Prendersi cura del proprio aspetto e vedersi meglio allo specchio è una terapia che cura l’anima. Lo sanno bene Patrizia e Silvia, le coordinatrici dell’associazione di volontariato Makeup Smile, che si occupa di coccolare donne, uomini e bambini vittime di violenza, malati di tumore o affetti da alopecia attraverso il trucco e la cura del viso. “Silvia è un vulcano di idee, mentre io sono più razionale”, dice Patrizia.
Truccatrici, onicotecniche, un’estetista e una new entry, la psicologa, compongono il gruppo di volontarie. “Speriamo di avere presto un parrucchiere e animatori per bambini”, mi spiega Patrizia. “Vorremmo offrire più opportunità, sia alle donne che agli uomini, oltre alla nostra mission primaria che è il trucco”, aggiunge Silvia, che porta un impeccabile trucco colorato.
“Makeup Smile nasce tre anni fa, grazie ad una mia amica che si è ammalò di cancro e che oggi non c’è più. Si chiamava Federica; un giorno decisi di truccarla per regalarle una serata diversa e vidi un cambiamento nei suoi occhi dopo essersi specchiata. Capii che potevo fare questo anche per altre persone, Makeup Smile è nata per gioco ed era un po’ una scommessa. All’inizio ero sola, chiesi al mio ragazzo di darmi una mano e mi affiancò una truccatrice: per noi era un mondo del tutto nuovo. Il riscontro delle persone fu positivo e cominciarono ad arrivare i primi volontari”, racconta Patrizia. Chiedo a Silvia come è entrata a far parte del progetto: “Non ricordo com’è iniziato tutto, per me è come se Makeup Smile fosse sempre esistita e io ne avessi sempre fatto parte”. “Io invece mi ricordo di Silvia – interviene Patrizia -. Mandò una mail bellissima in cui si complimentava per l’iniziativa e mi spiegava che avrebbe sempre voluto creare un’associazione di questo tipo, ma iniziare spaventa”.
Patrizia inizia a raccontarmi quali iniziative portano avanti e a chi sono rivolte: “La nostra associazione non fa discriminazioni in termini di patologie, ci rivolgiamo a tutti, anche a coloro che apparentemente sembrano non aver bisogno di noi, infatti operiamo anche nei reparti di psichiatria. Lì la discrezione è importantissima, eravamo preparate anche all’eventualità di poter incontrare persone di nostra conoscenza e dobbiamo saper gestire questi momenti”. “Il nostro motto è ‘Basta poco per fare tanto’. A volte un tocco di fard può cambiare lo sguardo di una donna. Inizialmente può esserci un ‘no’ da parte delle pazienti. Poi si incuriosiscono e infine ci vorrebbero lì ogni giorno perché per loro diventa un momento atteso e speciale. Il nostro obiettivo non è creare un super trucco, ma dedicare attenzioni che non le facciano sentire ammalate ma valorizzate e ascoltate, anche se noi non siamo psicologhe”, aggiunge Silvia.
Ma una psicologa c’è nel team Makeup Smile e si occupa anche della scelta dei volontari, perché entrare in contatto con certe realtà non è per tutti, come spiega Patrizia: “L’impatto con persone che stanno male o che vivono un momento di instabilità non è facile, è importante essere in grado di affrontarlo emotivamente. Inoltre vogliamo che i volontari siano competenti, abbiamo un regolamento interno rigidissimo; l’igiene ad esempio è fondamentale”. Continua a raccontare: “Collaboriamo con l’Associazione Sostegno Alopecia Areata da due anni. La sfida era rendere autonome le donne nella ricostruzione delle sopracciglia e nell’applicazione delle ciglia finte. Vedersi allo specchio così come non ti sei mai vista è uno shock e fai fatica a riconoscerti, poi però arriva la commozione e ti piaci. Capisci che hai bisogno di imparare perché magari c’è la Comunione di tuo figlio, ti sei vista bella e vuoi esserlo anche quel giorno. Ora portiamo avanti un laboratorio di self makeup con la creazione di un trucco personalizzato e le partecipanti arrivano da tutta la Sardegna”.
Parliamo delle aziende che supportano con i prodotti la loro attività: “Sono felicissima di parlarne. Mulac è stata la prima azienda che ha creduto nel mio progetto, prima ancora che fosse ufficializzato, mandandomi la loro prima palette di ombretti e tutti i loro rossetti. L’azienda era appena nata, non potevo crederci”. Interviene Silvia: “Mulac e Nabla sono aziende giovani e la qualità dei loro prodotti è altissima, sono adatti anche a chi ha particolari intolleranze, come nel mio caso”. “Non hanno nulla da invidiare ad altre aziende italiane, offrono la loro collaborazione senza secondi fini e non hanno mai smesso di aiutarci”, dice Patrizia.
Makeup Smile crede fortemente nella cooperazione tra le associazioni di volontariato – “Facciamo tutti cose diverse e l’una non esclude l’altra”, mi dicono – e nell’aiuto di chiunque possa dare una mano, anche attraverso la raccolta fondi con la quale è stato possibile acquistare la sedia per le sessioni di makeup, essenziale quanto costosa per un gruppo di volontari che si autofinanzia. Nata per soddisfare esigenze di tipo burocratico, ha superato ogni aspettativa. “È stato un boom”, mi dice Silvia, dopo che Patrizia ammette il suo scetticismo iniziale: “Mi sono detta ‘affidiamoci al destino, come Makeup Smile ha sempre fatto’, ed è andata”.
Silvia mi anticipa che presto ci saranno delle belle novità e nel mentre il sito sta cambiando look. Si può non sorridere davanti a due ragazze così?