“La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita”. Frida Kahlo
Domani alle 18:00 nello spazio della “Social Gallery” di Quartu Sant’Elena, dopo il successo dei precedenti progetti espositivi si inaugura la mostra di pittura Antonio Pillitu (lelluzzo) Exposition. Il progetto espositivo è inserito nella ventottesima edizione del Festival V-art – Festival Internazionale Immagine d’Autore e del progetto V-Art – Quartu Exposition III parte. Allestimenti di Davide Gratizu, ingresso libero.
Scrive il curatore Giovanni Coda: “Sono colori accesi su volti incompresi, sostegni di pietra che, nonostante l’aspetto solido, potrebbero crollare in un istante. È attimo infinito, che porta al colore lungo un’armonia che non vuole essere conforme, forma o nota all’osservatore. Non ci sono limiti né spazi aperti: la contraddizione dell’arte viaggia su tempi imprecisi e l’artista ne è consapevole. Tutto ciò che è, forse colore? … tutto ciò che non è, forse dolore?
Pochi artisti riescono ad infondere riflessioni sul dolore della vita e pochissimi sono in grado di ironizzare, attraverso l’immagine, il grottesco che dimora in ognuno di noi. “Io mangio solo per nutrire il dolore”, Alda cantava, appesa ad un filo d’amore che non si è mai spezzato.
Così la pittura di Antonio Pillitu, un’eleganza ruvida che si fa guardare con diffidenza, meglio la notte. Nelle tenebre delle nostre ossessioni e redenzioni. Con la velocità con cui si consuma un pasto o il sesso metropolitano. E non c’è trucco né inganno: signore e signori venghino! Rapiti da colori lividi, ricolmi d’amore e prospettiva. Non c’è cuore che non si spezzi, non c’è futuro che non prometta ali, alianti, voli incandescenti al limitar di Dite.
Il mondo a chi appartiene a me, a loro o a nessuno? All’arte forse. Forse. Lasciatevi trasportare in un viaggio infinito, oscuro, ma non troppo.
Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto”.


































