Bentrovati amici lettori,
io e S&H abbiamo pensato di tenervi compagnia con un nuovo appuntamento. Una serie di racconti scritti da me e altri autori, per accontentare tutti gli amanti della lettura pubblicheremo tutti i generi letterari. Sceglierò per voi i più belli e se vorrete potrete condividerli usando l’hashtag #ioraccontoaSH e commentarli.
Oggi partiamo con un racconto dell’attore e cantautore italiano Luca Seta. Leggerlo in un momento come questo ha amplificato la percezione di quello che vorrei fare, la nostalgia, la voglia di andare a camminare di notte per la città, ma anche la certezza che presto tutto tornerà come prima e che apprezzeremo di più ciò che abbiamo. Come sempre vi suggerisco un brano da ascoltare durante la lettura, una musica per sognare: Pure Shores delle All Saints perché adesso vorrei trovarmi su una spiaggia.
Buona lettura
Aurora Redville
Compagni di viaggio
di Luca Seta
Mi piace la mia vita… Un attimo prima sono in Brasile che sto cercando di chiudere un Back Roll in kitesurf prendendo annessa facciata in acqua a 30 km orari e un attimo dopo sono seduto in un ristorante cinese a Milano zona Chinatown con Sbabby che mi parla dell’impero ottomano nella sua storia evoluzione e fine. Mi ha sempre affascinato la sua cultura. Immensa, ma divertente e umile. Ci si diverte ad ascoltarlo perché è sempre appassionato dell’argomento che tratta e tu non puoi fare a meno di stare a sentirlo.
Siamo a cena con un suo collega, all’inizio sta sulle sue, ma poi si scopre pazzo come noi. Si ride e si mangia un buon cinese, anche se un po’ sciapo, ma è decisamente economico e quindi glielo si perdona.
Sbabby si considera un fifone. È un giornalista. Un bel mattino si è svegliato, ha preso la sua bella valigia con dentro solo la sua passione e, da solo si è trasferito ad Istanbul inventandosi corrispondente estero perché qua la corruzione marcia lo faceva stare in panchina. Da quando è andato via è diventato titolare. Tutti i giornali lo cercano. La vita è buffa. La burocrazia marcia no.
Post-Scriptum: Istanbul adesso significa Attentati. Fifone un cazzo! Gli dico che ha fatto una cosa coraggiosa, che è una delle persone più coraggiose che conosco e lui mi guarda stupito: “davvero?!?” Mi chiede tra il divertito e il poco convinto… Ti ringrazio aggiunge di cuore.
Ci salutiamo col suo collega di cui ora non ricordo il nome ma che sicuramente rincontrerò perché è uno in gamba e ci incamminiamo verso la metropolitana. È strano come il mondo resti fuori… Da noi in questo momento intendo… Mi capita spesso anche da solo ma in due la sensazione è amplificata lo dico a Sbabby e anche lui mi conferma la sensazione.
Quando incontri un altro Viaggiatore viaggi anche da fermo e il mondo intorno, suo malgrado, non può che farsi da parte in silenzio. Ci salutiamo in metropolitana. Io riprendo il mio Viaggio e lui il Suo… Così deve essere ma ci rincontreremo, come sempre facciamo e quando accadrà, sarà nuova aria da respirare…
In metropolitana mi trovo a pensare a quanto era bello Luca quando guardava Alessia e a quanto lo era Lei di rimando… Allora l’amore esiste cazzo! Sembra di sì, e a guardarli sembra una cosa divertente… Forse è questo il trucco… Che sia divertente… Chi lo sa… Mentre elucubro questo pensiero guardo fuori dal finestrino e vedo che sono arrivato. Crescenzago linea Verde.
Maurino mi ha prestato la casa e, come ha già fatto in più di un’occasione, mi ha salvato la vita anche questa volta… Maurino… Un altro Compagno di Viaggio… Bello come il sole nella sua luce onesta e nella sua energia dirompente! Se fosse una donna l’avrei già sposato da un pezzo ma anche camminare insieme da Amici è una meraviglia… L’aria è calda e la luna, anche se leggermente offuscata dalle nubi, è sempre la luna… Bella Milano di notte, mi piace camminarci dentro… Provo a fare il meno rumore possibile per non disturbarla mentre dorme e mi avvio verso casa. Stasera dormirò bene lo sento… Domani c’è un treno che mi aspetta e si riparte… Non vedo l’ora…
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