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“Incanti” a Quartu: gli appuntamenti dell’ultimo fine settimana di agosto

Domenica il Nuraghe Diana ospita Clara Farina, una delle voci più importanti del mondo che si riconosce nella lingua sarda, sabato la presentazione del libro “I viaggi di Nonna” di Gianpaolo Demartis

di Redazione
24 Agosto 2023
in Cagliari, Eventi, Libri
🕓 4 MINUTI DI LETTURA
437 13
Clara Farina

Clara Farina

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Quartu Sant’Elena. Sarà un weekend d’eccezione, il prossimo, nell’ambito della rassegna “Incanti”, che da agosto all’autunno inoltrato interesserà il litorale quartese con iniziative culturali di vario tipo: dalla letteratura alla musica, dall’archeologia al teatro. A Is Mortorius arriva l’arte e la bravura di Clara Farina, che si inserirà all’interno di un format utile non solo per coinvolgere cittadini e turisti in piacevoli serate all’aria aperta, ma anche per far conoscere e valorizzare due siti di assoluto pregio quali il Nuraghe Diana e la Villa Romana.

La rassegna, organizzata dall’Associazione DD-Events e finanziata dall’Amministrazione comunale di Quartu e dalla Fondazione di Sardegna, con il patrocinio della Soprintendenza Archeologica di Cagliari, prevede la possibilità di usufruire di visite guidate prima dell’inizio degli spettacoli. Anche questa settimana quindi, sia sabato dalle 18:00 alle 19:15, che domenica dalle 19:00 alle 19:45, l’archeologa e direttrice artistica della rassegna Patrizia Zuncheddu accompagnerà gli interessati alla scoperta degli antichi segreti dell’archeologia quartese.

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Sabato 26 alle 19:30 spazio alla presentazione del libro “I viaggi di Nonna”, di Gianpaolo Demartis, che durante la serata sarà coadiuvato dalla Naturopata Alessandra Secci. Non si tratta di un manuale di medicina popolare, né verranno svelati una serie di rituali segreti e neanche proprietà magiche. Sarà come partire per un viaggio, ma restare fermi; sarà come sentire una storia e avere la possibilità di scrivere la propria. Come in tutti gli altri momenti della vita di ciascuno, se non fosse che troppo spesso lo dimentichiamo.

Già nel 1992 Gianpaolo Demartis capì che in nessun modo poteva sentirsi italiano. La memoria lo riportò a quando la maestra delle elementari gli bacchettava le mani ogni volta che gli “scappava” una parola in sardo. Una situazione che non poteva accettare e che lo spinse nel 2010 a iniziare lo studio approfondito della medicina popolare sarda. Ha così chiacchierato con tante nonne e nonni sardi e ha scoperto interazioni e connessioni profonde che gli hanno mostrato una terra e un popolo profondamente diversi da come glielo avevano descritto. Da dieci anni porta avanti il progetto Calarighe, Libera Scuola di Erboristeria Popolare Sarda, un progetto che ha come intento principale la riscoperta della nostra terra e l’approccio di “Nonna” alla vita.

Domenica 27 alle 19:30 nel sito millenario di Is Mortorius arriva Clara Farina, una delle voci più importanti del mondo che si riconosce nella lingua sarda. A partire dalle ore 20:00 si svolgerà la presentazione del libro e album CD “A boghe crara, poesie contemporanee nelle principali varietà della lingua sarda”. A coadiuvare l’artista di Bulzi da tempo residente a Sassari, la poetessa campidanese Cristina Serra, nativa di San Basilio. Si tratta della presentazione di un’opera che raccoglie le migliori interpretazioni della Farina, attivista linguistica di lungo corso, ma soprattutto attrice e lettrice specializzata nella interpretazione, “a boghe crara” appunto, dei più gradi poeti della letteratura nazionale sarda.

“La lingua sarda offre una sovrapposizione perfetta nei termini poesia e “cantzone” – sostiene l’autrice – proprio perché i versi poetici hanno una loro naturale declinazione nella forma del canto. Nelle nostre comunità più antiche, quelle dei pastori, rappresentava una suggestiva costante l’accompagnarsi con il canto, apprezzare il fluire della metrica nella sua forma originaria di poesia cantata”.

