A Tempio Pausania nasce un nuovo percorso permanente che intreccia natura e arte contemporanea. Si chiama “Acquamontana” e prende forma lungo la Via dell’acqua del Monte Limbara, all’interno di un itinerario che unisce boschi, sorgenti, vasche naturali e rocce granitiche. L’iniziativa, realizzata dal CEAS Tempio in collaborazione con il Museo Organica, sarà inaugurata domenica 21 settembre alla presenza degli artisti coinvolti.
L’apertura segna la conclusione di un progetto di ampio respiro che consegna al territorio un sentiero di oltre sei chilometri, capace di intrecciare cultura dell’acqua e linguaggi artistici contemporanei. Il tracciato parte dal bosco di sequoie di Vallicciola, attraversa i paesaggi del Limbara e raggiunge il Passo per poi collegarsi al Museo Organica.
Il percorso sarà popolato da 11 opere site-specific, pensate per dialogare con gli elementi naturali. Ogni installazione si trova nei pressi di fontane, ruscelli o laghetti, trasformandosi in punto di sosta e riflessione.
La curatrice Giannella Demuro ha invitato artisti con approcci e linguaggi diversi. Pietruccia Bassu propone “Soprasuolo”, un ombrellone rosso che richiama l’idrante antincendio e riflette sul rapporto tra difesa e fragilità del paesaggio. Giusy Calia, con “Oltre la soglia”, colloca una porta rossa immersa in uno specchio d’acqua, simbolo di passaggio e sospensione.
“Entra in acqua ma non si bagna” di Eleonora Desole riveste i ponticelli in legno di Vallicciola con simboli e suggestioni poetiche. Daniela e Francesca Manca presentano la parola “Baciami” scolpita nel marmo e deposta in una vasca, come invito a riconnettersi con la natura. Mauro Morittu propone il “Nuraghe degli uccelli”, una torre stilizzata che funge da rifugio e scultura sonora per gli uccelli del bosco.
Gianni Nieddu ricrea foglie stilizzate di ninfea, richiamo alla memoria familiare legata alle vasche irrigue. Sabrina Oppo realizza campane blu oltremare che evocano gocce d’acqua cristallizzate. Antonella Spanu presenta una barca di legno adagiata al suolo, ancorata da radici, simbolo di viaggio e appartenenza.
Il collettivo Maenas-Heart Studio, con “Lenta che chervu”, costruisce un’architettura primordiale fatta di legni, frasche e profumi, ispirata al culto della dea lunare e pensata come spazio sacro e partecipativo.
Due delle opere si trovano a Curadureddu, ai piedi del Limbara, in continuità con il sentiero artistico inaugurato dal Museo Organica nel 2021. L’installazione “In ascolto del cielo” di Giusy Calia e Antonello Fresu trasforma un aerofono da strumento bellico a dispositivo di contemplazione, invitando a rivolgere lo sguardo all’invisibile. “Potomoi” di Igino Panzino mette in relazione una presenza naturale e una artificiale, trasformando il bosco in un altare laico della connessione tra uomo e natura.
Il Museo Organica sarà anche tappa finale del percorso: per tutta la giornata del 21 settembre sarà possibile visitare la collezione di maquette, schizzi e modellini in scala delle opere di Acquamontana, insieme alle mostre in corso, “Storia di un albero” del collettivo Flatform e “Like a leaf” dell’illustratore Toni Demuro.
Il programma inaugurale prevede un trekking guidato lungo i 6 chilometri del percorso, con partenza alle ore 9 dal bosco di Vallicciola e arrivo al Passo del Limbara. La camminata sarà condotta dall’escursionista Corrado Conca e arricchita dagli interventi degli artisti, che presenteranno direttamente le proprie opere ai partecipanti. Per le persone con mobilità ridotta è previsto un itinerario alternativo con partenza alle 10:30 dal Bosco di Curadureddu. La partecipazione è su prenotazione (posti limitati al numero 347 2570908).
Con “Acquamontana”, Tempio Pausania consolida un’esperienza che unisce linguaggi artistici e tutela del paesaggio. L’iniziativa non si limita a un evento espositivo, ma diventa un percorso permanente, capace di valorizzare la memoria culturale dell’acqua e il rapporto tra comunità e natura.
Il Limbara si arricchisce così di un nuovo itinerario che integra arte, paesaggio e identità, rafforzando il dialogo tra l’uomo e gli elementi primordiali che lo circondano.
































