A Seui debutta “Pastoris”, tra tradizioni agropastorali e saperi antichi

Sabato 10 e domenica 11 maggio nel cuore della Barbagia di Seulo, il borgo apre cortili e laboratori per la prima edizione di “Pastoris – Fatùs, faìnas e lucùras in Berànu”, un fine settimana tra mestieri tradizionali, cultura pastorale e cucina tipica

A Seui la prima edizione di “Pastoris – Fatùs, faìnas e lucùras in Berànu”

Nel fine settimana del 10 e 11 maggio il borgo di Seui, ospita la prima edizione di “Pastoris – Fatùs, faìnas e lucùras in Berànu”, una nuova manifestazione dedicata alla primavera e alla cultura agropastorale. L’iniziativa, promossa dal Comune e dalla Pro Loco, propone un percorso esperienziale tra gesti antichi, mestieri tradizionali e suggestioni legate alla rinascita della natura.

Il nome scelto per l’evento, “Pastoris”, richiama l’universo pastorale e le sue espressioni: fatùs, i gesti quotidiani del lavoro; faìnas, i mestieri che danno forma a una cultura millenaria; lucùras, emozioni e intuizioni che accompagnano il vivere in montagna, in primavera (berànu), quando il paesaggio torna a riempirsi di vita.

Nel centro storico del paese, cortili e case si trasformeranno in luoghi di incontro, laboratorio e racconto. Sarà possibile assistere a dimostrazioni pratiche di mungitura, lavorazione del latte, produzione di ricotta, casu axedu e casu in filixi. Tra gli appuntamenti più coinvolgenti ci saranno anche le attività legate alla tosatura delle pecore (sa tundimenta) e alla creazione di strumenti pastorali come sa corda, utilizzata nei lavori quotidiani in campagna.

Grande spazio sarà riservato alla gastronomia, con laboratori aperti al pubblico dedicati alla preparazione di piatti tipici locali come culurgionis, pardulas, civargeddu prenu e civargiu, meno noti ma strettamente legati alla tradizione culinaria seuese. Oltre al cibo, il programma include attività artigianali che raccontano il lavoro di mani esperte: si potrà osservare la lavorazione del miele, del legno, delle pelli, del ferro e delle calzature, con artigiani al lavoro in tempo reale.

Il calendario prevede anche momenti culturali e artistici. Sabato 10 maggio, dalle 17, si aprono gli stand espositivi con oltre trenta espositori, insieme ai laboratori del gusto e dell’artigianato. Sempre nel pomeriggio partirà l’estemporanea di pittura curata da Kimbe Carboni e verrà inaugurata la mostra temporanea “Archetipi in arte della tradizione agropastorale”, a cura della Fondazione Seui e della cooperativa S’eremigu. A seguire, musica itinerante e un convegno dedicato al libro “Su testamentu de sa erbeghe” di Antonio Are, con gli interventi di studiosi e familiari dell’autore.

La serata continuerà con la sfilata della maschera tradizionale S’Urtzu e sa Mamulada, simbolo profondo della cultura seuese, e la proiezione del film “Visioni Sarde”. In chiusura, il concerto del trio Sonos & Cantos in piazza San Giovanni.

Domenica 11 maggio, l’apertura degli stand e dei laboratori è prevista per le 10. A seguire si terrà la presentazione del libro “Tundimentas” di Francesco Pintore. Per tutta la giornata, il centro del paese sarà animato da esibizioni musicali itineranti, giochi tradizionali per bambini, sfilate di maschere e spettacoli folk, come quelli proposti dal Gruppo Jokers, dalle maschere di Escalaplano e dai gruppi folk di Tertenia e Santa Lucia di Seui.

Nel pomeriggio, la Palazzina Liberty ospiterà la presentazione del libro “Transumanza” di Anna e Fabrizio Piroddi, con la prefazione di Sebastiano Mannia. A seguire, dalle 17:30, il concerto degli organettisti Lai e Fadda accompagnerà il pubblico fino alla proiezione del docufilm “Seu Innoi” di Andrea Deidda, in programma alle 19:30.

Completano il quadro le mostre temporanee ospitate nel paese: “Archetipi in arte della tradizione agropastorale”, la mostra fotografica “Transumanza” di Anna Piroddi presso la Palazzina Liberty e “Tundimentas” di Kimbe Carboni al Centro Polivalente.

“Pastoris” vuole essere un viaggio nella memoria e nella contemporaneità della vita montana, un’occasione per riscoprire il legame profondo tra l’uomo e la terra, tra il sapere antico e le pratiche quotidiane. Un invito a vivere Seui attraverso il suo patrimonio immateriale, le sue voci e le sue mani.

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