Legger_ezza 2022: per i “I Giovedì Letterari” Giuseppina Arangino presenta il suo romanzo d’esordio “Sorres”

Stasera alle 18:30, nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, l'autrice sedilese racconterà della "sorellanza" in una trama intricata sul filo della suspense, tra giallo e noir

Giuseppina Arangino "Sorres"

Un intenso ritratto al femminile in “Sorres”, affascinante romanzo d’esordio dell’eclettica scrittrice, scultrice e pittrice sedilese Giuseppina Arangino, già autrice di articoli e racconti, con una predilezione per le storie di fantascienza, che sarà protagonista stasera (giovedì 12 maggio) alle 18:30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari in una conversazione con Bruna Biondo per un nuovo appuntamento con “I Giovedì Letterari”organizzati dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo sotto le insegne di Legger_ezza 2022 / Promozione della Lettura.

Fin dal titolo “Sorres” – cruda e amara cronaca di uno stupro – rimanda a un rapporto di “sorellanza” che rappresenta un saldo legame fra donne, intessuto di amicizia, solidarietà e rispetto e si rivelerà fondamentale nell’esistenza della protagonista e nel suo percorso di rinascita dopo il trauma di una violenza di gruppo. Un evento doloroso e terribile, che mina la sua fiducia e le sue certezze, trascinandola in un abisso tra incubi ricorrenti e frammenti di ricordi, che si sforza di tenere a bada e spingendola a rinchiudersi in se stessa, senza rivelare a nessuno quel che le è accaduto in quella notte di orrori.

Una donna coraggiosa, che riesce a riprendere il filo della sua esistenza e della sua carriera, riuscendo in qualche modo a sopravvivere anche grazie all’impegno professionale e all’attività sportiva, che riempiono le sue giornate, aiutandola a non pensare, a illudersi di poter dimenticare. Finché per caso si ritrova a confrontarsi con una vicenda analoga, incontra un’altra vittima di stupro e quel suo passato così accuratamente celato sotto le incombenze della vita quotidiana, di un lavoro impegnativo e stressante in ospedale, di ore e ore di fitness e nuoto, riemerge costringendola a fare i conti con se stessa.

La sofferenza nascosta e la rabbia sfociano in un odio improvviso contro gli uomini che hanno abusato di lei, infliggendole ferite atroci e inguaribili sull’anima più ancora che sul corpo, umiliandola e piegandola al loro piacere: da quel momento cercherà di ridare un volto e un’identità ai suoi violentatori, di ricostruire nei dettagli l’accaduto, per far loro scontare il loro delitto. Un viaggio all’inferno, che la costringe a rivivere momenti di terrore e disgusto, in una storia purtroppo emblematica e tristemente frequente: le vittime di stupro portano dentro di sé il peso di una colpa altrui, con conseguenze psicologiche gravissime e ricordi spesso indelebili. Un atto brutale – in questo caso con l’aggravante del “branco” – che sconvolge per sempre l’esistenza di chi lo subisce, paragonabile per certi versi all’omicidio perché tende ad annullare la volontà e la personalità della vittima, trasformandola in “oggetto” del desiderio altrui.

La vicenda narrata da Giuseppina Arangino in “Sorres” si tinge delle sfumature del giallo e del noir, chi legge può immedesimarsi nella protagonista e riscoprire con lei la forza della “sorellanza”, di una rete femminile che aiuta a ricomporre l’ordine del mondo, mentre si intuisce tra le righe l’esistenza di una oscura “complicità” tra maschi, che riguarda gli sconosciuti stupratori ma anche più in generale il retaggio di una tradizione patriarcale che non contempla l’emancipazione femminile. Una donna in carriera, professionalmente affermata, sembra sfidare quei codici e la sola ipotesi di un rifiuto suscita in alcuni individui, evidentemente immaturi e irrisolti, con personalità deviate e scarso controllo degli impulsi, fino al delirio di onnipotenza, delle reazioni (im)prevedibili e pericolose.

Una storia che si snoda sul filo della suspense, seguendo il flusso dei pensieri e il susseguirsi di stati d’animo e emozioni della protagonista, di cui sarebbe ingiusto svelare il finale, ma che sicuramente offre molteplici spunti di riflessione sugli effetti che – sembrerebbe impossibile – qualcuno ancora insiste a considerare alla stregua di una “bravata” segno di intemperanza o esuberanza giovanile, senza tenere in nessuna considerazione la sensibilità di chi la subisce, a partire dalle avances indesiderate e insistenti, fino alle vere e proprie molestie sessuali per culminare nello stupro (e talvolta nell’omicidio). “Sorres” è un libro interessante e “necessario”, tutto da leggere, nella prospettiva di una vittima che trova in se stessa e nelle sue amiche la forza di reagire, in una forma insoluta e per certi versi “esemplare” per ritrovare la pace interiore.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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