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Il dolore che si fa arte: buon compleanno Frida Kahlo!

Il 6 luglio di 115 anni fa nasceva una delle pittrici più rivoluzionarie di tutti i tempi. Ecco chi era l’artista messicana che è riuscita a trasformare il suo dolore in arte

di Erica Lucia Noli
6 Luglio 2022
in Arte, People
🕓 6 MINUTI DI LETTURA
230 5
Frida Kahlo. ? Depositphotos

? Depositphotos

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Occhi grandi e scuri, sopracciglia folte, rossetto rosso, pettinatura e abiti particolari. In tutto il mondo Frida Kahlo è ricordata così e oggi, 6 luglio 2022, avrebbe spento 115 candeline. La pittrice e attivista messicana è diventata negli anni un’icona per la sua forte personalità e il suo spirito indipendente riluttante verso le convezioni sociali. Ma chi era Frida Kahlo?

L’esistenza di Frida è stata turbata da diversi avvenimenti. Alla nascita è affetta da spina bifida, che genitori e medici scambiano inizialmente per poliomielite. Il 17 settembre del 1925, a soli 18 anni, diventa disabile in seguito a un incidente sull’autobus che l’avrebbe dovuta riportare a casa da scuola. Sale sul mezzo insieme ad Alejandro (studente di diritto e giornalista, di cui Frida si innamora) e dopo pochi minuti l’autobus si scontra con un tram, finendo schiacciato contro un muro. Le conseguenze per Frida sono molto gravi: colonna vertebrale spezzata in tre punti nella regione lombare, collo del femore e costole frantumate, undici fratture alla gamba sinistra, anca sinistra trafitta dal passamano del mezzo, spalla sinistra lussata e osso pelvico spezzato in tre punti. Frida subisce ben 32 operazioni chirurgiche.

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Una volta dimessa dall’ospedale, è costretta ad un riposo forzato con il busto ingessato. Paralizzata a letto, inizia a leggere diversi libri sul movimento comunista e a dipingere. È proprio in quegli anni, infatti, che i genitori le regalano i suoi primi acquerelli e il padre, Wilhelm Kahlo (pittore di origini ungheresi), le monta uno specchio sul soffitto in modo tale che possa provare a ritrarsi. Frida inizia così una serie di autoritratti: “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”, affermò.

Frida riprende a camminare ma con dolori che dovrà sopportare per tutta la vita. Per aiutare finanziariamente la sua famiglia, decide di fare dell’arte il suo mestiere e sottopone i suoi dipinti a Diego Rivera, maestro del muralismo messicano, per avere una sua opinione. Rivera rimane colpito dallo stile moderno di Frida, tanto che la prende sotto la propria protezione e la inserisce all’interno della scena politica e culturale messicana. Frida diventa così un’attivista del Partito Comunista. Poco tempo dopo tra la pittrice e il pittore scoppia un amore travolgente e i due si sposano, ma si tratta di un matrimonio molto complesso e ricco di tradimenti. Nel 1939 arriva il divorzio a causa del tradimento di Rivera con la sorella di Frida. In questo periodo l’attivista messicana inizia ad intrattenere relazioni amorose con personaggi, di entrambi i sessi, all’epoca molto conosciuti: tra questi il rivoluzionario russo Lev Trockij, il poeta André Breton, la militante comunista e fotografa Tina Modotti. Ma Diego, un anno dopo, torna da lei chiedendole nuovamente la mano: i due si sposano per la seconda volta nel 1940.

Leo Matiz, "Frida mezzo busto vestito viola" © Fondazione Leo Matiz
Il Museo Frida Kahlo a Coyoacan a Città del Messico
Il cortile colorato al Frida Kahlo Museum di Città del Messico
Utensili al Museo Frida Kahlo di Coyoacan a Città del Messico. ? kmiragaya | Depositphotos
Frida Kahlo. ? DarioStudios | Depositphotos

La sua situazione fisica compromessa non le permette di portare avanti una gravidanza, che tanto desidera. Questa sofferenza spinge Frida a dipingere un quadro molto intenso che la raffigura distesa su un letto d’ospedale in una pozza di sangue nel contesto di un paesaggio desolante. Sul viso una lacrima bianca e la mano che tiene un cordone rosso che conduce a sei figure, tra cui il suo bambino mai nato. Come ha scritto e affermato più volte, uno dei suoi dispiaceri più grandi è stato proprio quello di non essere riuscita ad avere figli.

Le sventure che hanno colpito Frida non finiscono qui. Ad agosto del 1953, a causa di un’infezione andata in gangrena, le viene amputata la gamba destra. La pittrice non si riprende e dopo un anno di sofferenze e dolori, muore di embolia polmonare il 13 luglio 1954 a soli 47 anni. Le ultime parole che ha scritto sul suo diario sono: “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”. Frida è stata cremata e le ceneri conservate ancora oggi nella sua abitazione di Coyoacàn, la “Casa Azzurra”, che è rimasta intatta e continua ad essere meta di migliaia di visitatori, così come deciso da Diego Rivera.