Il lavoro che sarà presentato domenica nello spazio antistante al monumento archeologico che svetta sul mare coglie pienamente questa interpretazione e la stessa scelta dei versi selezionati, nella loro struttura, confermano la loro piena musicalità, la indiscutibile predisposizione ad essere vestiti in una declamazione che si inoltra nel canto. “A boghe crara”, con questo gioioso gioco di parole che richiama il nome dell’artista, diventa anche un’efficace panoramica sulla poesia sarda contemporanea, lontana da certe influenze arcadiche per ritrovare, in questa più moderna composizione dei versi, il taglio della denuncia, l‘introspezione umana. E tutto ciò si realizza mantenendo quel suo impegno mai sopito per la lingua sarda e facendo suo anche l’insegnamento di Benvenuto Lobina che scrive “canta po chini ‘ollis ma, cantzoni, non càntisti cun boxi furistera”.

Perché è il canto il modulo espressivo scelto dall’artista. Anche quando è ripreso dalla tradizione religiosa, per dare vita ad autentici gosos o rosari dal contenuto laico. In “Marineri cantadore”, di uno degli autori prediletti da Clara Farina, Antonino Mura Ena, il dialogo tra un cacciatore e un navigante è costruito sull’andamento di un Fa diesis e di un Mi e la. “Serrada”, quasi un appello di Ignazio Delogu alla pace per la nostra terra perché nel suo nome “siamus frades. Totu una limba in paghe e in libertade” si dipana sui ritmi di un rosario con tanto di amen finale. “Rios a mare”, in cui ancora Antonino Mura Ena parte dai fiumi per parlare dell’uomo e del suo destino, ha il flusso del dies irae. E, facilitata com’è da una struttura metrica di grande corrispondenza, perché non adattare ai gosos quella che pare essere comunque una poesia religiosa, “Prena sa not ’e crarore” di Pietro Mura? La ninna nanna per la nipotina di “Fiore lentoridu” di uno dei più grandi poeti contemporanei, l’ittirese Giovanni Fiori, suggerisce i ritmi del serra serra dei giochi infantili. Non mancano poi gli omaggi al gallurese di Lina Tidore Cherchi, scomparsa nel 2021, persino al corso di Ghjacumu Thiers di Bastia. E c’è poi la scelta controcorrente di interpretare i versi meno conosciuti e popolari dell’immortale “Non poto reposare” di Salvatore Sini: quelli cioè della risposta della donna amata “a diosu”. Con il risultato di avere dato piena rappresentatività e visibilità all’idea di poesia cantata elaborata dall’artista.

Tags: Clara Farinalibrilingua sardapoesiaTharros
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  • 🌀 Sardegna, terra di misteri e tradizioni.

A Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollolai, si trova una pietra che cela un affascinante enigma: Sa Perda Pintà, la pietra decorata.

Alta quasi 3 metri e con uno spessore di mezzo metro circa, la lastra granitica è costellata da una serie di decorazioni concentriche, lineari e a coppella.

Le sue origini risalgono al Neolitico recente, quando forse faceva da guardiana ad un’area atta al compimento di riti sacri.

Il significato delle misteriose incisioni è ancora sconosciuto, ma si ipotizza che siano legate a culti della fertilità, del ciclo vita e morte o alla Dea Madre.

Sa Perda Pintà è un simbolo affascinante e misterioso, che ci riporta alle origini della Sardegna.

Clicca sul link in bio per leggere l’articolo di @medinolasss 

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  • Esplorando il complesso di Seruci a #Gonnesa, un monumento straordinario che ci svela la grandezza della civiltà nuragica. Questo sito di sei ettari racchiude un nuraghe complesso, un villaggio di capanne e persino una tomba di Giganti.

Il mastio centrale, con un diametro di 60 metri, ci trasporta indietro nel tempo fino al Bronzo recente, con le sue tre celle sovrapposte. Le torri circostanti, alcune ancora in buono stato, celano segreti millenari. 

All’interno delle celle, puoi ammirare pavimenti forse rivestiti di sughero e toccare la pietra totemica di fondazione. Uscendo verso nord, troverai una vasca per abluzioni e uno spettacolare teatro gradonato. 

Questo luogo, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi “quartieri” nuragici in Sardegna, con oltre cento capanne circolari. Il villaggio si sviluppa su pendici circostanti, ed è stato un centro di ritrovo e di scambio commerciale. 

Non lontano, una tomba di Giganti testimonia il servizio funerario della comunità. 

