Siamo ormai alle porte dell’estate e vogliamo dunque proporvi un itinerario particolare che permetta di girare la nostra bellissima isola in una settimana, senza mai allontanarsi dal mare! Abbiamo scelto di partire da Cagliari e di viaggiare in senso antiorario per tornare alla base dopo 6 giorni, magari dormendo in auto o montando la tenda da qualche parte, così da non perdere neanche per un secondo il gusto del viaggio on the road.
Il primo giorno, consigliandovi caldamente di evitare che cada durante un fine settimana, a meno che non vogliate buttare parecchie ore imbottigliati nel traffico, costeggeremo il Poetto col braccio fuori dal finestrino e con “Pacific Coast Party” degli Smash Mouth in sottofondo, per poi allontanarci dalla città e viaggiare lungo la meravigliosa scogliera in direzione di Villasimius, magari fermandoci per un bagno rinfrescante a Mari Pintau o in un’altra delle calette che si incontrano in questo tratto di costa.
Il tramonto ce lo guardiamo a Capo Carbonara (troverete sicuramente bel tempo: si tratta del luogo meno piovoso di tutta Europa!), per poi passare la serata in giro per i locali di Villasimius. Da qui, col favore delle tenebre, inseriamo nello stereo “Hotel California” degli Eagles e, mentre i nostri compagni d’avventura probabilmente dormono, stesi dai drink e dalla stanchezza, godiamoci il cielo stellato che veglierà sopra di noi quando, attraversando le lande disabitate della Quirra, saremo distanti decine di km da qualsiasi centro abitato. Se la stanchezza non ci coglierà prima, proveremo a macinare parecchi km e ad arrivare nell’altopiano del Golgo, nei pressi di Baunei, dove finalmente monteremo la tenda per riposarci.
Dopo questa prima e già stancante giornata di viaggio, cadremo sicuramente in un sonno profondo, prima che l’alba, o, peggio, gli asinelli radunatisi intorno al nostro improvvisato accampamento, decidano di svegliarci.
Sarà forte la tentazione di improvvisarci esploratori e dirigerci verso Cala Goloritzé o un’altra delle magnifiche calette del Golfo di Orosei (d’altronde, siamo in uno dei rarissimi tratti in cui la strada si allontanerà di diversi km dalla costa, mantenendo quest’ultima perfettamente immacolata e libera da qualsiasi presenza umana), ma ricordiamoci che per il resto della settimana saremo perennemente in viaggio e non alloggeremo in confortevoli alberghi a 5 stelle, quindi resistiamo, a meno che non pensiamo di essere dei novelli Bear Grylls, e “ripieghiamo” sulla pur bellissima Cala Gonone.
Già prima di arrivare in spiaggia, quando, usciti dalla galleria, ci troveremo in cima a una serie di tornanti (un consiglio: percorriamoli con “Sfigato Mambo” di Renzo Arbore nello stereo, così da mettere a dura prova la nostra amicizia coi compagni d’avventura) con un panorama fantastico davanti, realizzeremo che la rinuncia non è stata poi troppo dolorosa e che siamo caduti in piedi. A Cala Gonone troveremo, oltre alla spiaggia, negozietti e campeggi, per rifocillarci e rimetterci in sesto, magari scroccando una doccia (un giorno abbondante di viaggio e le temperature estive della nostra isola sono un altro metodo eccellente per mettere alla prova la tolleranza reciproca con gli amici). Una volta pronti, risaliamo in auto e dirigiamoci a San Teodoro, dove potremo passare una serata in giro per i frequentatissimi locali del paese, prima di andare ad accamparci nel promontorio di Capo Coda Cavallo.
