Continuano gli appuntamenti di Visioni Sarde. Il Comune di Laconi, Assessorato alla Cultura con la collaborazione del Menhir Museum dedica due serate alla settima arte in formato breve prodotta in Sardegna.
Visioni Sarde offre una selezione di cortometraggi che con tecniche, linguaggi e cifre stilistiche diverse affrontano un ampio spettro tematico per rappresentare efficacemente la pluralità storica, geografica e culturale dell’isola.
Il suo tour per il mondo è co-organizzato dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Circolo. “A. Gramsci” di Torino e dell’Associazione “Visioni da Ichnussa”.
Giovedì 24 agosto:
- 12 Aprile (2021/22′) di Antonello Deidda. Un viaggio ai confini della realtà nel giorno in cui il Cagliari vinse lo scudetto;
- Mammarranca (2022/15′) di Francesco Piras. Due bambini di borgata trovano un biglietto vincente di un gioco a premi;
- Senza te (2022/18′) di Sergio Falchi. Un anziano non riesce a dimenticare l’amore della sua vita.
Alla fine delle proiezioni il pubblico potrà dialogare con il regista Sergio Falchi, presente in sala.
Venerdì 25 agosto:
- Santamaria (2021/13′) di Andrea Deidda. Un giovanissimo boxeur si prepara al primo incontro;
- Fradi miu (2022/21′) di Simone Contu. Un pastore deve vendicare la morte del fratello;
- Una splendida felicità (2021/6′) di Simeone Latini. In piena epidemia un’adolescente combatte le paure con la poesia;
- La venere di Milis (2121/15′) di Giorgia Puliga. Il ritrovamento di una “Venere sarda” dà origine a una commedia giallo-rosa.
L’appuntamento, per entrambe le serate, è fissato per le 21:30 presso il Palazzo Aymerich, ingresso lato via Roma.
L’incontro con il cinema sardo costituirà, inoltre, un’importante occasione per visitare il Palazzo Aymerich, ultima residenza dei marchesi di Laconi. L’elegante edificio, oggi centro polifunzionale, ospita il Menhir Museum, unico in Sardegna, che assomma all’incommensurabile valore scientifico la suggestione espostiva. Sono in mostra 40 moniliti-menhir, alcuni giganti, che documentano lo sviluppo tipologico delle statue preistoriche. Risalenti al III millennio a.C. consentono di scoprire, le espressioni figurative e simboliche dell’età dei primi metalli nell’Isola e della tradizione megalitica europea.