Dalla collina circostante, ammirerai il panorama e noterai altri insediamenti nuragici coevi, collegando così Seruci a una storia millenaria. 

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  • La Festa del Redentore, uno tra i più significativi e seguiti appuntamenti dell’estate di #Nuoro.

La ricorrenza viene celebrata, con cadenza annuale, per ricordare la collocazione, avvenuta nel 1901, della statua bronzea del Cristo Redentore sulla cima del Monte Ortobene e la conseguente benedizione di quest’ultimo.

Connubio perfetto tra cerimonia religiosa e manifestazione civile, essa rappresenta una delle festività maggiormente radicate nella Sardegna centrale e rappresenta, assieme alla Festa di Sant’Efisio a Cagliari e alla Cavalcata Sarda sassarese, uno dei più grandi raduni folkloristici dell’isola.

📷 Complimenti a @naty_curreli per questo Reel.

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  • 💛❤ Alghero, città di mare e di cultura, si racconta in due video promozionali realizzati dall’Amministrazione comunale con l’assessorato alla Cultura e Turismo, in collaborazione con la Fondazione Alghero e il Parco Regionale di Porto Conte.

I video sono accompagnati dalla canzone “Domo Mea” dei Tazenda, cantata in cinque lingue diverse.

Le immagini del primo video mostrano le bellezze naturali e architettoniche di Alghero, dal molo di sottoflutto alla spiaggia di Mugoni, dal nuraghe Palmavera al bastione Marco Polo, dall’Isola Foradada alla torre del Museo Antoine De Saint-Exupéry di Porto Conte.

Oltre ai Tazenda, alla realizzazione dei video hanno contribuito numerosi artisti e musicisti algheresi e sardi, tra cui Salvatore Maiore, Paolo Zuddas, Enzo Favata, Gavino Murgia, Denise Gueye, Claudia Crabuzza, Davide Casu e Claudette.

👆🏻 Clicca sul link in bio per leggere l’articolo completo
  • 💋 Immersa nella costa più selvaggia di Sant’Antioco, la fantastica insenatura di “Is Praneddas” è un autentico gioiello dell’Isola. 

Per arrivarci dovrai percorrere un sentiero breve e affascinante, che attraversa pini e macchia mediterranea per poi lasciare spazio alle rocce e alla scogliera e, infine, al profondo blu di un mare sconfinato. 

Resterai meravigliato dalle splendide forme scolpite dalla natura e dal tempo, dal maestoso Arco dei Baci: un monumento naturale di incredibile bellezza, romantico e dalle mille suggestioni, che si apre sul mare incantando i visitatori. 

A Is Praneddas potrai immergerti nella piccola piscina naturale che fa da cornice all’Arco dei Baci e nuotare nelle sue acque placide e poco profonde.

Ma con qualche bracciata in più, potrai superare idealmente le “Colonne D’Ercole” dell’arco roccioso che sovrasta la piscina per proseguire verso il blu intenso del mare aperto: un vero spettacolo per gli amanti della natura selvaggia, in grado di regalare emozioni indelebili.

📷 Grazie a @travelinthewildsardinia per lo scatto.

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  • Le donne chiudono i festeggiamenti per San Salvatore. A dieci giorni dalla prima processione che ha visto trecento donne di tutte le età accompagnare scalze, tra preghiere e canti, la piccola statua di Santu Srabadoeddu da Cabras al villaggio, questa mattina si è compiuto il percorso inverso e si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Salvatore, organizzati dal Comune di #Cabras, dal Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Questa mattina, all’alba, il novenario di San Salvatore ha vissuto gli ultimi istanti di una festa attesa per tutto l’anno a Cabras. Le trecento fedeli si sono radunate attorno al piccolo santuario e da lì, dopo aver partecipato alla messa, si sono dirette verso il paese. 

Sono stati sette chilometri ricchi di passione e di sensazioni contrastanti. Gioia, commozione, fatica, dolore, orgoglio erano percepibili sui volti delle scalze di Cabras.
  • ⛵️ Sulle rive di uno dei mari più suggestivi del sud della #Sardegna, c
  • 🌑 La caletta vicino alla famosa piscina naturale di Cane Malu a #Bosa, una bellissima insenatura a forma di cuore… o è una testa di gatto?

Ci siete mai stati?

📷 Grazie a @dani____m per gli scatti.

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  • 🛥️ Buona serata da Castelsardo

📷 Grazie a @simone_ro80 per lo scatto.

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