Venerdì 6 settembre il festival “Dall’altra parte del mare” dedica un appuntamento a uno dei casi di cronaca che più hanno scosso l’opinione pubblica nell’ultimo anno. La vicenda di Beniamino Zuncheddu che ha passato, da innocente, 33 anni in carcere accusato di omicidio. Uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia italiana.
Beniamino Zuncheddu incontrerà il pubblico a Putifigari in Piazza Boyl alle 19:30 per presentare il libro “Io sono innocente” insieme al coautore Mauro Trogu. A dialogare con loro ci sarà Salvatore Deriu. In caso di pioggia l’appuntamento si sposterà nell’Auditorium Comunale.
La sera del 28 febbraio 1991 tutta Italia sta guardando Sanremo, ed è acceso sul Festival anche il televisore di Beniamino Zuncheddu e dei suoi familiari, nella loro casa di Burcei, nel sud della Sardegna, quando suona il campanello. È un’ora tarda, non può essere una visita normale: c’è qualcosa che non va. E infatti alla porta ci sono degli agenti della squadra mobile della Questura di Cagliari in divisa mimetica. Prelevano Beniamino, e per lui ha inizio un incubo senza fine.
Da semplice pastore di appena ventisei anni, diventa il principale indiziato per una strage avvenuta poche settimane prima, in cui sono stati uccisi tre uomini e un quarto è rimasto gravemente ferito. Beniamino è innocente, continua a ripeterlo, ma il sopravvissuto alla strage dice di averlo riconosciuto, e un testimone racconta di averlo visto, in passato, minacciare una delle vittime. Così, nel giro di appena un anno, Beniamino viene condannato all’ergastolo in via definitiva, e si arrende a passare in carcere il resto della sua vita.
Finché, ventisei anni dopo, un giovane avvocato non incappa nella sua storia. Lo crede colpevole, ma quando legge gli atti dei processi si rende conto che le prove sono molto più che deboli: sono inverosimili. Possibile che i giudici dell’epoca non se ne fossero accorti?
Inizia a scavare, e si rende conto di trovarsi davanti a un clamoroso errore giudiziario, su cui si allunga l’ombra di una verità sconcertante.
“Io sono innocente” è il racconto a due voci di uno dei più gravi errori della giustizia nel nostro paese. Una storia di silenzi e tempo immobile, e insieme di ricerca e lotta instancabile.