Se non abbiamo tardato troppo la notte precedente o se abbiamo montato la tenda sotto un bell’albero, il primo sole della giornata non ci sveglierà di soprassalto e il risveglio sarà meno traumatico del precedente: potremo andare a festeggiare nella magnifica Cala Brandinchi, dove ci convinceremo di essere stati catapultati ai tropici, grazie all’acqua che arriva alle caviglie anche a decine di metri di distanza dalla riva. Risaliti in auto, proseguiamo verso nord e, se ci viene caldo, facciamoci qualche tuffo anche nei mari della Costa Smeralda, come ad esempio la celebre Spiaggia del Principe; dopo esserci dati una sistemata e aver fatto un giro a Porto Cervo (in questo frangente, a livello musicale potremmo consigliarvi “Think About The Way” di Ice MC, adatta soprattutto se avete intenzione di sfrecciare in maniera un po’ burina nelle strade del rinomato centro turistico), passeremo la serata al meraviglioso Phi Beach, una discoteca all’aperto adagiata sugli scogli direttamente sul mare. Se non saremo distrutti, al termine della serata, stringeremo i denti, caricheremo nell’autoradio una malinconica “In The Air Tonight” di Phil Collins e macineremo qualche km per andare ad accamparci a Capo Testa, nei pressi di Santa Teresa di Gallura.
Se dovessimo riuscire a svegliarci presto, potremmo salire su una delle alture del promontorio e guardare i primi raggi del sole riflettersi sulle bianche scogliere di Bonifacio, essendo la Corsica a pochi km da noi, per poi andare a esplorare la Valle della Luna, una parte del promontorio che da decenni ospita una sorta di comune di hippie accampati tra le grotte e la spiaggia. Non tardiamo troppo, perché dobbiamo metterci in viaggio e percorrere tutta la costa settentrionale dell’Isola, fermandoci però a Castelsardo per visitare lo splendido paese e il magnifico castello che lo sovrasta.
Facciamo una veloce puntata a Stintino e, dopo un immancabile tuffo a La Pelosa, attraversiamo i vigneti della Nurra per arrivare ad Alghero. La cittadina non necessita di presentazioni, essendo una delle destinazioni turistiche più celebri della Sardegna e non solo, quindi la cosa migliore che possiamo fare è perderci nei vicoli del suo centro, nelle sue piazze e nei suoi locali, magari dopo aver visto un meraviglioso tramonto sul mare dalla spiaggia delle Bombarde o da Capo Caccia. Prima di crollare, saliremo in auto e macineremo ancora qualche km per trovare un posto dove dormire. Le possibilità sono entrambe suggestive: restare sulla costa e passare la notte nei luoghi misteriosi e pieni di fortini militari dove aveva sede Gladio, l’apparato paramilitare che avrebbe dovuto contrastare un’eventuale avanzata sovietica in Italia, oppure avventurarci nell’interno e passare una notte un po’ più fresca nei boschi a 600 metri di quota nei dintorni del Lago del Temo.
Il giorno dopo, belli carichi, non potremo non fare un salto in un’altra delle cittadine più celebri tra i turisti: Bosa, dove potremo visitare il castello e i coloratissimi vicoli cittadini o rimanere stupefatti davanti alle rocciose spiagge a nord-ovest dell’abitato. Ripartiti, dovremo necessariamente allontanarci dalla costa, ma ne varrà la pena perché attraverseremo Cuglieri, immergendoci in un’atmosfera quasi medievale. Proseguendo verso sud, potremo fare una deviazione per Tharros e magari passare la serata nei chioschetti di Torregrande, ma senza trattenerci fino a tarda notte visto che ci aspettano ancora 100 km di strada, con parecchie curve e salite: la nostra destinazione per la notte è infatti la stupefacente Piscinas, il deserto più grande d’Europa, con le sue dune che sfiorano i 100 metri d’altezza e che si spingono fino a 2 km nell’entroterra.
Siamo così arrivati all’ultimo giorno della nostra avventura: affrontiamo ancora un po’ di curve prima di arrivare a Buggerru o a Nebida, dove ci rifocilleremo con una bella colazione in qualche terrazza sovrastante il mare. Proseguiamo poi verso sud, dove potremo fermarci per un po’ di relax a Porto Pino e per qualche tuffo nei dintorni di Portu Tramatzu. Se ancora abbiamo un po’ di energia, sulla strada verso Cagliari, potremo fermarci a Nora dove troveremo sicuramente qualche festa in spiaggia con cui concludere degnamente la nostra indimenticabile avventura che, se non avrà definitivamente rotto l’amicizia coi compagni di viaggio, ci avrà reso inseparabili per il resto della nostra vita.