La Sardegna gode di un triste primato, mettendo in evidenza una situazione anomala e in contro tendenza rispetto al resto d’Italia, che la porta in vetta alle statistiche per numero di suicidi: 20,4 uomini e 4,5 donne su 100 mila abitanti contro circa 5 casi su 100 mila di media nelle regioni del Sud Italia. Nella penisola sono oltre 4 mila le persone che decidono e riescono a togliersi la vita e i dati dell’OMS prevedono che nel 2020 i suicidi arriveranno a circa un milione e mezzo della popolazione mondiale (su 10/20 milioni di tentativi). Dati allarmanti soprattutto se si pensa che mentre anni addietro erano le persone anziane a decidere di farla finita, ora è la fascia tra i 15 e i 34 anni a pensare che il suicidio sia l’unica soluzione ai loro problemi.
Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso da alcuni anni La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che ricorre il 10 settembre ed è un’importante occasione per riflettere su un fenomeno che ogni anno, nel mondo, miete oltre 800 mila vittime, in media una ogni 40 secondi.
Si pensa spesso, molto sbrigativamente, che questo gesto estremo sia collegato a disturbi mentali ma le cose sono molto più complesse. L’Istat indica che lo sia solo il 13% mentre il 5,7% è legato a malattie fisiche importanti, ma per l’ottanta per cento non si rileva alcuna patologia.
Le principali cause sono di natura esistenziale, situazioni economiche, delusioni amorose, bullismo e mobbing e alla base di tutto c’è un profondo disagio spesso causato dalla solitudine. Questo è uno dei problemi più diffusi della nostra epoca, interessa ogni età e ogni classe sociale. Siamo spesso invisibili gli uni agli altri in una affollata solitudine della quale però, a volte, mal sopportiamo il silenzio. Viviamo in una società dove le relazioni interpersonali sono state messe in secondo piano e valori come empatia, integrazione e solidarietà si vanno perdendo. E allora accade che sentiamo il bisogno di una voce amica, di qualcuno che ci ascolti, al quale esternare il nostro stato d’animo.
Dietro alla formulazione di un disagio spesso si cela una richiesta di aiuto che, se non riconosciuta, può sfociare in un gesto estremo. É un impulso che può colpire chiunque, in seguito ad un’umiliazione, una grave perdita, una sofferenza di cui non si vede via d’uscita se non nel porre definitivamente fine al proprio dolore.
La prevenzione al suicidio è però spesso possibile e Voce Amica ascolta e accoglie con empatia le emozioni e le richieste d’aiuto che si manifestano nelle differenti forme.
Voce Amica Sassari ODV è uno dei 20 centri distribuiti in tutta la Penisola aderenti al Telefono Amico Italia, uno degli strumenti per combattere l’isolamento emotivo, i cui volontari attraverso il dialogo e l’empatia aiutano le persone in difficoltà a ritrovare il benessere emozionale e, quando necessario, le indirizza verso strutture o enti specializzati.
Sentirsi ascoltati è fondamentale e proprio per questo in diverse città d’Italia martedì 10 settembre è prevista una street action di coinvolgimento della popolazione finalizzata alla sensibilizzazione e prevenzione del suicidio.
“Pensare di farla finita non è un motivo di vergogna, i pensieri suicidi sono parte di crisi molto profonde, ed è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli e soprattutto parlarne” ci spiega Sandra Poddighe, presidente di Voce Amica Sassari. “Ogni anno arrivano al Telefono Amico quasi mille segnalazioni da parte di persone che pensano al suicidio o che temono che un proprio caro possa compiere quel gesto. Ogni giorno noi volontari rispondiamo al 199.284.284 offrendo ascolto senza giudicare. La parola suicidio fa paura ma dopo essersi aperti e sfogati, solitamente, ci si sente più sollevati. Parlare aiuta perché serve a mettere ordine ai pensieri”.
Dal 1982 Voce Amica Sassari dà ascolto a chiunque provi solitudine. Il servizio è gratuito e attivo ogni giorno, festivi compresi, dalle 10 alle 24 tramite una turnazione di volontari che seguono un corso formativo e dei costanti aggiornamenti periodici. É anonimo e indipendente da qualsiasi ideologia politica o religiosa. Per meglio garantire la sempre maggiore richiesta di ascolto, a ottobre avrà inizio il nuovo corso di formazione dei volontari, della durata di circa quattro mesi.
Per informazioni ed eventuali candidature si può inviare richiesta via e-mail a [email protected]