei Salotti culturali del Teatro Verdi di Sassari. Quattro appuntamenti, dal 9 ottobre al 5 novembre, porteranno sul palco capolavori di Corelli, Stradella, Bach, Händel, fino alle riletture di Bloch, Bacalov e Schnittke, mostrando come un genere nato più di tre secoli fa riesca ancora a parlare al presente. 
Ogni concerto sarà introdotto da autorevoli voci della critica musicale – Andrea Ivaldi, Antonio Ligios, Maurizio Salvi e Sandro Cappelletto – che guideranno il pubblico nell’ascolto, insieme alla Teatro Verdi Chamber Orchestra e agli ospiti solisti. 🎻 
📰 Scopri di più sulla rassegna, tutti i dettagli sono nell’articolo completo su SHmag.it
  • 🦉🌙 Tra rapace notturno e strega, “Sa Stria” attraversa i secoli della tradizione sarda con un profilo ambiguo: presagi, cure popolari, paure collettive e un lessico di gesti codificati nel tempo. 
👁️‍🗨️ Le prime tracce affiorano già in età romana; nell’isola, la creatura entra nella cronaca orale: un verso acuto come avvertimento, lo sputo rituale per scongiurare la sventura, l’ombra sui tetti dei villaggi di pietra. 
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🌸 Tra Gallura e Sassarese, la leggenda converge sulla donna-strega: unguenti di peonia, trance, metamorfosi, voli notturni che traducono l’inspiegabile in rito e linguaggio condiviso, tra brebus e antiche paure del malocchio. 🧿 
Un mosaico di mistero e memoria, dove la comunità tenta di ordinare l’ignoto con narrazioni, simboli e piccoli gesti apotropaici. Ce ne parla Chiara Medinas: l’articolo completo continua sul nostro sito web SHmag.it 👆🏻
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