A Bosa dal 12 agosto presso gli spazi espositivi del Convento dei Cappuccini prenderà il via la mostra “L’ALTrA MODA. Vestire in Sardegna fra 1810 e 1930“, finanziata dall’Amministrazione comunale di Bosa, Assessorato al Turismo.
L’evento, sulla scia del grande successo ottenuto presso il Museo Casa Deriu di Tresnuraghes, si sposta ora nella suggestiva città di Bosa, che ne diviene cornice naturale. La mostra ripercorre, con oltre 30 abiti e capi originali, la storia della moda d’oltremare in Sardegna fra i primi anni del XIX secolo e gli anni ’20 del Novecento. Un viaggio unico che mostra come le tendenze della moda europea arrivavano nell’isola già dall’epoca dello stile impero, passando per le voluminose crinoline della metà dell’Ottocento, per l’estro e le forme particolari della Belle Époque, fino ai primi decenni del nuovo secolo quando le forme si rendono sempre più misurate ed equilibrate.
“L’Amministrazione Comunale di Bosa sta portando avanti il suo programma turistico culturale che ha come obbiettivo la rivalutazione e riscoperta quei luoghi della cultura della Città, mediante una proposta di eventi di alto profilo culturale. Per tale finalità si è puntato verso la proposta di mostre ed appuntamenti culturali presso una location unica quale è il Convento dei Cappuccini, uno dei luoghi che hanno fatto la storia della città. Dal 7 agosto lo stesso stabile ospita, al piano inferiore, la mostra di ceramica relativa al premio Melkiorre Melis e gli eventi culturali organizzati in collaborazione della Pro Loco di Bosa per la manifestazione denominata “Linguaggi d’autore 2021 “, giunta alla seconda edizione.
Adesso in una nuova location, con un nuovo allestimento e con nuove acquisizioni è Bosa la protagonista assoluta di questa passerella di panneggi e innovazioni che percorrono un periodo a cavallo fra due secoli, simbolo di una modernità che era alle porte e che si respirava nella vita delle più importanti città della Sardegna; e Bosa diviene idealmente capitale della moda, vetrina di confezioni provenienti dalle principali sartorie Ottocentesche di Sassari, Cagliari, Torino e Parigi. La mostra partendo dal rapporto fra la città e il territorio circostante, analizza in senso più ampio, la situazione della Sardegna di questo periodo, che si proietta in parte verso l’esterno e dall’esterno acquisisce nuovi modi, stili e mode.
Gli abiti esposti provengono da alcune importanti famiglie, nobili, borghesi, appartenenti alle elites rurali, principalmente di Bosa, ma anche di Cuglieri, Cagliari ed altri luoghi della Sardegna. Queste utilizzavano modi di vestire più legati alla moda d’oltremare che in questo periodo giunge in Sardegna attraverso la classe politica dominante e viene diffusa dalle riviste illustrate. Questi capi d’abbigliamento fungono anche da modello per lo sviluppo successivo del vestiario identitaria di molti territori della Sardegna.
La mostra, patrocinata dalla Regione Sardegna, è curata da Pier Tonio Pinna e Antonella Unali, della Cooperativa Musarte, e annovera collaborazioni con alcuni studiosi di storia e storia della moda, e con diverse realtà scientifiche è culturali della Sardegna: in primo luogo l’ISRE di Nuoro, Istituto Regionale, primo logo di ricerca sulla storia e l’etnografia della società sarda.
“A Bosa gli abiti esposti si riappropriano del loro ambiente naturale”, dice il curatore Pier Tonio Pinna, ” che ospitò sicuramente in passato una società vivace culturalmente e socialmente, completamente inserita nel panorama italiano ed europeo”. “Tanti i temi trattati partendo dal rapporto fra abbigliamento identitaria e moda d ‘ oltremare si analizza il percorso cronologico della moda Ottocentesca, con differenze spesso significative anche a distanza di pochi anni ” continua Antonella Unali, curatrice.
Un’esperienza unica, per approfondire un’immagine storica della Sardegna insolita ma reale. La mostra sarà inaugurata il 12 Agosto con un evento che vedrà la collaborazione fra i curatori, Ambra Pintore, e vari musicisti del panorama sardo che guideranno i visitatori in un insolito percorso di arte in arte, fra storia, musica e storia della moda.