La pittrice messicana ha lasciato un segno indelebile nella storia, quello di una donna che non si è lasciata piegare dal dolore ma lo ha trasformato in qualcosa di magnifico: l’amore per l’arte. Per la sua forza è diventata simbolo del femminismo moderno e ancora oggi rappresenta un’icona dell’emancipazione femminile. Inoltre, le sue folte sopracciglia sono emblema della cosiddetta “body positivity”, il movimento che si propone di mettere in evidenza corpi “non convenzionali”, solitamente non rappresentati dai media e non accettati dalla società tradizionale. Frida ci insegna a non sottometterci alle norme imposte dalla società e a non adattarci agli schemi conosciuti.

Anche il suo modo di vestire non è mai stato convenzionale: una camicia ricamata, una lunga e colorata gonna, uno scialle, lunghi capelli neri acconciati con nastri variopinti e fiori di bouganville. Prendeva ispirazione dal costume delle donne di Tehuantepec, città messicana che ha la reputazione di essere una “società matriarcale”.

The Two Fridas, 1939, Frida Kahlo, Museo de Arte Moderno, ? © Bridgeman Images
Frida Kahlo. ? DarioStudios | Depositphotos
The Broken Column, 1944, Frida Kahlo, Museo Dolores Olmedo Patino, ? © Bridgeman Images
Frida Kahlo, Self Portrait with Necklace of Thorn Necklace and Hummingbird, 1940, ? © Bridgeman Images
Frida Kahlo. ? DarioStudios | Depositphotos
Tags: arteFrida KahloinstanewsMessicopittura
Erica Lucia Noli

Erica Lucia Noli

Nasce nel 1992 a Cagliari, città che ama e in cui vive. Laureata in Comunicazione e laureanda magistrale in Giornalismo all'Università Sapienza di Roma, aspira a diventare giornalista da quando è poco più che bambina. Si definisce una curiosa e attenta esploratrice del mondo.

