È possibile far fronte alle festività natalizie con un occhio di riguardo all’ambiente e – perché no – anche al portafogli? Lo scopo che si prefigge questo articolo è quello di fornire alcuni consigli ai lettori al fine di festeggiare il Natale in maniera più ecosostenibile, limitando gli sprechi e l’inquinamento dovuto, per esempio, agli involucri dei regali e agli addobbi natalizi e sostenendo l’economia locale.
Il primo suggerimento riguarda il simbolo più importante delle nostre feste: l’abete natalizio.
Se intendete riutilizzarlo per più anni, acquistare un albero di natale artificiale può rivelarsi la soluzione ideale ma, per i più creativi, un’idea sfiziosa e originale può essere quella di costruirlo in casa utilizzando materiali di riciclo: con un po’ di fantasia si può fare un figurone con amici e parenti; inoltre l’ideazione, la costruzione e infine l’addobbo del vostro albero coinvolgerà tutta la famiglia, costituendo un rito dentro il rito. Il web è ricco di idee da prendere in prestito e a cui dare il proprio personalissimo tocco: potete costruire la struttura del vostro albero con un ampio foglio di cartone ripiegato a forma di cono e rivestirlo con ritagli di stoffa dai colori sgargianti, con carta regalo oppure con del semplicissimo spago verde a cui si fisseranno, a mo’ di palline, dei pon pon di feltro.
Ma l’albero più suggestivo è indubbiamente quello da parete costruito con i vostri ricordi: foto, cartoline, disegni, una scatola di fiammiferi dalla stampa insolita, un portachiavi buffo, vecchi biglietti di auguri. Vi basterà trovare uno spazio libero sulla parete del soggiorno e appendere – il patafix è la soluzione ideale – tutti questi “souvenir dal passato” disponendoli in forma d’abete.
Per le decorazioni, poi, non avete che l’imbarazzo della scelta: con dello spago o del cartoncino (adattissimo quello dei rotoli di carta igienica e di carta da cucina) potrete realizzare dei bellissimi fiori finti. Ma anche con tappi di sughero colorati, vecchi nastri e origami si possono ottenere effetti stupefacenti. I tutorial in rete su come costruire i vostri addobbi abbondano e siti come www.greenme.it, www.nonsprecare.it, www.hellogreen.it sono ricchi di informazioni e proposte.
Veniamo dunque ai regali: prima di precipitarvi a comprare fogli su fogli di carta per i pacchetti controllate di non avere già a casa qualcosa che si presti ad avvolgere i vostri doni: vecchi giornali, carta da pacchi e scatole di cartone, con i giusti ritocchi, possono tornare a nuova vita e rappresentare un ottimo sostituto alla più scontata carta regalo. Una nuova tendenza, adottata anche da molte aziende, è quella di incartare i pacchi con del tessuto: spesso un fazzoletto, un foulard, una borsa in tela che possano divenire parte integrante del regalo e dunque venire riutilizzati.
Meglio inoltre fare doni utili e, anche a costo di smorzare un poco la sorpresa, accertarsi dell’effettiva necessità di quello che state andando a comprare piuttosto che donare qualcosa che non corrisponde a una reale esigenza. Potete inoltre scegliere di dare una mano all’economia locale sostenendone l’artigianato e prediligendo l’acquisto di vestiti, gioielli e stampe prodotti a mano o ideati sul territorio sardo.
Per il cenone evitate di usare piatti e bicchieri di plastica, fate una stima degli invitati, definite preventivamente il menù, non esagerate con le quantità delle portate e aprite solo le confezioni degli ingredienti realmente necessari. Un menù vegetale ha sicuramente un minore impatto sull’ambiente in quanto costituito di materie prime che richiedono meno risorse nel ciclo di produzione. Meglio poi optare per prodotti stagionali, biologici e a chilometro zero, privilegiando i piccoli produttori agricoli. In conclusione, per i prodotti “esotici” come cioccolato, zucchero di canna, spezie potreste rivolgervi a uno dei punti vendita affiliati al Commercio Equo e Solidale, forma di Fair Trade che garantisce un corrispettivo onesto per la materia prima acquistata e condizioni di lavoro eque ai lavoratori: contribuirete così, con un piccolo gesto, a far sì che sia un buon Natale per tutti, anche all’altro capo del globo.