Lo scorso fine settimana, pur facendo i conti con l’imprevedibilità della pioggia, il festival internazionale di arte in strada Girovagando si è riappropriato dell’elemento e della dimensione più vicina e congeniale al suo essere: la strada. È accaduto a Sassari, nel corso di una tre giorni organizzata da Associazione Girovagando e Theatre En Vol, realizzata con il contributo di Mic – Ministero della Cultura, Fondazione di Sardegna e della RAS – Regione Autonoma della Sardegna, con il patrocinio del Comune di Sassari.
Ma non finisce qui perché Girovagando si prepara a scrivere altre due pagine del suo nuovo viaggio. Pagine da raccontare in occasione delle due repliche de “Il Grande Spettacolo della Fine del Mondo”, performance sul tema del cambiamento climatico di e con la compagnia Theatre en vol in programma rispettivamente il 16 settembre a Sennori (ore 20:30) negli spazi del centro culturale in via S. Farina 32 e il 18 settembre ad Alghero (ore 20:30) a Lo Quarter in largo S. Francesco 14.
Tema della 24° edizione è appunto il Clima, filo conduttore che lega indissolubilmente il quotidiano vivere al prossimo futuro, l’espressione artistica al rapportarsi alla Terra, alle persone, alle cose e alle situazioni con atteggiamenti di rispettosa riflessione e responsabilità. Girovagando vuole porre il seme di un cambiamento possibile e necessario.
Qual è il legame tra frutti radioattivi e un festival di arte in strada? Presentata per la prima volta al pubblico sabato scorso nell’ultima giornata del festival, questa nuova produzione della compagnia Theatre en vol “Il grande spettacolo della fine del mondo” è una piece che affronta in maniera tragica, ironica e grottesca il tema del cambiamento climatico in una interpretazione originale del conflitto tra chi passa su questa terra con pesantezza e noncuranza e chi la celebra e la cura come madre terra, lasciando ampio spazio alle tante sfumature intermedie del genere umano.
Ispirato al mito della dea Cerere e al ratto di Proserpina – sua figlia, da parte di Plutone, dio degli inferi – raffigura una lotta tra inferi e amore, tra vita e morte, tra catastrofe e sogno come incarnata dal conflitto tra due popoli: il Popolo della Gioia o della Primavera e il Popolo degli Inferi o dell’Inverno Eterno. Si tratta di una operazione di teatro agit-prop, valorizzata da una particolare cura della qualità teatrale. Un teatro interdisciplinare che lavora sul confine, immerso nella vita, legato intimamente alla vita dei cittadini, che però non perde mai il suo essere poesia.
Con momenti di rapporto personale a distanza, tra personaggio e spettatore, coreografie di gruppo negli spazi della città e momenti di grande spettacolo, a sottolineare l’inizio o la fine di un atto o azione. Un teatro che coniuga ricerca e lavoro intorno a una riflessione artistica legata a temi che toccano i cittadini in maniera diretta o indiretta, ma sicuramente con una grande trasversalità. Per la produzione e la messa in scena dello spettacolo verranno utilizzati solo materiali e impianti ecologici oltre a materiali di recupero.
Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il 349 802 4059. Per accedere agli spettacoli è necessario avere la Certificazione Verde Covid-19 (“Green Pass”).