Un’esperienza formativa e un’occasione di riflessione storica: è questo il significato profondo della mostra “Ribelli al confino”, inaugurata presso lo Spazio Search di Cagliari e aperta al pubblico fino al 25 maggio. L’esposizione, promossa dall’Anppia in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico delle isole di Ventotene e Santo Stefano, è arrivata in città nell’ambito di un progetto didattico annuale che ha coinvolto la classe V C del liceo Alberti, con il supporto dell’Issasco e dell’Anppia Sardegna.
Il percorso della mostra, articolato in sedici pannelli tematici, ripercorre la storia del confino politico in Italia, soffermandosi in particolare sull’isola di Ventotene. Questo luogo, noto per essere stato il principale centro di confino durante il regime fascista, è anche simbolo di una rinascita ideale: proprio lì prese forma il Manifesto di Ventotene, documento fondante dell’idea di un’Europa unita e solidale. Una storia spesso marginalizzata nei programmi scolastici, ma che oggi viene riscoperta attraverso il lavoro di ricerca e di approfondimento degli studenti.
L’iniziativa non si è limitata a una semplice visita guidata, ma ha richiesto un coinvolgimento attivo degli studenti nella preparazione dell’esposizione. A raccontare il percorso sono state Marta e Angelica, due studentesse della classe coinvolta, che hanno descritto le fasi della ricerca storica, l’elaborazione dei materiali e l’organizzazione logistica. Hanno evidenziato come l’esperienza abbia accresciuto in loro la consapevolezza critica verso temi complessi e poco trattati, sottolineando anche la risposta positiva dei loro coetanei, incuriositi e partecipi.
Un contributo importante al progetto è arrivato dalla graphic novel “Ribelli al confino” di Maurizio Ribichini, distribuita alle classi partecipanti. Questo strumento ha aiutato a rendere più accessibile e coinvolgente un tema che richiede attenzione e approfondimento.
Laura Stochino, responsabile della sezione didattica dell’Issasco, ha evidenziato come questo progetto rappresenti un esempio riuscito di alternanza scuola-lavoro, capace di unire studio e partecipazione attiva alla costruzione della memoria storica. La docente Silvia Conti, promotrice dell’iniziativa all’interno del liceo, ha sottolineato l’evoluzione inattesa del progetto, che da attività interna al percorso scolastico si è trasformata in un evento culturale di ampio respiro, grazie all’impegno degli studenti.
Il valore simbolico della scelta del luogo espositivo è stato rimarcato anche dal presidente del Consiglio comunale, Marco Benucci: inizialmente destinata a un angolo del Palazzo Civico, la mostra ha poi trovato piena collocazione allo Spazio Search, per garantire la giusta attenzione e un ambiente dedicato.
L’assessora alla cultura Maria Francesca Chiappe ha ricordato il significato storico di Ventotene, luogo di detenzione ma anche di speranza e progettualità, ribadendo l’importanza dell’impegno dei giovani nell’occuparsi del passato con spirito critico. Un impegno lodato anche dallo storico Anthony Santilli, curatore della mostra, che ha sottolineato come la conoscenza della storia debba passare attraverso l’esercizio del pensiero critico e della selezione consapevole delle fonti, senza mai considerare acquisiti i diritti e le conquiste civili.
































