Cagliari si prepara a celebrare la Giornata Mondiale del Diabete con un evento dedicato alla sensibilizzazione e alla prevenzione, promosso dalla Diabetologia del San Giovanni di Dio. Domenica 10 novembre, dalle 09:00 alle 13:00, Su Siccu ospiterà una passeggiata dedicata alla lotta contro il diabete, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sull’importanza di uno stile di vita attivo per contrastare questa patologia e le sue gravi complicanze.
Il titolo dell’evento, “Un passo dopo l’altro per contrastare il diabete”, incarna l’invito a unire la comunità – pazienti, familiari e cittadini senza diagnosi – per promuovere la prevenzione attraverso una delle attività più semplici e accessibili a tutti: la camminata.
L’iniziativa, che avrà luogo lungo un percorso da piazza Marinai d’Italia, presso il molo Ichnusa, fino al porticciolo di Su Siccu, rappresenta un momento di condivisione e informazione, un’occasione per discutere di prevenzione e benessere. Durante la passeggiata, i partecipanti avranno l’opportunità di misurare la glicemia sia all’andata sia al ritorno, un modo concreto per far comprendere quanto anche una camminata possa influire sui livelli di glucosio nel sangue.
Per l’iniziativa sarà coinvolta la Croce Rossa, ANIAD (Associazione Atleti diabetici), Associazione diabetici Cagliari e la Diabetologia Fesdi (Italian Diabetes Societes Federation).
Per sottolineare ulteriormente l’importanza della prevenzione, il 14 novembre, nella notte della Giornata Mondiale del Diabete, la facciata del San Giovanni di Dio si illuminerà di azzurro, colore simbolo della lotta contro questa patologia.
In Sardegna il diabete rappresenta una delle patologie più diffuse, con un impatto crescente nella popolazione. Secondo i dati dell’ATS, nel 2017 erano circa 115.000 i sardi affetti da diabete, ma oggi se ne stimano oltre 120.000. Al San Giovanni di Dio e al Policlinico Duilio Casula dell’Aou di Cagliari sono seguiti circa 9.000 pazienti diabetici, e il fenomeno è in continua crescita.
La dottoressa Rosangela Maria Pilosu, diabetologa del San Giovanni di Dio e presidente regionale della Società Italiana di Diabetologia, sottolinea come negli ultimi due anni si sia registrato un aumento delle diagnosi del 10,1% per il diabete di tipo 2 e del 5,7% per il tipo 1. La diabetologa rileva la preoccupante progressione di questa patologia che, se non gestita correttamente, può portare a gravi complicanze.
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e si distingue principalmente in due tipi. Nel diabete di tipo 1, le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina vengono distrutte dal sistema immunitario, rendendo necessario il ricorso a iniezioni regolari di questo ormone. Nel tipo 2, invece, l’insulina prodotta non è sufficiente o non agisce in modo efficace, principalmente a causa della resistenza delle cellule dell’organismo.
Senza interventi tempestivi e un monitoraggio costante, questa patologia può evolvere e portare a complicazioni severe come malattie cardiovascolari, problemi ai reni e danni agli occhi.
«È essenziale puntare sulla prevenzione», afferma la dottoressa Pilosu, ricordando che uno stile di vita sano è il primo passo per contrastare l’insorgenza del diabete e le sue complicanze. «Promuovere abitudini alimentari corrette e incentivare l’attività fisica è fondamentale, così come aumentare le risorse per diffondere queste informazioni», aggiunge la diabetologa. La presidente della SID sottolinea che i sistemi sanitari, da soli, non possono gestire l’onere di questa patologia, soprattutto a causa della sua diffusione capillare e delle problematiche sociali ed economiche che comporta. È dunque cruciale sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto il diabete impatti la vita dei pazienti e dei loro familiari, affinché ci sia una maggiore adesione ai progetti di prevenzione e sensibilizzazione.
Il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2024, “Diabete e benessere”, enfatizza come il concetto di salute non sia solo l’assenza di malattia, ma un equilibrio fisico e mentale che permette di vivere appieno. «Vivere bene significa anche prevenire le complicanze», conclude la dottoressa Pilosu. «Il miglioramento dello stile di vita, incluso l’esercizio fisico, è uno dei pilastri fondamentali per salvaguardare la propria salute e migliorare la qualità della vita dei pazienti».