Due giorni e due tappe per il festival Éntula e lo scrittore Antonio Iovane che il 23 luglio sarà a Norbello e il 24 a Valledoria con “Un uomo solo” (Mondadori). Attraverso testimonianze e una meticolosa ricerca d’archivio, lo scrittore ricostruisce in un lunghissimo piano sequenza l’ultimo giorno di vita di Luigi Tenco.
Sabato 23 luglio a Norbello ore 19:30, presso il Parco della Musica e delle parole, l’autore leggerà “Un uomo solo”, accompagnato dalla voce e l’interpretazione della cantautrice Ilaria Pilar Patassini e dalle note del chitarrista Marcello Peghin.
L’incontro, inserito nel calendario di Éntula, rientra tra gli eventi del festival culturale Radici 2022, organizzato dal Comune di Norbello e alla sua sesta edizione. Il festival approfondisce ogni anno un tema o un periodo storico del passato internazionale, nazionale e comunitario; per quest’anno è stato scelto il “viaggio”, sviluppato attraverso l’organizzazione di mostre temporanee, laboratori, spettacoli teatrali, convegni, presentazioni di libri e concerti. La serata dedicata a Luigi Tenco prevede la degustazione di piatti locali. L’evento è organizzato in collaborazione con la libreria Chiara e Stefy di Ghilarza.
Domenica 24 luglio a Valledoria ore 21:30, presso la Piazza del Comune, Antonio Iovane sarà in dialogo con Alessandro Marongiu e con l’intervento musicale della scuola civica di musica. L’evento è organizzato in collaborazione con la libreria Koinè Ubik di Sassari.
Il libro. Sanremo, 26 gennaio 1967. La Riviera è pronta a ospitare il Festival della Canzone Italiana: i giornalisti già parlano di un’edizione rivoluzionaria, perché sul palco si sfideranno la vecchia guardia guidata da Claudio Villa e Domenico Modugno e le voci nuove, come I Giganti, Little Tony, Lucio Dalla. E Luigi Tenco.
Tenco è più conosciuto come autore che come interprete ed è lì perché vuole che il grande pubblico impari ad apprezzarlo: ha deciso che d’ora in poi nelle sue canzoni parlerà di problemi sociali, di disoccupazione, di legge sul divorzio, di mafia, e vuole che tutti lo ascoltino, anche il pubblico delle canzonette, perché “le idee non valgono da sole, valgono solo se qualcuno le recepisce”. Insieme a Dalida, la diva francese con cui ha avuto un’intensa ma breve relazione, canterà “Ciao amore, ciao” che racconta la grande emigrazione dalla campagna verso la città, una canzone orecchiabile ma impegnata.
Mentre si avvicina il momento dell’esibizione, però, Tenco capisce che sta tradendo se stesso, che lui non ha nulla a che fare con quel mondo. È nervoso, beve, le ultime prove sono un disastro, e quando sale sul palco appare già rassegnato; l’esibizione è pessima, le giurie bocciano la canzone, che non viene nemmeno ripescata. La delusione lo rende furioso, non segue Dalida e gli amici della casa discografica al ristorante, torna in albergo. Alle 02:10 viene ritrovato morto, disteso sul pavimento della sua camera.
Attraverso testimonianze e una meticolosa ricerca d’archivio, Antonio Iovane ricostruisce in un lunghissimo piano sequenza l’ultimo giorno di vita di Luigi Tenco ma anche le ore successive, quelle in cui si accavallano dichiarazioni terribili da parte di colleghi cantautori e giornalisti, quelle del più tragico e indegno “show must go on” che l’Italia abbia mai conosciuto. Un uomo solo non cerca di far luce sul presunto suicidio di Luigi Tenco, ma racconta con la forza immersiva del romanzo il tormento, le contraddizioni e i sogni di un artista fuori dal tempo.
Antonio Iovane è nato e vive a Roma. Giornalista, lavora per Gedi Digital. Per Barbera editore ha scritto “La gang dei senzamore” (2005) e “Ti credevo più romantico” (2006), mentre nel 2019 ha pubblicato una favola illustrata da Ellekappa per Albe edizioni: “Il segreto del Mago Bubù”. Con minimum fax ha pubblicato “Il brigatista” (2019) e “La seduta spiritica” (2021).