Una tragedia elisabettiana riletta in chiave contemporanea con “i Macbeth”, dal capolavoro di William Shakespeare con traduzione e riduzione di Francesco Niccolini, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, anche protagonisti sulla scena insieme con Giovanni Moschella e Raffaella d’Avella, produzione Arca Azzurra e CTB / Centro Teatrale Bresciano, in cartellone venerdì 21 aprile alle 21:00 al Teatro Centrale di Carbonia, sabato 22 aprile alle 21:00 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano e infine domenica 23 aprile alle 21:00 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa firmata CeDAC Sardegna.
«Questo è un lavoro sull’ossessione» – afferma Francesco Niccolini – «e su stragi che si spiegano solo per ossessione, ieri e oggi: un trono, un’eredità, dei compagni di scuola, dei vicini troppo rumorosi, preghiere a un altro dio. Poco cambia, il risultato è sempre lo stesso: un massacro».
La pièce indaga il lato oscuro dell’animo umano, partendo dalla fine, quando tutto è già accaduto: «In un luogo di cura, di espiazione, di catarsi, abbiamo immaginato quattro assassini che, attraverso le parole infuocate dell’antica Lady, le esitazioni inquiete del suo nobile consorte, le domande senza risposta che si inseguono nel Macbeth cercano di ricucire i frammenti di una memoria recente, per trovare un filo logico e un perché plausibile al crimine efferato che hanno compiuto» – spiegano gli attori e registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi –. «Nel nostro sogno non soltanto Macbeth non dormirà più, tutti hanno perduto il sonno. E in questo vuoto assoluto non capiremo mai chi in quel momento sta bussando nella nostra testa. Il corto circuito tra passato e presente ha mescolato le carte. Forse non c’è più una corona da conquistare ma solo un silenzio da raggiungere».
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