Fino al 29 giugno 2025, la Stazione dell’Arte e il Camuc di Ulassai ospitano la mostra “Miró incontra Maria Lai. Il fascino della sorpresa”. Un percorso espositivo che mette in relazione due artisti profondamente diversi per linguaggio e contesto, ma accomunati da una sensibilità poetica e da un forte legame con la dimensione insulare del Mediterraneo.
Joan Miró, figura centrale del Surrealismo, e Maria Lai, artista che ha intrecciato memoria, identità e territorio in una produzione visiva originale, si incontrano idealmente tra le sale della Stazione dell’Arte. Curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri, la mostra si sviluppa come un dialogo tra opere che esplorano l’immaginazione, il simbolismo, e il rapporto con la materia. Oltre 70 lavori, tra grafiche, dipinti, libri d’artista, arazzi e opere uniche, creano un itinerario capace di suggerire connessioni tra due mondi artistici che si osservano e si rispecchiano.
Le opere di Miró provengono dalla Fundació de Arte Serra di Palma di Maiorca, mentre quelle di Maria Lai appartengono alla collezione permanente della Stazione dell’Arte, donata dall’artista stessa alla comunità di Ulassai. L’accostamento mette in luce affinità e divergenze, aprendo a nuove interpretazioni. Il percorso inizia con una sala introduttiva che presenta due arazzi emblematici, scelti dai curatori come manifesto poetico della mostra.
Miró e Lai condividono una profonda fascinazione per i saperi artigianali: entrambi traducono il disegno in oggetto tessile, ciascuno con un proprio stile. Nei lavori di Miró, il colore si fa gesto improvviso e astratto, mentre Lai affida al segno geometrico e rigoroso la narrazione di storie intime e collettive. Se Miró trae linfa dall’immaginazione onirica e dal gesto libero, Maria Lai radica la sua opera nel racconto orale e nelle visioni della sua terra.
La mostra insiste anche sulla dimensione insulare come fonte d’ispirazione. Miró, legato a Maiorca, e Lai, profondamente connessa alla Sardegna, hanno vissuto esperienze artistiche nelle capitali europee, ma entrambi hanno scelto di tornare nei rispettivi territori d’origine per dedicarsi, in età matura, a una ricerca artistica in dialogo con il paesaggio, la comunità e le tradizioni locali. È in questo ritorno che il legame tra luogo e linguaggio visivo si consolida e diventa elemento portante del loro lavoro.
Il tema della poesia attraversa l’intero percorso espositivo. Miró non separava pittura e parola, fondendole in una sintesi personale e suggestiva in cui il segno grafico si mescola al linguaggio. Maria Lai ha invece elaborato la sua poetica grazie anche agli insegnamenti di Salvatore Cambosu, che l’ha guidata verso una lettura libera, emotiva e non didascalica della poesia. I riferimenti letterari della sua produzione spaziano da Giuseppe Dessì a Federico García Lorca, contribuendo alla creazione di un universo simbolico che si riflette nei suoi libri cuciti, nei disegni e negli arazzi.
Come sottolinea il curatore Marco Peri, il percorso della mostra è costruito per suggerire legami invisibili e sollecitare nello spettatore un coinvolgimento attivo, chiamato a tessere le proprie connessioni tra le opere. L’esperienza si sviluppa quindi anche come un esercizio di ascolto e immaginazione, dove le suggestioni prendono forma attraverso un confronto diretto con i lavori dei due artisti.
La mostra è promossa dal Comune di Ulassai e prodotta dalla Fondazione Stazione dell’Arte, con il supporto organizzativo di Arthemisia.
Sono previste visite guidate incluse nel biglietto d’ingresso tutti i giorni, con partenza alle 9:30, 11:00, 14:30 e 16:00. Le attività sono curate dallo staff della Stazione dell’Arte. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:30; chiuso il lunedì. Per informazioni è possibile contattare il numero 350.1322810 o scrivere all’indirizzo mail [email protected].