Il Natale, con la sua atmosfera magica e misteriosa, è il periodo ideale per riscoprire le fiabe, magari accanto al caminetto acceso o all’albero illuminato. Tra queste spicca la storia senza tempo di Cenerentola, una fiaba popolare molto antica, nata nell’Antico Egitto con la storia di Rodopi e diventata nota in Occidente grazie ai racconti dei fratelli Grimm e di Charles Perrault, anche se a fissare definitivamente la storia nell’immaginario romantico collettivo ha contribuito il film d’animazione Disney del 1950.
Nella sua versione classica, Cenerentola è una dolce ragazza orfana che, dopo la morte del padre, vive nella propria dimora come serva della matrigna e delle due sorellastre, Anastasia e Genoveffa, trovando conforto solo nei topolini che vivono nella soffitta dove dorme.
Un giorno, nel regno, si diffonde la notizia che il re ha organizzato un grande ballo affinché il principe trovi la sua futura sposa. Cenerentola desidera partecipare, ma la matrigna e le sorellastre glielo impediscono. Interviene allora la fata madrina, che con un potente incantesimo trasforma i poveri stracci della ragazza in un elegante abito da sera, una zucca in una carrozza e i topolini in cavalli, avvertendola però che allo scoccare della mezzanotte l’incantesimo si sarebbe spezzato.
Cenerentola si reca al ballo, dove il principe se ne innamora immediatamente. Giunta la mezzanotte, fugge in fretta per non rivelare la sua vera identità, perdendo una scarpetta di cristallo. Il principe la raccoglie e comincia a cercare in tutto il regno la fanciulla a cui appartiene. Le sorellastre tentano invano di indossarla, ma alla fine calza perfettamente a Cenerentola. Il principe così la riconosce, la conduce al castello e la sposa, coronando il suo sogno.
In Sardegna, dove esiste un ricco repertorio di fiabe popolari, vengono raccontate numerose versioni della storia di Cenerentola. In una di queste la protagonista è Maria Chisjnera, detta Mariedda, la più giovane di tre sorelle, costretta a vivere tra i fornelli e vessata dalle due maggiori, Minnia e Lughia.
Durante i suoi viaggi di lavoro, il padre chiede sempre alle figlie cosa desiderino come regalo. Le due maggiori chiedono abiti e accessori da indossare alla messa, mentre Mariedda chiede solo che gli saluti lungo la strada un uccello mediano che si trova su un albero. Da questo suo gesto gentile nascono dei prodigi: l’uccello ricambia donandole di volta in volta una noce, una mandorla e una ghianda, dalle quali escono fate e servitori che le preparano abiti meravigliosi e la aiutano a presentarsi in chiesa senza essere riconosciuta.
Ogni volta a messa è presente un giovane che resta rapito dalla sua bellezza, ma Mariedda fugge prima che qualcuno scopra chi sia davvero. Solo nell’ultimo incontro perde una scarpetta, raccolta dal giovane, in realtà un principe. Durante un grande pranzo organizzato dal padre per trovare marito alle figlie e a cui partecipa tutto il paese, la scarpa viene provata da tutte le ragazze, ma calza solo a Mariedda, che viene così riconosciuta e scelta come sposa.
Il principe rivela infine la sua vera natura: era l’uccello mediano, condannato a volare di albero in albero fino a quando il saluto gentile di una fanciulla non lo avrebbe liberato dall’incantesimo.
Nell’altra versione sarda, Cenerentola è invece Maria Chinisu, figlia di una coppia povera ma unita. La famiglia suscita l’invidia di una vedova ricca con due figlie, appena arrivate in città.
Ogni volta che il padre è nei campi e la madre al fiume a lavare i panni, la vedova e le figlie attirano Cenerentola a casa loro, cercando di convincerla a uccidere la madre, in modo che il padre sposi poi la vedova e Maria viva nel benessere. Ingannata, un giorno la ragazza chiede alla madre di prendere un pezzo di pane da una cassa e, mentre la donna si china, ne chiude con forza il coperchio, causandone la morte. Convinto che si tratti di una disgrazia, il padre sposa la vedova, che presto si rivela crudele, costringendo Maria a svolgere i lavori più duri.
In suo soccorso arriva l’aiuto soprannaturale della madre, che le appare nelle sembianze di una vaccherella parlante, mettendola in guardia: il giorno seguente un mendicante si presenterà alla loro porta. Nonostante le proteste della matrigna e delle sorellastre, Maria accoglie il mendicante con gentilezza, cedendogli il proprio posto e offrendogli del cibo, mentre le sorellastre, disgustate, si rifugiano nella loro stanza.
Il mendicante si rivela essere un principe vittima di un incantesimo, spezzato solo dalla generosità di una giovane dal cuore puro, destinata a diventare la sua sposa. Mentre la matrigna e le sorellastre restano condannate alla solitudine e all’infelicità, Maria Chinisu sale in groppa al cavallo del principe e inizia una nuova vita accanto a lui.
Anche nell’Isola, dunque, nonostante le differenze tra i racconti, Cenerentola trova sempre, dopo la sofferenza, il suo lieto fine, come in ogni fiaba che si tramanda nei secoli.
