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  • 🎶 Pochi generi musicali hanno rappresentato così bene un’epoca come il Concerto Grosso, nato tra XVII e XVIII secolo e fondato sul dialogo tra solisti e orchestra. Ma la sua storia non si è esaurita con il Barocco: nei secoli successivi ha conosciuto sorprendenti rinascite, contaminazioni e reinvenzioni, arrivando persino a intrecciarsi con il rock. 
🎭 È proprio a questa straordinaria vitalità che la Cooperativa @teatroeomusica dedica la nuova edizione dei Salotti culturali del Teatro Verdi di Sassari. Quattro appuntamenti, dal 9 ottobre al 5 novembre, porteranno sul palco capolavori di Corelli, Stradella, Bach, Händel, fino alle riletture di Bloch, Bacalov e Schnittke, mostrando come un genere nato più di tre secoli fa riesca ancora a parlare al presente. 
Ogni concerto sarà introdotto da autorevoli voci della critica musicale – Andrea Ivaldi, Antonio Ligios, Maurizio Salvi e Sandro Cappelletto – che guideranno il pubblico nell’ascolto, insieme alla Teatro Verdi Chamber Orchestra e agli ospiti solisti. 🎻 
📰 Scopri di più sulla rassegna, tutti i dettagli sono nell’articolo completo su SHmag.it
  • 🦉🌙 Tra rapace notturno e strega, “Sa Stria” attraversa i secoli della tradizione sarda con un profilo ambiguo: presagi, cure popolari, paure collettive e un lessico di gesti codificati nel tempo. 
👁️‍🗨️ Le prime tracce affiorano già in età romana; nell’isola, la creatura entra nella cronaca orale: un verso acuto come avvertimento, lo sputo rituale per scongiurare la sventura, l’ombra sui tetti dei villaggi di pietra. 
🧵☕️ Attorno a lei ruotano diagnosi e protezioni: la “Sa Striadura”, il filo da imbastire che confronta apertura delle braccia e statura, le piume ridotte in cenere mescolate al caffè, il fumo che accenna una croce sul malato all’ultimo quarto di luna. 🌘 
🌸 Tra Gallura e Sassarese, la leggenda converge sulla donna-strega: unguenti di peonia, trance, metamorfosi, voli notturni che traducono l’inspiegabile in rito e linguaggio condiviso, tra brebus e antiche paure del malocchio. 🧿 
Un mosaico di mistero e memoria, dove la comunità tenta di ordinare l’ignoto con narrazioni, simboli e piccoli gesti apotropaici. Ce ne parla Chiara Medinas: l’articolo completo continua sul nostro sito web SHmag.it 👆🏻
  • 🌊 La Gallura torna protagonista mondiale del nuoto in acque libere! Per la terza volta consecutiva, Golfo Aranci ospita la Coppa del Mondo, organizzata da Acquatic Team Freedom in collaborazione con FIN Sardegna. Atleti da tutto il mondo sfideranno resistenza e tecnica in gare di 10 km, staffette e knockout, con paesaggi naturali mozzafiato e la fauna marina ad accompagnarli. 🏊‍♂️✨ 
📺 L’evento sarà trasmesso in diretta Rai, un’occasione unica per vivere da vicino lo spettacolo delle acque libere e scoprire la forza di uno sport che unisce l’agonismo alla promozione del territorio sardo. 
Scopri tutti i dettagli e le storie dietro questa grande manifestazione sul nostro sito ➡️ SHmag.it
  • 🏺🌿 Al MAP di Perfugas la conoscenza prende forma attraverso la sperimentazione. Il Museo Archeologico e Paleobotanico, gestito dalla cooperativa di servizi didattici Sa Rundine, è un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio dell’Anglona e della Sardegna. Qui storia e natura si incontrano in un percorso che abbraccia milioni di anni: dalla foresta pietrificata risalente a 18 milioni di anni fa ai reperti archeologici che raccontano la vita dell’uomo dal Paleolitico al Medioevo. 
👩‍🏫👨‍🎓 Cuore pulsante del museo è l’attività didattica rivolta alle scuole. Un ricco calendario di laboratori trasforma gli studenti in protagonisti: dallo scavo simulato alle tecniche paleolitiche, dalla manipolazione dell’argilla alla tessitura, fino alla gamification con Escape MAP e giochi interattivi. Ogni esperienza diventa così un ponte tra passato e presente, capace di unire studio e divertimento. 
📸 Oltre alle esposizioni permanenti, il @map_perfugas ospita due mostre fotografiche: “La Sardegna oltre al mare” di @aless_arda e @fabrizio_bibi_pinna, e “Preziose Architetture del Paesaggio a bassissima entropia” di Giovanni Andrea Paggiolu. Racconti visivi che arricchiscono lo sguardo sul territorio e i suoi paesaggi. 
Un museo che non si limita a custodire la memoria, ma la rende viva e condivisa. 👉🏻 L’articolo completo su SHmag.it approfondisce tutte le attività e i progetti in corso.
  • 🌍 Nel cuore di Bari Sardo c’è un luogo dove arte, memoria e comunità si incontrano: il MAB – Centro d’Arte Contemporanea, nato nel 2024 e già punto di riferimento in Ogliastra. Qui la ricerca dialoga con il territorio, tra pratiche partecipative, linguaggi digitali e una rete di relazioni che unisce locale e globale. 
🖼 Dopo un anno di mostre e incontri – dalla fiber art di “Intricato” alla retrospettiva “Michele Mulas. Ritorno a Gardalis”, passando per “CIBARTI” e “Orizzonti – Impressioni dall’isola” – il @mabcentroarte presenta “Archeologia del presente – Corpo, materia, memoria”. Un percorso collettivo che intreccia scultura, pittura, fotografia e digitale per sondare i segni arcaici che abitano il contemporaneo: ferro, pietra, legno e cenere diventano tracce vive, mentre il digitale trasforma l’eredità in visione. 
🗣️ «La cultura è un mezzo di sviluppo delle comunità» afferma la direttrice artistica Nicoletta Zonchello, «vogliamo un luogo vivo, in cui arte e territorio si trasformano reciprocamente». 
📅 Inaugurazione: sabato 4 ottobre, ore 18:30. Visitabile dal martedì alla domenica, h 18–20. 
Scopri di più e leggi l’articolo completo su SHmag.it
  • 🏊‍♂️🚴‍♂️🏃‍♂️ 21 giorni, 21 Ironman consecutivi.  È la sfida che ha visto protagonista Gabriele Catta, 23 anni, atleta e studente universitario di Cagliari. Un’impresa di resistenza estrema che ha unito sport e solidarietà: ogni metro percorso è stato dedicato a chi affronta difficoltà silenziose, sostenendo ABOS e ADMISS. 💙  Numeri impressionanti raccontano il viaggio: quasi 80 km a nuoto, 3.780 km in bici e 886 km di corsa. Ma più dei dati restano le emozioni, gli abbracci e l’energia di chi ha seguito passo dopo passo questa avventura. Una storia di forza, condivisione e speranza da non perdere.  L’articolo completo con l’impresa di @gabriele_catta_01 è su SHmag.it.
  • 🎶 Claudio Baglioni arriva in Sardegna con due attese tappe del suo “GrandTour La vita è adesso”: il 4 agosto 2026 all’anfiteatro Ivan Graziani di Alghero e il 5 agosto al Musica Arena di Cagliari. Un viaggio musicale che celebra i 40 anni dell’album “La vita è adesso, il sogno è sempre”, il disco più venduto di sempre in Italia. 
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