Body shaming: cos’è e perché va combattuto

Il body shaming è una forma di bullismo che consiste nel deridere qualcuno per il suo aspetto fisico e che può avere gravi conseguenze sulla psiche di chi ne è vittima

📷 Adobe Stock | nicoletaionescu

Se hai una gamba importante, eviti di mettere le calze a rete”: così il giornalista Davide Maggio ha commentato il look sanremese di Emma Marrone. Non tanto un giudizio all’indumento abbinato all’abito Gucci che ha indossato, ma alle sue gambe considerate da lui non appropriate a quel dettaglio appariscente. La cantante pugliese non ci è stata e ha voluto lanciare un messaggio sulle sue stories di Instagram: “Buongiorno a tutti dal medioevo. Il body shaming con il linguaggio politically correct… non so se è più imbarazzante o noioso. Mi rivolgo soprattutto alle ragazze, a quelle giovanissime: evitate di ascoltare o leggere commenti del genere. Il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo, rispettarlo e vestirvi come vi pare.”

Ultimamente si sente parlare sempre più spesso di casi simili e di body shaming, ma cos’è e cosa significa? Si tratta della pratica di giudicare e deridere il corpo altrui, portando chi ne è vittima a provare vergogna per una propria peculiarità fisica. È un’azione che colpisce sia uomini che donne di ogni età, anche se gli adolescenti tendono a essere un soggetto particolarmente vulnerabile davanti a queste forme di violenza psicologica. Le caratteristiche prese di mira possono essere di qualsiasi tipo: un fisico considerato troppo magro o troppo grasso, il colore dei capelli, la presenza dei peli sul corpo, le lentiggini, i tatuaggi e così via. Insomma, ogni forma del corpo ritenuta diversa rispetto ai canoni estetici che impone la società contemporanea. Canoni in cui il grasso è visto come il peggior nemico da combattere, i brufoli sulla pelle come qualcosa per cui doversi nascondere, la cellulite come una stranezza che appartiene a pochi.

Spesso tanti di quei commenti che apparentemente possono sembrare innocui, in realtà andrebbero evitati. Tra questi rientrano tutte quelle frasi che possono venir percepite da chi le ascolta come delle sentenze con lo scopo di criticare il corpo: “Non dovresti pubblicare quelle foto in costume da bagno, ti si vede la cellulite”, “Ti sei rovinato/a con tutti quei tatuaggi”, “Smettila di mangiare, stai ingrassando!” o, al contrario, “Mangia! Sei pelle e ossa”. Sono solo alcuni dei commenti più comuni. Chi rivolge tali giudizi non richiesti spesso non si rende conto dei danni che può provocare. Anche quando sono fatti in maniera innocente possono toccare tasti delicati collegati a situazioni o sentimenti spiacevoli per chi li riceve. Ad esempio, anche un “ti vedo dimagrito” può diventare un commento giudicante, soprattutto se non ci è dato sapere il motivo del dimagrimento. Altre volte, invece, queste frasi hanno proprio l’intento di offendere e far sentire inadatti e sbagliati.

Il fenomeno può essere considerato una forma di bullismo – o cyberbullismo quando avviene sul web – a tutti gli effetti e può comportare gravi conseguenze a livello psicologico. Criticare l’aspetto o il corpo di qualcuno può generare veri e propri traumi, soprattutto quando lo stesso commento si ripete per diverso tempo. Il body shaming, infatti, è molto frequente in ambito scolastico, in famiglia, sul luogo di lavoro ma anche sui social network e alla televisione. I media inoltre posso aggravare questa pratica attraverso la diffusione di modelli estetici ideali: siamo costantemente bombardati da immagini di donne e uomini apparentemente perfetti che fomentano l’idea di standard di bellezza del tutto irrealistici e la tendenza al confronto con tali modelli minaccia ancora di più la nostra autostima. Diverse ricerche hanno dimostrato l’esistenza di una correlazione tra traumi di body shaming e disturbi alimentari. Chi è stato soggetto a questa forma di bullismo sembra sviluppare con maggiore probabilità un rapporto difficile con il cibo. Quando il body shaming è esplicito ricade nella categoria di reato e alcune volte di diffamazione, specialmente se l’offesa viene eseguita con continuità sui social. In alcune circostanze il fenomeno ha aperto la strada a casi di suicidio e ha assunto un ruolo anche nell’istigazione allo stesso.

Il body shaming oggi ha raggiunto livelli preoccupanti, tanto da essere considerato un allarme sociale. Sono tante però le star italiane e internazionali che si stanno mobilitando e che hanno deciso di combattere gli stereotipi diffondendo la cultura del body positivity, quel movimento nato per mettere in evidenza corpi non convenzionali, che solitamente vengono mal rappresentati dai media. Ciò che è successo alla cantante pugliese dimostra che c’è ancora tanto lavoro da fare perché per ogni Emma determinata e sicura di sé, ci sono tantissime persone (soprattutto giovanissimi) che da commenti di questo genere possono venir distrutte.

Exit mobile version