Fonte di vita, dinamicità e flusso,l’acqua è fattore indispensabile per piante, animali e uomini, che con essa soddisfano un bisogno così primario da essere quasi considerato sacro. In Sardegna proprio quest’ultima caratteristica era in passato essenziale per il culto nuragico delle acque, legato alla venerazione dell’elemento come sorgente di purificazione, rigenerazione e fertilità. Un fenomeno che oltre a particolari riti ha trovato anche spazio in appositi luoghi come la fonte sacra Su Tempiesu, nel comune di Orune (NU).
Scoperta negli anni ‘50 durante lavori di terrazzamento, la fonte sacra Su Tempiesu rappresenta un caso unico nel panorama isolano in quanto la sola ancora dotata dell’alzato originario, ossia lo sviluppo architettonico verticale. Risalente al periodo dell’Età del Bronzo recente (XIII secolo a.C.), tale conformazione conobbe nel corso del tempo frequentazioni almeno fino al IX secolo a.C. e rivestì un ruolo centrale per il territorio così come testimoniato da numerosi ritrovamenti archeologici.
Grazie al buono stato, attualmente la fonte Su Tempiesu riesce ancora a raccontarsi al visitatore fin dalle sue componenti,fra cui spicca innanzitutto la copertura detta “a tholos”. Concepita sovrapponendo conci in ordine decrescente e orientati sempre più internamente andando verso l’alto, quest’ultima è protetta a sua volta da un altro rivestimento a doppio spiovente e ospita l’acqua della fonte stessa mantenuta sempre limpida grazie alla presenza di una fossetta circolare di decantazione. Un elemento che suggerisce come Su Tempiesu costituisse al tempo un egregio esempio di ingegneria idraulica, dove l’acqua fuoriusciva dal pozzo e veniva incanalata verso un pozzetto secondario anch’esso dotato di sistema di depurazione, per poi andare da qui ad alimentare un altro bacino sottostante.
Più piccolo ma comunque simile, in origine lo spazio idrico secondario segnalava con la sua collocazione un’altra significativa parte del sito, situata alla base di un recinto sacro detto “temenos” oltre il quale sorgeva il tempio.Con una facciata alta 7 metri, in principio la struttura culminava con un ornamento troncopiramidale e 20 spade votive bronzee poste sulla sommità, mentre internamente era munito di atrio rettangolare con 2 nicchie laterali e una scala da cui era possibile accedere alla fonte.
Un luogo pregno di ritualità e devozione, aspetti attestati anche da elementi archeologici emersi in diversi punti del sito. Oltre a vari oggetti rivenuti nel pozzetto secondario – quali bracciali, spilloni, pugnali con lama sottile adottati come amuleti e bottoni decorati con teste d’animale – le ricerche hanno portato alla luce nei vani del tempio e nell’area circonstante gioielli in bronzo e spade votive, donati in passato da pellegrini lì giunti per chiedere grazia o esprimere riconoscenza per averla ricevuta.
Grazie alla sua nomea Su Tempiesu non solo attraeva gruppi di persone lontane geograficamente, ma pare mantenesse legami anche con aree circonstanti, fatto evidenziato per esempio da un bronzetto rinvenuto nel vicino nuraghe Santa Lulla. Raffigurante un donatore di offerte con gambe ancora inserite entro l’originario basamento templare, esso attesta l’esistenza di un’antica e capillare rete devozionale nel territorio orunese, incentrata soprattutto sulla presenza di vari siti adibiti al culto nuragico delle acque. Al di là di Su Tempiesu il numero di sorgenti sacre erette a Orune risulta infatti cospicuo, dalla fonte Su Lidone di dimensioni più ridotte e attualmente per la maggior parte interrata a quella di Lorana fino a Su Pradu, nella parte più alta di paese. Dotato originariamente di nuraghe e fonte sacra, di quest’ultimo complesso rimangono ad ora solo l’architrave e alcuni filari, tra cui è possibile individuare una camera centrale e nicchie forse in passato di dimensioni maggiori.
La fonte sacra Su Tempiesu si trova in località Sa Costa ‘e sa Binza, a 6 km da Orune (NU). Il sito è gestito dal Centro Servizi della Cooperativa L.A.R.Co. Per informazioni è possibile chiamare il numero 328 7565148 o scrivere a cooplarco@gmail.com.
