Dal 21 giugno al 31 agosto 2025 il MAB – Centro culturale d’arte di Bari Sardo ospita la mostra retrospettiva “Michele Mulas. Ritorno a Gardalis”, dedicata all’artista originario del paese ogliastrino, scomparso nel 2002. L’esposizione è curata da Caterina Ghisu, Simone Mereu e Nicoletta Zonchello, che firma anche la direzione artistica e il coordinamento generale. Il progetto è ideato e organizzato dall’Associazione culturale EIA Factory, in collaborazione con il Centro Studi Eielson di Firenze, diretto da Martha Canfield. Il concept grafico e l’allestimento sono affidati a Marta Cincotti.
La mostra riporta al centro dell’attenzione pubblica e critica l’opera di Michele Mulas (1936-2002), artista per anni rimasto in ombra anche a causa della forte vicinanza personale e artistica con Jorge Eielson, poeta e artista peruviano di fama internazionale. Mulas e Eielson hanno condiviso un lungo sodalizio, che ha inciso in profondità sul percorso creativo del primo.
L’esposizione presenta oltre quaranta opere, tutte inedite, provenienti dal Centro Studi Eielson e da collezioni private, accanto a un ricco corpus fotografico dal valore documentario. Il percorso espositivo intende ripercorrere la vicenda biografica e artistica di Mulas, evidenziando la complessità di una produzione che si sviluppa a cavallo tra gli anni Settanta e l’inizio del nuovo millennio.
Nel contesto degli anni Ottanta e Novanta, segnati da processi di globalizzazione culturale e dalla crescente ibridazione tra arte e nuovi media, Mulas elabora una ricerca fortemente legata all’idea di identità e trasformazione. La sua opera è attraversata da un dialogo tra la Sardegna arcaica, le civiltà precolombiane conosciute attraverso il legame con Eielson, e le suggestioni dell’arte moderna e contemporanea.
I suoi lavori costruiscono una trama di segni e simboli che evocano connessioni interculturali e si inseriscono in un orizzonte estetico in cui trovano posto riferimenti a Mondrian, Mirò, Klee, Calder e Keith Haring. Un immaginario stratificato, che fa emergere un’identità artistica fortemente personale e al contempo aperta al mondo.
Con questa iniziativa, il Comune di Bari Sardo e il centro culturale MAB si propongono di restituire visibilità a una figura rimasta troppo a lungo ai margini, offrendo uno sguardo approfondito sul suo percorso e sul contesto storico e culturale in cui si è sviluppato.

































