La valorizzazione del patrimonio nuragico arriva a Sassari con una serie di incontri dedicati alla storia e all’importanza culturale ed economica dei nuraghi. Per la prima volta, la città accoglierà il ciclo di conversazioni de “La Sardegna verso l’Unesco”, un’iniziativa che punta a raccontare il valore identitario della civiltà nuragica e le sue potenzialità.
Il programma prevede quattro appuntamenti, che si svolgeranno il 21 marzo, il 2 aprile, il 16 aprile e il 16 maggio presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna. Un gruppo di esperti e studiosi guiderà il pubblico in un percorso di approfondimento sul patrimonio nuragico e sulle opportunità di sviluppo economico legate alla sua valorizzazione.
“I nuraghi non sono solo un punto di forza ma anche un trait d’union di tutta la Sardegna”, afferma Pierpaolo Vargiu, Presidente de “La Sardegna verso l’Unesco”. “Abbiamo una fortuna: il patrimonio nuragico è l’unica risorsa davvero presente in tutti i comuni della Sardegna, da Nord a Sud, senza dimenticare che le maggiori concentrazioni di monumenti nuragici non sono certo nelle grandi città, ma proprio in quelle zone interne che, soltanto costruendo nuove opportunità di sviluppo, possiamo davvero proteggere dallo spopolamento”. L’iniziativa si fonda sull’idea che il progetto di valorizzazione della civiltà nuragica possa diventare il biglietto da visita della Sardegna nel mondo.
Il primo incontro, il 21 marzo, sarà intitolato “La civiltà nuragica vista dagli Antichi: Dedalo e altre storie”. Dopo i saluti istituzionali di Giacomo Spissu, Presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Mattone, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Antonio Segni, Salvatore Naitana, Presidente dell’Associazione ISSLA, Antonello Pazzona, Presidente dell’Università della Terza Età, ed Edoardo Balzarini, Vicepresidente dell’Associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, l’incontro entrerà nel vivo con gli interventi di Attilio Mastino, già Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, e Raimondo Zucca, Professore dell’Università di Sassari, che affronteranno il tema della civiltà nuragica nella percezione degli antichi.
Il 2 aprile si terrà il secondo appuntamento, intitolato “Rappresentare e comunicare il patrimonio culturale: la fruizione dei siti nuragici”, con le relazioni di Edoardo Balzarini, socio dell’Associazione, ed Enrico Cicalò, Professore dell’Università di Sassari.
Il terzo incontro, il 16 aprile, affronterà il tema de “La Sardegna e i territori al di là del mare: le navi, le rotte, gli scambi”, con interventi di Antonello Sanna, socio dell’Associazione, e Anna Depalmas, Professoressa di Archeologia all’Università di Sassari.
Infine, il 16 maggio, si svolgerà l’ultimo appuntamento sassarese, intitolato “Tempi che cambiano. Il nuraghe Palmavera tra archeologia, restauri e valorizzazione”. Paolo Tola, socio dell’Associazione, introdurrà e coordinerà la discussione, a cui prenderanno parte Luca Doro, archeologo dell’Università di Sassari, Gabriella Gasperetti, archeologa della SABAP di Sassari e Nuoro, Alessandra Carrieri, restauratrice della SABAP di Sassari e Nuoro, e Patrizia Luciana Tomassetti, architetto della Direzione Regionale Musei Sardegna.
Gli incontri offriranno un’occasione per approfondire la conoscenza del patrimonio nuragico, riflettendo sulle prospettive di valorizzazione e sulle opportunità di crescita economica e culturale per l’intera Sardegna.