Ventitré opere come migliore espressione del panorama artistico della Sardegna. A Ulassai, sino al 6 ottobre 2024, sarà visitabile la prima Biennale d’arte contemporanea dedicata a Maria Lai.
“Progetto e destino” il titolo di un percorso concettuale che è un naturale omaggio all’arte di Maria Lai, pensato dal direttore artistico Gianni Murtas e dal comitato scientifico composto da Antonello Carboni, Chiara Manca e Damiano Rossi.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Ulassai e dalla Stazione dell’arte all’interno del Progetto Borghi, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma NextGeneration Eu-M1C3-Linea A PNRR.
«Questa prima Biennale dedicata a Maria Lai – dice il sindaco di Ulassai Giovanni Soru – vuole essere il riconoscimento e il ringraziamento della Comunità di Ulassai a un’artista e una donna che molto ha fatto per il suo paese natale. Un legame, tra l’artista e la Comunità, che si è rinsaldato a partire dai primi anni 80 e che con la realizzazione della Stazione dell’Arte nel 2006 ha avuto la sua definitiva consacrazione. L’apertura di questa biennale è l’occasione per ampliare l’offerta museale del Comune di Ulassai, infatti, la mostra si svilupperà non solo nei locali della Stazione dell’Arte ma anche nei locali del CaMuC (casa Cannas)».
«Intitolare una biennale d’arte a Maria Lai – spiega il direttore artistico Gianni Murtas – non significa però andare alla ricerca nel panorama attuale di cloni del suo lavoro, ma semmai capire in che modo alcuni aspetti fondanti del suo percorso siano ancora oggetto di riflessione da parte di artisti che inevitabilmente si trovano a operare in contesti per molti aspetti differenti. Non si tratta dunque di trovare eredi, ma di vedere se le intuizioni di Maria hanno un senso nel concreto operare dell’arte d’oggi, se nonostante l’indiscutibile connotazione moderna la ricchezza delle sue ricerche riesce ancora a misurarsi negli orizzonti della contemporaneità. Inutile dire che noi crediamo di sì».




Le sale di Casa Cannas, insieme alla Stazione dell’arte, accolgono i pezzi dei 25 artisti coinvolti. Articolata in un percorso multimediale che si snoda attraverso i linguaggi della pittura, della fotografia, della videoarte, dell’installazione, della scultura. Gli artisti coinvolti sono Silvia Argiolas, Irene Balia, Ruggero Baragliu, Nicola Caredda, Federico Carta, Roberto Cireddu, Siro Cugusi, Roberto Fanari, Paulina Herrera Letelier, Silvia Idili, Marco Loi, Alberto Marci, Silvia Mei, Veronica Paretta, Samuele Pigliapochi, Paolo Pibi, Paola Pinna, Gianmarco Porru, Francesca Randi, Massimiliano Rausa, Giuliano Sale, Stefano Serusi, Danilo Sini, Angelo Spatola, Marco Useli.
«Era inevitabile – aggiungono Luisella Cannas e Claudia Contu per la Stazione dell’arte – che il tema della prima Biennale dedicata a Maria Lai fosse proprio il modo di pensare il rapporto artista-territorio: un tema che tocca sicuramente gli artisti ma anche il grande pubblico; che induce ad approfondimenti soggettivi ma che può diventare un evento collettivo capace di far incontrare in un luogo fortemente connotato come Ulassai le tante identità che alimentano gli orizzonti sfaccettati del mondo contemporaneo. E se è vero che uno dei punti più significativi della ricerca di Maria Lai è stato il rapporto tra artista e territorio, è certamente compito della Stazione dell’Arte valorizzare una tale eredità riproponendo il confronto negli orizzonti del nuovo millennio».
L’inaugurazione della Biennale si inserisce inoltre in un fine settimana particolarmente vivace per il paese dei Tacchi, che dal 31 maggio al 2 giugno sarà la sede dell’Ulassai Festival 2024, evento dedicato all’arrampicata e allo sport outdoor con un ricco programma di attività che spazieranno dallo slacklining alla mountain bike, dal trekking al parkour, dallo yoga al pilates, fino al cinema e all’enogastronomia.