Sabato 1° febbraio, Macomer sarà al centro della tradizione carnevalesca sarda con l’appuntamento annuale di “Carrasegare in Macumere”, che vedrà la città diventare il palcoscenico per una sfilata delle maschere tradizionali dell’isola. L’evento avrà inizio alle 16:30, con partenza da piazza Santa Croce e il consueto percorso lungo il Corso Umberto I. La manifestazione accoglierà un gruppo di partecipanti provenienti da diversi angoli della Sardegna, ma anche da fuori isola, tra cui gli ospiti internazionali del Društvo korant Podvinci dalla Slovenia.
Il Carnevale in Slovenia, noto come “pust” in sloveno, è una festa di grande importanza, che conserva ancora oggi tradizioni antiche legate alle radici pagane. La figura più celebre di questo Carnevale è il Kurent (o korant), una maschera che si fa risalire a secoli di storia. Il kurent, descritto nella mitologia slava come un potente demone, ha il compito di scacciare l’inverno e le forze malefiche, invitando la primavera a rinascere. Il suo carattere di portatore di fortuna e benedizione lo rende un benvenuto visitatore nelle case, dove si spera che porti salute, prosperità e raccolti abbondanti.
Il kurent indossa un costume tradizionale fatto di pelle di pecora, con un copricapo di pelliccia decorato con corna, piume di tacchino e nastri colorati. La maschera, realizzata in cuoio, presenta un lungo naso, denti bianchi in fagioli e una lunga lingua rossa. Attorno alla vita, il kurent porta una catena con cinque campane, e in mano stringe un bastone di legno, chiamato “ježavka” (porcospino), ricoperto di aculei di riccio. Un dettaglio curioso è il regalo che le ragazze da marito offrono al kurent: un fazzoletto che lui lega sull’estremità inferiore bastone, come simbolo di buon auspicio. Il suo abbigliamento, che può pesare tra i 25 e i 40 kg, è completato da calze rosse chiamate “gamaše”.
Accanto al kurent, sfila anche il diavolo Tejfl. Il suo copricapo, più piccolo rispetto a quello del Kurent, è realizzato in cuoio con pelle di pecora cucita sopra. Il diavolo indossa due corna bovine, baffi, un piccolo naso di cuoio e una lingua rossa. A differenza del kurent, il tejfl ha un campanello più piccolo e brandisce un forcone. Il suo abito, di colore rosso o nero, è fatto di stoffa, e sulla schiena è cucita una testa di morto. Il diavolo ha il compito di supervisionare il gruppo e gestire il cibo e le bevande durante il carnevale.
Le maschere tradizionali della Sardegna
La parata di “Carrasegare in Macumere” vedrà anche la partecipazione di numerosi gruppi di maschere tradizionali sarde. Tra questi, ci saranno i Boes e Merdules di Ottana, i Mamutzones di Samugheo, Sos Corriolos di Neoneli, Su Bundhu di Orani, Sos Tumbarinos di Gavoi, S’Attitidu ‘Osinku di Bosa, i Maimones Murronarzos e Intintos di Olzai, Maschara a Gattu e Maimones di Sarule, S’Ainu Orriadore di Scano di Montiferro e S’Accabadora Pianalzesa dalla Planargia. Non mancherà Donna Zenobia, la caratteristica maschera di Macomer.
L’evento si concluderà in piazza Caduti del Lavoro, con una festa finale caratterizzata dalla tradizionale zippolata, la tipica frittella di Carnevale, accompagnata dalla musica e dai balli del gruppo Amigos de Tradizione. Un’occasione per tutti i partecipanti di immergersi nel clima di festa che caratterizza ogni edizione di “Carrasegare in Macumere”.
La manifestazione è organizzata dalla cooperativa Esedra, in collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Macomer. Per maggiori informazioni, è possibile visitare la pagina Facebook ufficiale dell’evento @carrasegare.