Benvenuti al Sud. Non siamo nel film di Luca Miniero con protagonista Claudio Bisio ma in una terra che, per storia e cultura, rappresenta una tra le sfaccettature più pittoresche di quella grande anima incarnata dal Sud Italia. Una terra resa celebre da commedie nazionalpopolari che hanno saputo rappresentarla in chiave fortemente autoironica, ma anche tristemente nota per quella “questione meridionale” che, dai secoli scorsi a oggi, si è evoluta passando dalla piaga del banditismo alla lotta contro le mafie e la criminalità organizzata. Siamo nel profondo sud, sulla punta del nostro italico stivale, nella magica Calabria.
Colori, profumi, sapori: tutto, da queste parti, ci ricorda come le acque del Mediterraneo lambiscano i luoghi che attraversiamo e che, prima di noi, sono stati la culla e il teatro di civiltà come quella greca, quella romana, quella bizantina e via ancora, lungo il corso del tempo, con gli arabi e i normanni e tutte le dinastie e le casate che, avvicendandosi, hanno costruito e distrutto; plasmando pianure e colline e lasciandoci testimonianze di un passato tutto da scoprire.
Affacciata sullo Stretto di Messina, poco lontano dalla sede delle terribili minacce marine di Scilla e Cariddi di omerica memoria, Reggio Calabria accoglie i visitatori nel suo salotto buono, Corso Garibaldi, la via panoramica e isola pedonale per eccellenza che ha ospitato generazioni di passeggiatori di tutte le età, con i suoi negozi storici e i mercatini per lo shopping. A pochi isolati di distanza si può imboccare il lungomare Italo Falcomatà (intitolato alla memoria di un sindaco molto amato) e definito come “il chilometro più bello d’Italia” per la visuale e le attrattive di svago che offre. Ma si può visitare la città senza andare a vedere dal vivo i Bronzi di Riace? Queste statue, rinvenute sul fondale di Riace Marina il 16 agosto 1972, sono uno degli esempi meglio conservati di arte statuaria greca. Diventati in breve tempo uno dei simboli di Reggio Calabria, sono oggi conservati all’interno del Museo nazionale della Magna Grecia.
Lasciamo Reggio per spostarci verso il Parco Nazionale del Pollino. Istituito nel 1988, è oggi il Parco più grande d’Italia e si estende attraverso due Regioni: Calabria e Basilicata. Numerose sono le specie animali e vegetali tutelate al suo interno. Volpi, ricci, ma anche picchi, ghiri e lontre si muovono tra fiori, piante officinali e alberi secolari: particolarmente famoso e unico nel suo genere è il Pino Loricato, resistentissimo alle basse temperature e alle altitudini elevate.
Tropea, anch’essa città costiera, è famosa per le sue case sopra la roccia a picco sul mare, le spiagge assolate e ambita meta turistica, e il Santuario di Santa Maria dell’Isola che sorge sul promontorio della scogliera fin dal Medioevo. È anche nota per le sue gustose cipolle rosse, ricche di proprietà benefiche e che vi consigliamo vivamente di provare, magari in accompagnamento alla pasta o alla pizza. Ancora, vi consigliamo di fare tappa in quel di Cosenza, Crotone e Catanzaro: città ricche di musei, teatri, edifici storici e stradine dal sapore retrò, che vi porteranno indietro nel tempo in un’Italia anni Settanta, Sessanta e perfino Cinquanta; un’Italia da dopoguerra e da boom economico vissuta da nonni e genitori, della quale oggi sembra spesso rimanere solo uno sbiadito ricordo.
Ancora un paio di suggerimenti. Se passate da Scalea potreste imbattervi nelle splendide miss del concorso che qui ha sede: La Bella d’Italia, che ogni anno elegge le sue regine nelle varianti nazionale, invernale ed europea. A Lamezia Terme, invece, le Terme di Caronte offrono la possibilità di fare bagni e fanghi nella bellissima acqua che viene fuori dalla terra, riscaldata a circa 39°.
A tavola. Parlare di ‘Nduja, melanzane e aringhe come piatti tipici calabresi sembra scontato? Provate allora a sedervi al tavolo di uno dei tanti ristorantini che si affacciano sulla costa per provare di persona le infinite varianti di condimenti e cotture alle quali tutto si presta. Ne riparleremo.